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domenica 29 aprile 2018

27 Ott 2017

“L’inquilino del piano di sopra”(“Blue Murder-1942)di Harriet Rutland-I Bassotti, 2017

Scritto da Giuseppina La Ciura
Harriet Rutland è l’autrice del Bassotto n 183 “L’inquilino del piano di sopra”(“Blue Murder”-1942).Si tratta del terzo ed ultimo mystery di questa scrittrice che sembrava destinata a divenire una stella di prima grandezza nel mondo del Giallo  e che è invece non ha mantenuto le premesse ,ritirandosi giovane.
Harriet Rutland* era figlia di un agiato imprenditore edile di Birmingham.Il suo vero nome era Olive Seers ed era nata nel 1901.Nel 1926, si sposò con John Shimwell, un microbiologo e biochimico laureatosi alla Birmingham University.Nel 1931 la giovane coppia si trasferì a Cork,in Irlanda,dove lui aveva trovato un lavoro molto ben remunerato in una fabbrica di birra. Qui nel 1938 ambientò il suo primo mystery ” Knock, Murderer, knock”. Seguì due anni dopo ” Bleedings Hooks” ambientato questa volta in albergo per appassionati di pesca nel Galles. Questi due gialli ebbero molto successo di pubblico e di critica: nonostante ciò, il terzo ed ultimo mystery apparve solo alla fine del 1942.Questo libro fu scritto da sfollata in non si sa quale luogo rurale dell’Inghilterra. Con lei c’era il suo amato figliuolo, mentre il matrimonio andava sfasciandosi. Nel 1948, la Rutland,dopo il divorzio , si risposò.Morì nel più totale anonimato nel 1962.
Londra è sotto le bombe tedesche. Lo scrittore cinquantenne Arnold Smith, che ha avuto una certa fortuna letteraria scrivendo romanzi d’amore, dati i tempi, deve cambiare genere .Il suo editore gli consiglia di passare al mystery. Smith è d’accordo, ma resosi conto che non si può scrivere sotto le bombe, si trasferisce come pensionante in casa Harstaffe a Nether Naughton,un villaggio rurale nel Northshire. Gli inizi sono gradevoli. Il pater familias è un preside,la moglie una signora gentile e dolce,la figlia,Leda,una ragazza trentenne intelligente e determinata. La casa è accogliente, tenuta alla perfezione da tre cameriere(tra cui una sguattera ebrea fuggita dall’Austria infelix)e piena di bellissimi cani(e Smith ama i cani…). Ma poi,il quadro cambia. Il preside si rivela un uomo collerico, arrogante, violento e follemente innamorato di una giovane collega, certa Charity Fuller. La padrona di casa, sentendosi trascurata, è lamentosa ed ipocondriaca. La figlia è a caccia di un marito e il povero Smith le sembra l’uomo ideale.
Mentre lo scrittore è a Londra(e subisce un terribile bombardamento), la signora Hardstaffe muore per aver ingurgitato della morfina nel sonnifero. I poliziotti del luogo-piuttosto inconcludenti- sono certi che sia stata assassinata. L’omicida ideale è il marito, che è l’erede e che così può sposare la sua amante. Ma poco dopo, viene ucciso anche lui nel suo studio. Qualcuno gli fracassa la testa con un corpo contundente. Chi è questo qualcuno?Da questo momento si scivola verso il nero e il melodramma. E un finale agghiacciante.
Il romanzo è interessante anche per altri motivi. La Rutland descrive con finezza la società inglese del tempo di guerra tra paura e coraggio, voglia di resistenza ed insicurezza profonda. I personaggi sono tutti sgradevoli e non sempre controllano le loro pulsioni. E’ come se guerra mettesse a nudo il cuore crudele degli esseri umani, la loro follia nascosta, la morte dei freni inibitori, il trionfo del più puro egoismo.
Anche per tutto ciò “L’inquilino del piano di sopra” va letto e valutato per quell’eccellente libro che è. Grazie, mr Polillo 

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