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sabato 28 aprile 2018

28 Giu 2016

“La dama in rosso”(“The red lady”-1935)di Anthony Wynne-I Bassotti, 2016

Scritto da Giuseppina La Ciura
Ai Kennels, l’eccentrica dimora di campagna di Bob Budley, sir Mark Fleet, socio d’affari del padrone di casa, sta tenendo un brillante discorso al suo comitato elettorale(una cinquantina di persone del Middle  Nothurberland) quando lo si vede fermarsi,stringersi la gola con le mani e cadere pesantemente sul palco con un manico di coltello che sporge dalla sua giacca. Appare evidente che è stato accoltellato da un qualcuno che gli stava alle spalle…..solo ,che dietro di lui, c’è solo il grande quadro di Holbein “La dama in rosso”. Certo, l’assassino può essersi celato dietro il quadro, ma la tela non porta segni di tagli.Delitto impossibile, quindi,
Il giorno dopo, di buon mattino, arrivano ai Kennels il colonnello del Cid Wickman e il dottor Hailey, il detective amateur di Wynne. Mentre i due cui unisce l’ispettore locale Bellamy fanno una succulenta colazione in sala da pranzo, il maggiordomo Grass annuncia loro che “La dama in rosso” è scomparsa. I tre si attivano subito e le indagini, a differenza di altri gialli di Wynne, sono rapide.E non possono non esserlo perchè si trovano davanti ad un assassino diabolico che non si ferma davanti a niente e a nessuno. Il cadavere di Fleet viene dato alle fiamme nel fienile, due giovani donne sono coinvolte in affari poco chiari, appare(e scompare)una medium, gli assassini si succedono( ben cinque di cui uno è accoltellato in modo “impossibile” come Fleet).
La soluzione-nemmeno troppo originale- sa di liberazione da un incubo (e dire che fin dall’inizio era chiaro che l’assassino fosse……).
(Un po’ di Brexit, per i Bassotti, non ci starebbe male)

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