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domenica 29 aprile 2018

21 Gen 2017

“La vittima sconosciuta”(“The second case of Mr Paul Savoy- 1933)di Jackson Gregory Palmina 142

Scritto da Giuseppina La Ciura
Jackson Gregory(1882-1943) ebbe il suo momento di gloria presso i giallofili d’Italia durante gli Anni Trenta quando due dei suoi romanzi polizieschi(Gregory fu soprattutto un scrittore di western) apparvero nella collana mondadoriana delle Palmine. Il primo fu “L’Opale di Nonio”( “The house of the opal” o “The first case of Mr Paul Savoy”) n 129-1935, il secondo “La vittima sconosciuta”(“The second case of Mr Paul Savoy”) n 142, 1936.
Mentre “L’Opale di Nonio- un vero gioiello-,che ricorda per l’atmosfera il mitico “L’orlo dell’abisso”di Hake Talbot, è caduto in totale oblio, recentemente Castelvecchi ha fatto ritradurre e stampare “La vittima sconosciuta”. Io ho tentato più volte di leggere questo giallo nell’edizione del 1936(traduzione ottima di Tito Sarego),ma non sono mai riuscita ad andare fino in fondo. In questo Gennaio del 17,l’impresa(e che impresa!) mi è riuscita.La lettura di questo libro è resa  molto difficoltosa, a mio parere, dalle lungaggini deduttive-induttive-abduttive cui si abbandona per più di 200 pagine mr Paolo Savoy,il détective amateur preferito di Gregory.Paolo Savoy è un erede- non certo ideale- di Philo Vance. E’ ricco, snob, misogino, eccentrico* ,ma non ha la cultura e lo charme del grande Maestro.Vance avvince il lettore, Savoy lo deprime. Inoltre, i personaggi di “La vittima sconosciuta” tipici degli Anni Trenta( il gambler, la vedovella, l’artista semi-folle, l’uomo venuta da Shangai, il cinese impassibile,il sadico filonazista)risultano figure senza spessore umano, macchiette tra il ridicolo e il patetico anche perché l’uso di italianizzare i nomi inglesi ha risvolti penosi per il lettore di oggi.
La trama, dietro tutte le dissertazioni di Savoy, è piuttosto lineare.
Il milionario ritorna a San Francisco in una serata nebbiosa di Luglio da una lunga e meravigliosa crociera nei mari del Sud. Con lui ritornano Amos Laufer-Hith, ricchissimo gioielliere(in questo giallo il Denaro la fa da padrone: non c’è un povero diavolo!)ed Antonio Andregg,il segretario di Savoy(un ex tossicodipendente). Il trio si trasferisce nella lussuosa magione del gioielliere per un giusto ed ulteriore riposo, quando irrompono Lydia Landreth, vivace giornalista che ricorda la Bette Davis di ” Miss Prima pagina” e Carlo Gateway,roccioso ispettore capo della Polizia di San Francisco. Entrambi si rivolgono a Savoy per il caso della “vittima sconosciuta”. Nella notte dell’8 Luglio un uomo nudo trafitto da due proiettili al petto è stato trovato morto nel taxi di un certo Carpenter. Nessuno sa chi sia, da dove venga, perché e come sia arrivato a San Francisco. Savoy si siede comodamente in poltrona, fissa lo zaffiro che porta al dito ed inizia a dissertare………..Lo farà fino alla penultima pagina quando consegnerà in presenza di tutti i sospettati del caso all’ispettore trionfante l’assassino. (Lydia trova persino l’amore,un certo Alano).
Consigliatissimo.
* Savoy è fissato con il colore azzurro. In “Opale di Nonio” per risolvere il caso si fa rinchiudere in una stanza tutta tappezzata di azzurro…

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