sabato 25 agosto 2018

" Una coppia quasi perfetta"("The semi-attached Couple"-1860)di Emily Eden-Elliot, 2018
scritto da Giuseppina La Ciura

Emily Eden nacque nel 1797, settima figlia del primo barone di Auckland e morì dopo una vita serena nel 1869. Fu poetessa e scrittrice . Di lei restano due romanzi " The semi-Detached House" e " The semi-attached Couple",entrambi influenzati da Jane Austen.
Elliot ,sempre alla ricerca di inediti che possano piacere alle signore, ha pubblicato nello scorso Luglio " The semi-attached Couple" che la Eden scrisse nel 1829 ,ma diede alle stampe trent'anni dopo-
In Italia le è stato dato il titolo di " Una Coppia quasi perfetta".
Sorvolerò sulla trama che è del tutto irrilevante. La Eden descrive l'alta società londinese e agreste del suo tempo con sense of humour ed intelligenza, ma la noia è assicurata. Si sposano tutte le belle fanciulle in fiore con  giovanotti titolati e ricchi. Tutti sono innamorati,ma dell'amore non sanno nulla perché l'amore presuppone difficoltà  anche economiche,tradimenti, incomprensioni e dolori. Ma qui la coppia quasi perfetta vive  tra visite di amici, gelosie di breve durata, dialoghi inesistenti, battute di caccia, pettegolezzi e passeggiate in carrozza. La verità è che i due giovani non si conoscono affatto. Si sono incontrati ad un ballo: lei ere bella,lui ricco. Sposati. E forse hanno ragione loro. Meglio non conoscersi affatto per sopravvivere alla vita coniugale
  

domenica 19 agosto 2018

MoranteMoravia" di Anna Folli- Neri Pozza 2015
scritto da Giuseppina La Ciura


Elsa Morante ed Alberto Moravia sono stati la coppia letteraria più famosa del Novecento. Erano molto diversi per carattere e per origine sociale, ma uniti da un legame indissolubile. Moravia (Pincherle era il suo vero cognome) apparteneva ad una famiglia della media borghesia romana: Elsa proveniva da una famiglia disastrata e povera. Li unì un'infanzia ed un'adolescenza di sofferenza. Moravia passò anni immobilizzato per una tubercolosi ossea che gli diede dolori insopportabili e lo costrinse all'immobilità e alla solitudine. Elsa era figlia di una maestra elementare che per non rimanere zitella sposò un istitutore in un riformatorio che,essendo impotente, cedette il talamo coniugale ad un amico siciliano. E' facile immaginare le immense sofferenze di Elsa , figlia di due padri. Giovanissima fuggì di casa e si mantenne scrivendo tesi di laurea e raccontini.Nel 1934 divenne l'amante di un diplomatico inglese da cui aspettò un bambino cui dovette rinunciare. Nel Novembre del 1936 nel bar Dreher grazie al pittore
Giuseppe Capogrossi incontrò l'autore di "Gli Indifferenti".Parla poco durante la cena,ma alla fine  fa scivolare tra le mani di Moravia le sue chiavi di casa. Nasce così la loro relazione turbolenta e drammatica: Elsa è possessiva e gelosa, "estremista",Moravia ama viaggiare,essere libero,infedele. Poi scoppia la guerra. Il 14 Aprile 1941 Morante e Moravia si sposano in chiesa a Roma. Poi,poiché lo scrittore è ricercato come antifascista,fuggono in Ciociaria ,A Fondi. Dopo la Guerra, la Morante vince il Viareggio("Menzogna e sortilegio" e lo Strega (L'isola di Arturo"). Lui  con la "Ciociara"diviene famoso anche all'estero. Il matrimonio si sfascia. Moravia si innamora di Dacia Moraini, Elsa di un americano Bill Morrow che si suiciderà. Il legame resta vivo. Moravia è sempre presente,mentre le condizioni fisiche e mentali della Morante peggiorano.Fino alla morte avvenuta in una clinica romana nel 1985. Moravia la seguirà nel 90
Tutto ciò è raccontato con sensibilità e partecipazione emotiva, senza  mai cedere al gossip e al pruriginoso.. Anna Folli si conferma bravissima.

mercoledì 15 agosto 2018

Le principesse d'Acapulco" di Giorgio Scerbanenco Garzanti 2017
scritto da Giuseppina La Ciura

Alcuni casi delittuosi coinvolsero l'opinione pubblica italiana nei primi decenni del secondo Dopoguerra,facendo la felicità di giornalisti ed opinionisti. Cito "Il caso Montesi" che aprì le porte al centrosinistra,"il caso Martirano","il caso Bebawi","il caso Lavorini"-morboso e tragico-e alla fine degli Anni 60 "Il caso D'Acquarone". Era il 4 Gennaio 1968 quando il quarantaduenne duca Cesare D'Acquarone venne ucciso con cinque colpi di pistola nella piscina della splendida villa Bassi Celorio ad Acapulco. Il Duca era sposato con la bellissima e giovanissima Claire Dierick Patin de Languemark, figlia della signora Sofia Bassi Celorio. Dal matrimonio era nata nel 1965 una bambina,Chantal. La signora Bassi Celorio fu arrestata per omicidio involontario,ma non convinse molti. Secondo i più ella si autoaccusava al posto della figlia Claire o era motivata da un amore impossibile per il genero. Finì in una cella munita di tutti i conforts dove poté dedicarsi all'amata pittura.
Giorgio Scerbanenco trasse spunto da questa tragedia familiare per scrivere un lungo racconto dal titolo "Le principesse di Acapulco".
Le principesse  sono tre: Sofia(la nonna), Nicoletta(la figlia),Alessandra(la nipote) Rudescenko. Russe,è ovvio. La vecchia dama è nata tra i fasti della corte degli zar,ma ha saputo cogliere il momento giusto per fuggire con le sue ricchezze in Messico. Mentre lei si dedica agli affari di famiglia, molto cospicui, la figlia e la nipote si dedicano ad una vita fatta di uomini, alcol, feste. Finché Alessandra viene uccisa con due colpi di pistola nella splendida piscina della villa Rudescenko. La madre si autoaccusa del delitto,che è stato involontario. Il capo della Polizia di Acapulco non ci crede. Sono numerosi i moventi e i possibili assassini. Arresta Nicoletta, ma lo fa per pura finzione. Da Città del Messico, arriva un giovane diplomatico italiano,Ariberto Sartoris, che in una notte di pioggia ha ricevuto le confidenze intime e gravi di Alessandra. "C'è un uomo sepolto nel giardino" di casa Rudescenko. Su questa confessione di una ragazza ubriaca Sartoris inizia a suon di pugni-è  stato un boxer-la sua indagine e scopre la verità su un mondo marcio e morente. Assicurato alla giustizia l'assassino(/a?), ritorna dalla sua Mantovana.....
Scerbanenco sarà stato un uomo infedele, ma non lo è con i suoi lettori. Non li delude mai

domenica 12 agosto 2018

Estate 2018.
scritto da giuseppina la Ciura

Un'estate infernale. Per il caldo,per la solitudine,per le malattie sempre più strane, per gli incidenti stradali, le buche,l'immondizia, un governo al mare. E poi ci sono le donne calve che vanno girando per le strade.
A tutte queste amiche dedico il bel libro di Carolyn Smith. Lo "sconosciuto" ,io lo chiamo con il suo nome "Cancro".



giovedì 9 agosto 2018

"Poldark" Seconda serie- 2016
Scritto da Giuseppina La Ciura

Ho trascorso l'estate con la saga di Winston Graham. Quindi con Poldark e il bellissimo Aidan Turner. Per seguire la seconda serie ho dovuto "leggere" i sottotitoli in inglese, non potendomi sottrarre al fascino di questo sceneggiato della BBC ambientato nella Cornovaglia del 1790.La serie si rifà ai due romanzi " Jeremy Poldark"(piuttosto mediocre)e " George Warleggan" dove avviene di tutto.

martedì 7 agosto 2018

" Il fabbricante di storie" di Cecilia Scerbanenco- La  Nave di Teseo,2018
scritto da Giuseppina La Ciura

"Narratore , autentico ed instancabile, della razza di Georges Simenon" lo definì Oreste Del Buono. Giorgio Scerbanenco è uno dei nostri più grandi scrittori del Novecento.Un uomo che viveva per la scrittura,creando sempre nuovi personaggi e nuove trame. La figlia Cecilia in una recente biografia dal titolo emblematico " Il fabbricante di storie" ce lo racconta senza infingimenti, con tale semplicità e naturalezza che al lettore sembra di averlo conosciuto da sempre.
La vita di Scerbanenco fu tempestosa e ricca di colpi di scena come i suoi romanzi e racconti. Non mi ci soffermo,perché è nota a tutti i suoi estimatori che sono sempre di più. E' invece una vera sorpresa-almeno per me- scoprire la vita sentimentale dello scrittore. Sposatosi a 20 anni con la 22 enne Teresa Bandini, ebbe l'immenso dolore che lo segnò per la vita di perdere la sua prima bambina, Elena. Poi, ebbe un altro figlio dalla moglie ,Alberto. Il matrimonio era già in crisi. Scerbanenco-a detta della figlia- era irresistibile e questo ,a suo parere,lo rendeva vulnerabile con le donne.Avventure di pochi giorni, amori con signore separate, tre o quattro famiglie. Drammi come nei suoi romanzi d'amore, tentativi di suicidio, ricoveri in clinica, due figlie dall'ultima compagna Nunzia, quella che gli fu vicina mentre moriva di cancro al fegato(beveva?) e veniva stroncato da un infarto ancora giovane e al culmine del successo letterario.
Ci restano i suoi libri(sessanta o di più. Il prof Pirani che è il bibliografo dello scrittore forse farà il miracolo di scovarne di inediti) che la casa editrice "La Nave di Teseo" si accinge a ripubblicare tutti.

NB Apprendo che anche Alberto Scerbanenco, fratello di Cecilia, sta scrivendo una biografia del Padre per Feltrinelli.

domenica 5 agosto 2018

"Il villaggio del silenzio"(Death in the stocks"-1935) di Georgette Heyer. GM, 1996
scritto da Giuseppina La Ciura

Arnold Veneker è un industriale minerario ricchissimo, uno dei re della City londinese. E' scapolo ,ma si accompagna con bellissime fanciulle di costumi non proprio casti. Con loro passa il fine settimana nel suo cottage  che si trova nel villaggio di Asleigh Green.Nel parco di questo tranquillo villaggio inglese si trova una gogna," retaggio di un passato brutale,"E' proprio lì viene trovato un venerdì notte in abito da sera da un poliziotto che sta facendo il suo consueto giro. Vereker ha i piedi inseriti nella gogna e un coltello conficcato nelle spalle. E' morto,è ovvio. Nel suo cottage si trova la sorellastra Antonia detta Tony con uno dei suoi bull-terrier. La ragazza sostiene di essere andata dal fratellastro per convincerlo a dare il suo assenso alle sue nozze con un certo Rudolph Mesurier. La Polizia le crede poco e così Antonia chiama in suo aiuto il cugino ed amico Giles Carrington.Con lui arriva il sovrintendente del cid Hannasyde (visti già in "Veleno in famiglia"). Le indagini si limitano ai fratelli e fratellastri(con rispettivi fidanzati)della vittima dato che  il movente è il più classico e sordido:l'eredità. 
Soluzione logica,prevedibile. Noioso.

venerdì 3 agosto 2018

"L'occhio di gatto"(" The cat's eye"-1923)di R. Austin Freeman
GM 2018
scritto da Giuseppina La Ciura


"Era una serata nuvolosa e buia, ricordo,- a ricordare è l'io narrante, Robert Anstey ,patrocinante della Corona-perché erano già passate le otto e le giornate si stavano accorciando molto rapidamente. Tornavo da Hampstead Heath ,diretto verso i miei alloggi,e stavo attraversando [una]zona boscosa..,quando sentii correre,e correre veloce. ..Mi fermai per ascoltare,notando che il ritmo dei passi era leggermente irregolare,...Non potei vedere bene che aspetto aveva l'uomo ""All'improvviso,il silenzio fu squarciato da un urlo penetrante,il grido di una donna che chiedeva aiuto"Salendo una collinetta Anstey vide un uomo e una donna che lottavano. Poi l'uomo assestò un colpo alla donna e svani nell'oscurità. Lei emise un urlo e cadde. Si teneva una mano premuta sul fianco da cui usciva sangue. "
Anstey la solleva e la conduce verso una casa un po' all'antica. Dalla porta d'ingresso aperta una voce femminile, stridula e terrorizzata, chiama al telefono la Polizia " Il signor Drayton è stato derubato ed assassinato". Lasciata la donna sul divano del salotto, la governante conduce Anstey nello studio del suo padrone. Drayton giace a terra trapassato da una pallottola. Tutto attorno degli armadietti di vetro di cui uno fracassato. Anstey riconosce nel morto il fratello del suo illustre collega sir Lawrence Drayton. Bisogna chiamare il famoso dottor John Thorndyke, massima autorità nel campo medico legale.
Così inizia l'inedito per l'Italia " L'occhio del gatto" scritto da Austin Freeman nel 1923. Chi ha letto altri casi con il Dottore(e il suo aiutante Polton) sa che egli usa risolvere i casi con metodi scientifici: studiando impronte, decifrando vecchi documenti, analizzando armi del delitto. Qui si trova davanti al misterioso monile dell'occhio di gatto che risale al 1700.Colui che lo possedette morì a Culleden, la battaglia del 1746  che decise il destino degli Stuart. Il puzzle è complicatissimo, ma Thorndyke vince la partita e può ridare l'eredità ai legittimi proprietari. Che poi sono la fanciulla ferita(Winifred Blake) e il fratello Percy. Ma fa di più: unisce-involontariamente- per la vita il suo allievo Anstey e la bella e coraggiosa Winifred(suscitando le ire dei seguaci dei vandiniani- niente storie d'amore in un poliziesco).
Romanzo eccellente ma lettura inadatta in questo Agosto di fuoco. 
La redazione del GM ci vuole sofferenti.