GM 2018
scritto da Giuseppina La Ciura
"Era una serata nuvolosa e buia, ricordo,- a ricordare è l'io narrante, Robert Anstey ,patrocinante della Corona-perché erano già passate le otto e le giornate si stavano accorciando molto rapidamente. Tornavo da Hampstead Heath ,diretto verso i miei alloggi,e stavo attraversando [una]zona boscosa..,quando sentii correre,e correre veloce. ..Mi fermai per ascoltare,notando che il ritmo dei passi era leggermente irregolare,...Non potei vedere bene che aspetto aveva l'uomo ""All'improvviso,il silenzio fu squarciato da un urlo penetrante,il grido di una donna che chiedeva aiuto"Salendo una collinetta Anstey vide un uomo e una donna che lottavano. Poi l'uomo assestò un colpo alla donna e svani nell'oscurità. Lei emise un urlo e cadde. Si teneva una mano premuta sul fianco da cui usciva sangue. "

Così inizia l'inedito per l'Italia " L'occhio del gatto" scritto da Austin Freeman nel 1923. Chi ha letto altri casi con il Dottore(e il suo aiutante Polton) sa che egli usa risolvere i casi con metodi scientifici: studiando impronte, decifrando vecchi documenti, analizzando armi del delitto. Qui si trova davanti al misterioso monile dell'occhio di gatto che risale al 1700.Colui che lo possedette morì a Culleden, la battaglia del 1746 che decise il destino degli Stuart. Il puzzle è complicatissimo, ma Thorndyke vince la partita e può ridare l'eredità ai legittimi proprietari. Che poi sono la fanciulla ferita(Winifred Blake) e il fratello Percy. Ma fa di più: unisce-involontariamente- per la vita il suo allievo Anstey e la bella e coraggiosa Winifred(suscitando le ire dei seguaci dei vandiniani- niente storie d'amore in un poliziesco).
Romanzo eccellente ma lettura inadatta in questo Agosto di fuoco.
La redazione del GM ci vuole sofferenti.
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