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lunedì 31 dicembre 2018

"Se morisse mio marito"( "13 at table") di Agatha Christie- Palmina n 117 (1935)
scritto da Giuseppina La Ciura
Alle dieci della stessa sera di Giugno in cui lord Edgware viene assassinato,lady Edgware è vista in due luoghi diversi e lontani tra di loro, tredicesimo commensale a casa Corner e nella biblioteca dell'odiato ed odioso marito. "Ah, se morisse mio marito..."aveva confidato la lady a Poirot -" e sposare l'ascetico, cattolicissimo duca di Merton" Il belga raccoglie il guanto.....
Romanzo fascinoso,ma soluzione troppo debole.

mercoledì 26 dicembre 2018

"Due mesi dopo"("Dumb witness")di Agatha Christie Palmina n 198(1937)
scritto da Giuseppina La Ciura

"La signorina Emily Arundell ,la padrona di Littlegreen House, morì l'1 Maggio. La sua morte non destò molto scalpore nella piccola città di provincia di Market Basing, perché miss Arundell aveva oltrepassato già da un po' la settantina. Il medico di famiglia dott Grainger firmò il certificato di morte senza alcun dubbio: il fegato non funzionava più. Quindi morte naturale. Tutto regolare se non che il testamento lasciò tutti di stucco. Miss Arundell aveva diseredato i suoi pochi parenti e lasciato tutto il suo patrimonio assai consistente alla governante miss Lawson.
Due mesi dopo,in una torrida mattinata di Giugno a Londra, arriva a Poirot una lettera della defunta. Una lettera in cui si chiede aiuto anche se non in modo  diretto. Sebbene Hastings si mostri poco interessato, Poirot decide di partire per Market Basing.  E lì inizia le sue indagini. Il suo miglior testimone è però muto: è il bellissimo e simpatico terrier Bob il cui gioco preferito è giocare su e giù per le scale con una palla. Poche settimane prima di morire miss Arundell era caduta dalle scale di notte -si pensa- a causa della palla di Bob. Per fortuna,non si era fatta nulla,ma nella mente della vecchia signorina si era insinuato il sospetto che uno dei suoi quattro nipoti(di cui uno acquisito:un greco!)avesse tentato di ucciderla. Chi? la raffinata Theresa che ha speso in lussi esagerati la sua rendita e vuole sposare il dottor Davidson che ha talento ma non un soldo? il simpatico Charles che è abituato a rubare dai cassetti della zia? la nipote Bella che ha sposato un medico greco e che adora i suoi due figli a cui vuole dare il meglio?Quando Poirot scopre che miss Arundell è stata avvelenata con il fosforo ,i giochi sono fatti e Bob ha trovato nel capitano Hastings il migliore dei padroni.
Dame Agatha è impareggiabile!

lunedì 17 dicembre 2018

"Il fiore che non colsi"(" The costant nymph")di Edmund Goulding- 1943
scritto da Giuseppina La Ciura

Nel 1943  Edmund Goulding girò ,tratto da un romanzo di Margaret Kennedy, " The costant Nymph" che da noi prese il titolo di "Il fiore che non colsi"Goulding ,che era nato in Inghilterra ma si era naturalizzato americano, è stato un regista che riusciva con risultati eccellenti ad mettere insieme cast di notevole livello attoriale. Vi era riuscito in "Grand Hotel",poi con "Il grande amore "e "Tramonto" (sempre con la Davis) e nel dopoguerra con "Il filo del rasoio" con il divo del momento Tyrone Power. In " Il fiore che non colsi" riunì le belle -e brave- Joan Fontaine, Alexis Smith,Brenda Marshall, tutte attorno al fatale Charles Boyer.
Il film-che io ho visto in un'edizione in lingua originale e sottotitolata in italiano-è un mix tra la commedia brillante ed il dramma, un mélo direi, in cui lo spettatore passa(o meglio passava dato che la pellicola è molto datata)dal sorriso al pianto per la dolorosa fine della sua eroina,una bravissima Joan Fontaine.
Lewis Dodd(Charles Boyer) è un musicista che non riesce ad avere il successo che si merita. Anche la sua ultima sinfonia è stata un fiasco. Per dimenticare accoglie l'invito del suo vecchio amico Albert Sanger e si trasferisce nella campagna svizzera. Sanger ha quattro figlie molto giovani e quasi tutte innamorate del giovinotto: Kate,Toni, Paula e Tessa (la Fontaine). Sanger di lì a poco muore ed affida le figliuole a Dodd perché le conduca a Londra da un parente, certo Charles Creighton. 
Dodd si innamora di Florence,la figlia di  Creighton(Alexis Smith) e la sposa, gettando nella disperazione Tessa che ama Dodd profondamente. Ben presto, il musicista si rende conto che con Florence non è felice e che la sua musa ispiratrice è Tessa. Infiammato da un amore "proibito" Dodd compone una sinfonia che ha un grande successo. Ciò lo incoraggia a recarsi da Tessa e chiederle di sposarlo. Tessa lo respinge,perché è ancora sposato con Florence. La moglie,comprensiva, accorda il divorzio. Dodd ritorna felice da Tessa per darle la bella notizia,ma ......
Per amateur

sabato 15 dicembre 2018

Giuseppe Lippi ci ha lasciati.


Era il massimo esperto italiano di Letteratura fantastica ed un uomo di rara umanità.
Ci mancherà moltissimo.

giovedì 13 dicembre 2018

"Meghan-La sua vera storia" di Andrew Morton- Piemme,2018
scritto da Giuseppina La Ciura

Non v'è dubbio alcuno che la Donna del morente 2018 sia stata Meghan Markle, duchessa del Sussex. Non perché abbia sposato il principe Harry d'Inghilterra,ma per la sua personalità,il suo carisma, l'influenza che sta avendo sulla vita della Corte Inglese e sulla stessa Inghilterra.
Andrew Morton ci dà un ritratto molto accurato e coinvolgente della giovane donna dalla vita piena di eventi e scelte interessanti. Meghan può piacere o non piacere, ma ha un suo vissuto che la rende unica. Il suo femminismo militante, anticonformismo ed indipendenza possono essere un "ciclone" benefico per la mummificata Corte della 92enne Elisabetta II,ma anche  causa di un progressivo sgretolamento di ogni tradizione e storia.
Un'Inghilterra americana, anzi hollywoodiana?

domenica 9 dicembre 2018

"La collana di smeraldi"("The Square Esmerald"-1926) di E. Wallace Palmina n 39-1932
scritto da Giuseppina La Ciura

Da adolescente, incoraggiata da mia madre,grande fan dell'"uomo dal bocchino", ho letto molti Gialli di Edgar Wallace, ma non "La collana di smeraldi". Ed è stato un bene,perché con l'età l'ho apprezzato di più: è un romanzo sorprendente!
Wallace è considerato un giallista per uomini,perché quasi tutti i suoi eroi-poliziotti o criminali- sono uomini. Alle donne toccano ruoli secondari. In genere quello della fanciulla coraggiosa ed intelligente ma povera che è costretta a lavorare come segretaria di un misterioso capo e che corre,per questo, dei rischi non di poco conto.(ma poi arriva il cavaliere che la salva da una fine terribile...).
In "La collana di smeraldi" i protagonisti sono quasi tutte donne(e che donne!).La formidabile principessa Bellini che ha vissuto per anni a Giava, l'algida Martha Dawlish,madre di Peter Dawlish che ha trascorso sette anni a Dartmoor perché condannato quale falsario-ma è innocente- la voluttuosa Greta,amica intima della principessa(in tutto il romanzo si respira un'atmosfera di sessualità ambigua), la bellissima lady Jane Raytham, moglie infelice di un petroliere, molto ricca e proprietaria di una splendida collana di smeraldi. E poi,c'è Lei, l'eroina assoluta: Leslie Maugham. E' una ragazza che potrebbe vivere di rendita,ma che ha l'indagine nel sangue. Figlia del leggendario ispettore Maugham, la fanciulla a 22 anni è stata assunta come poliziotta a Scotland Yard dove ha dimostrato grandi doti. Affiancata e protetta dall'ispettore Coldwell,un amico del padre, Leslie si trova ad affrontare un caso di ricatti, di violenza,di identità ambigue e di morte.In gioco una splendida collana di smeraldi e un grande segreto. E anche l'amore........
Ottimo.  

mercoledì 5 dicembre 2018

"Il grande Mistero di Pegram"(" The Great Pegram Mystery"-1892) di Robert Barr- Polillo 2008
scritto da Giuseppina La Ciura

Robert Barr nacque a Glasgow nel 1850, ma crebbe a Toronto,in Canada. Dopo aver fatto il Preside di una scuola e il reporter a Detroit, nel 1881 si trasferì a Londra dove,nel 1892, fondò con  Jerome K Jerome la rivista "The Idler"che godette di grande popolarità. Barr vi pubblicò i suoi racconti umoristici che piacquero tanto al pubblico per la loro prosa lieve ed elegante. Polillo ha pubblicato tra i Bassotti la celebre " La compagnia dei distratti" dove appare Eugéne Valmont, un poliziotto francese che non ne azzecca una. Con lo psudonimo di Luke Sharp , Barr ha firmato "The Great Pegram Mystery" la prima parodia di Sherlock Holmes ,che in Barr diventa "Sherlaw Kombs"C'è anche il dottor Whatson e tanta ironia. Arthur Conan Doyle ne sorrise anche lui,come ho fatto io e farà chi lo leggerà (in ebook). 

domenica 2 dicembre 2018

"Principessa Luisa"("The Mystery of Princess Louise")di Lucinda Hawksley- Odoya- 2014
scritto da Giuseppina La Ciura

Su tutti i media non si parla altro che della Casa Reale d'Inghilterra per la presenza di un nuovo personaggio carismatico e controverso:la moglie americana del principe Harry,il secondogenito di Carlo e Diana.
Questo mi ha spinto a tirar fuori la biografia di un'illustre principessa "ribelle" dell'Ottocento inglese: Luisa,la sestogenita della Regina Vittoria. Di lei si parla poco perché condusse una vita fuori dagli schemi del rigidissimo protocollo vittoriano: pittrice ed amica dei preraffaelliti, scultrice, colta, amica di donne anticonvenzionali e sostenitrice dei diritti delle donne. Anche in campo sentimentale ebbe molte storie con borghesi e sposò un nobile omosessuale. Per chi ne volesse sapere in modo approfondito e serio vi consiglio la biografia di Lucinda Hawksley.  

mercoledì 28 novembre 2018

Morte di un giovane di belle speranze"("Bright Young Dead" di Jessica Fellowes- Neri Pozza, 2018
scritto da Giuseppina La Ciura

E' il secondo romanzo giallo-rosa di Jessica Fellowes con le leggendarie sorelle Mitford come coprotagoniste.Adesso tocca a Pamela,la secondogenita, dalla vita sentimentale trasgressiva(sposò un omosessuale e ebbe una lunga relazione con una donna). 
Siamo nel 1925. I Ruggenti Anni 20. Nancy  ,la maggiore delle Mitford ,ha ormai 21 anni e partecipa attivamente,divertendosi, alla grandiose feste in maschera e alle cacce al tesoro(che si trasformano sempre in altro)che la scapestrata gioventù dorata di Londra dà per dimenticare i recenti orrori della Grande Guerra. Ora tocca a Pamela,"la più rurale delle sorelle" debuttare in società dato che ha 17 anni. Le fa da chaperon Louisa Cannon,istitutrice e confidente oltre che cameriera delle sei sorelle. La festa cui partecipa a Londra si rivela per  Pamela un'assoluta delusione: tutti i giovani aristocratici bevono, flirtano in modo pesante,si drogano. Re della festa è l'arrogante Adrian Curtis(che anche lui sniffa). E sarà ancora lui il protagonista assoluto della festa di compleanno di Pamela che si terrà ad Ashtall Manor, la residenza di campagna dei Mitford. Durante una caccia al tesoro che sa più di baccanale Curtis viene ucciso. Ad essere indagata ed arrestata è Dulcie Long,una cameriera che ha avuto un figlio da Curtis e che fa parte della temibile organizzazione criminale di Alice Diamond e la Quaranta Ladrone. Ma Louisa Cannon crede nell'innocenza di Dulcie e con l'aiuto di Pamela ,Nancy e il sergente Guy Sullivan risolve il caso.
La Fellowes, nipote del grande Julian, come al solito mescola con nel precedente giallo sull'assassinio di Florence Nightingale Shore finzione e realtà storica(per es. Alice Diamond e le quaranta ladrone), ma il romanzo non decolla. Troppo è stato scritto e in modo sublime sugli sfavillanti Anni 20.  

venerdì 23 novembre 2018

"Se morirò di Lunedì...." (" Murder on Monday"-1932)di Charles Barry- I Bassotti, 2018
scritto da Giuseppina La Ciura

Lo speaker della BBC nel notiziario delle 18 del 24 Febbraio 193... annuncia ad un pubblico sempre meno distratto che "da Lunedì 19 Febbraio manca dalla sua casa ..di Londra mr Peter Perley... L'ultima volta  è stato visto a Digswell,vicino a Welwyn nell'Hertfordshire."
La notizia sconvolge gli ascoltatori,perché Perley è uno dei più stimati e famosi bookmaker inglesi(e voi conoscete bene la passione dei Britannici per le scommesse e l'Ippica). Perley era andato al Nord per una riunione di famiglia nella bella dimora del nipote John Perley. A sera, mentre quasi tutti i membri della famiglia erano rimasti a dormire in casa Perley a causa di un tempo da lupi, il bookmaker era andato via con l'intenzione di prendere il treno che l'avrebbe riportato a Londra. Invece, era scomparso. Sul treno locale era salito solo un uomo barcollante in quanto ubriaco fradicio. 
Una settimana dopo il corpo di Perley era stato ritrovato in una cava di sabbia morto per assideramento. Scotland Yard nella persona dell'ispettore Meldrum aveva chiuso il caso. Troppo misterioso e complicato. Il baronetto Watson che è uno degli esecutori testamentari di Perley non è dello stesso parere. Il testamento che il morto aveva letto ai suoi familiari era,in effetti, irridente,quasi un macabro scherzo. L'eredità molto consistente di Perley sarebbe andata a seconda del giorno della settimana in cui Perley sarebbe passato a miglior vita. Infatti "Se fosse morto di lunedì" ,sarebbe toccata al nipote X  e così via. Watson aveva necessità di sapere quando Perley era morto:per questo si rivolge a Gilmartin, un famoso ispettore di SY ormai in pensione. Il poliziotto che vive sereno con la moglie in Cornovaglia non ha molta voglia di interessarsi di un caso così complesso e bizzarro, ma poi si convince e si getta nell'impresa(perché tale si rivela la soluzione dell'affaire). 
Il ritmo del Giallo è molto,molto lento tipico dei romanzi del tempo, ma si legge con piacere. La soluzione dopo tante complicazioni si rivela semplice e convincente
Da leggere.  

giovedì 22 novembre 2018

Charles Barry e " La testimone alla finestra"-("The witness at the window"-) I Romanzi della Sfinge- Salani-1935
scritto da Giuseppina La Ciura

Insieme con "Come to Paddington Fair"(titolo in italiano "Iniziò con un bacio ,finì con un delitto") del mitico Derek Smith Polillo presenta in questo mese di Novembre 2018 "Se morirò di lunedì..."(Murder on Monday") un Giallo classicissimo del misconosciuto Charles Barry(1877-1963)
Di questo mr Barry è apparso da noi un solo libro nella bellissima collana della Sfinge. 
Si tratta di "La testimone alla finestra"del 1927 che io ho letto decenni fa. Mi ricordo solo che l'assassino si serve di un geniale anche se semplice escamotage per evitare gli sguardi delle fanciulle alla finestra. Non lo recensirò ,perché è illeggibile per i miei occhi di adesso. Vi lascio con la bellissima copertina. 

domenica 18 novembre 2018

"Il gioco del delitto"(" Meurtre dans un manoir anglais"-1997) di Paul Halter- GM 2018
scritto da Giuseppina La Ciura

Per questo Halter il blog del Giallo Mondadori, che sonnecchiava serenamente, si è svegliato gridando al miracolo. Non v'è dubbio che l'Alsaziano sia uno dei pochi giallisti "classici" in circolazione,ma tutto questo "gaudium "mi è parso esagerato. Le cose migliori del Nostro sono state pubblicate da tempo ed adesso si pesca nel fondo alla ricerca della perla perduta. Mi appare del tutto inutile dire qualcosa della trama dato che la si può trovare altrove in modo dettagliato- manca solo il nome dell'assassino,ma quello non appare chiaro nemmeno allo stesso Halter......Io ho  letto questo libro come un divertissement che fa l'occhialino a tanti autori(Christie in primis) e fa passare gradevolmente un pomeriggio di domenica di un  Novembre tetro e noioso.

mercoledì 14 novembre 2018

"Come sabbia tra le dita"di Seicho Matsumoto- GM,1989
scritto da Giuseppina La Ciura

Tokio, 12 Maggio 1961. Nella stazione di Kamata viene scoperto il cadavere orrendamente sfigurato di un uomo maturo. L'ispettore Imanishi, considerato il Maigret nipponico, si trova dinanzi ad una realtà disperante: nessun nome,nessun indizio. O meglio: due vaghissime tracce. Il morto era stato visto ,la sera prima,in un bar nelle vicinanze della stazione in compagnia di un uomo che indossava un leggero giubbotto sportivo color grigio chiaro. Il più vecchio parlava con il caratteristico accento del Tohoku, l'altro molto più giovane chiese di "Kameda" Troppo poco,ma non per l'ispettore Imaneshi, testardo e determinato. Le sue indagini saranno minuziose e lo porteranno in giro per il Giappone,anche quello meno noto(per non parlare di noi lettori). La Fortuna però lo assiste. Grazie a lei scopre due personaggi,un uomo ed una donna, che conoscono la verità. Ma essi muoiono prima che l'ispettore possa parlare con loro. Il medico legale( Matsumoto non ci evita una descrizione dettagliata e macabra dell'autopsia di uno di loro) è convinto che siano morti naturali:un suicidio(la donna)ed un attacco cardiaco (il giovane).Il suicidio è motivato da un amore impossibile che scivola "come sabbia tra le dita".L'infarto,invece, ......ed arriviamo così alla sorprendente soluzione.
 I tanti nomi giapponesi stordiscono il lettore all'inizio,ma non lo distraggono dalla ricerca della verità. Giallo splendido con molti accenti noir. Imperdibile.  

martedì 13 novembre 2018

Rancho Bravo"( The Rare Breed)di Andrew V.McLaglen- 1966
scritto da Giuseppina La Ciura

Nel 1966 Andrew V.McLaglen, un regista specializzato in western, ne girò uno decisamente atipico: appunto, "Rancho Bravo". Poche le scazzottature e i duelli alla pistola o alla carabina. La trama non li prevede,perché il film è più che altro una commedia rosa, per la quale lo spettatore non sa se commuoversi per la  sorte dell'eroe ,il toro "Vindicator"o sorridere per le tenere e un po' patetiche scene d'amore.
Martha Price,una vedova irlandese, si reca con la figlia Hilary nel Texas per realizzare il sogno del marito: creare una razza di bovini più resistenti. Per questo,le due donne(molto ardite) portano con loro un toro di razza Hereford dal nome che è tutto un programma "Vindicator". Le vacche americane con cui il nostro toro dall'occhio dolce si deve accoppiare appartengono ad un certo mr Alexander Bowen,uno scozzese sanguigno ed eccentrico(con un bel figlio al seguito). Ad aiutare le due donne nell'impresa viene ingaggiato il rude cow-boy Sam(James Stewart). Tra mille peripezie Vindicator arriva a destinazione e compie la sua missione. Anche gli umani realizzano i loro progetti amorosi. Se la giovane Hilary si accasa subito, la bella vedova(una superba Maureen O'Hara) deve scegliere tra lo scozzese (un farsesco Brian Keith) e il cow-boy non di primo pelo. Ma se costui è interpretato da James Stewart(anche se non molto convinto del ruolo).......
Piacevole. Per famiglie(?)

mercoledì 7 novembre 2018

" Anime morte" ("Dead souls")di Ian Rankin-Longanesi 1999
scritto da Giuseppina La Ciura

Ogni grande città (per non parlare dei villaggi specie inglesi) ha il suo detective: la Edimburgo del dottor Jekyll e mister Hyde ha John Rebus, eroe dello scozzese Ian Rankin.
Di questo scrittore ho letto vari noir negli Anni 90: adesso è quasi dimenticato, almeno in Italia. 
Ho scelto per presentarlo " Anime morte" uscito per Longanesi nel 1999.
"Jim Margolies aveva avuto tutto dalla vita". Eppure,una notte di pioggia, esce di casa,attraversa la Città, raggiunge l'Arthur Seat e si getta nel vuoto.L'ispettore John Rebus ha dei dubbi ed indaga. Non è da solo :gli fanno compagnia "le anime morte"
Sono quelle dei suoi fantasmi interiori e degli emarginati, carnefici e vittime, della società contemporanea. Un giovane pedofilo dall'infanzia violata, un serial killer deciso a vendicarsi, una giovane donna infelice, un adolescente in fuga. Aggirandosi per le lucide strade di Edimburgo, tra le eleganti e misteriose facciate georgiane e le insigne di squallidi pub, a passo spesso malfermo per il troppo whisky scozzese ingerito, Rebus arriverà alla verità. Ma, come accade sempre più spesso nei nostri anni,(e in Nero che sia tale) ,solo una parte della verità sarà conosciuta e il colpevole non pagherà. Ad indagini concluse, in cima alla collina che domina la città, guardando il piccolo cimitero che sta per essere distrutto in nome di Edimburgo di nuovo Capitale, Rebus invano si sforzerà di avvertire in sé un briciolo di speranza.
E poi, "Dimentica,John,-si disse- Questa è l'Old Town, nient'altro" 
  

domenica 4 novembre 2018

Un Capitano"di Francesco Totti e Paolo Condò-Rizzoli,2018
scritto da Giuseppina La Ciura

Dopo tre roman dur di Simenon,una boccata d'aria pura. E così,pur non essendo né romana né romanista,ho voluto leggere la biografia scritta con l'aiuto del giornalista Paolo Condò del grande Francesco Totti,il Capitano per eccellenza. Lo definisco così perché è stato sempre fedele al suo ruolo,alla sua squadra e a la sua Città.
Gli appassionati di calcio e della Roma si interesseranno degli aspetti sportivi del libro,ma a me sono piaciuti certi particolari molto semplici,umani. Ho appreso che Totti non è nato povero in quanto figlio di un impiegato di banca, che da bambino giocava in strada -nei primi anni 80 si poteva-,che in terza media è stato bocciato e che i suoi studi sono finiti lì(e si sente). La sua prima volta è stata a 13 anni sulla spiaggia di Tropea con una ragazzina di 16 anni ,molto bella e corteggiata(c'è da crederci?). Poi gli anni delle squadre minorili ed infine il debutto giovanissimo in serie A. A 22 anni si innamora della letterina Ilary Blasi e decide di sposarla. La incontra attraverso la sorella di lei Silvia. All'inizio Ilary,che è fidanzata a Milano dove lavora, non sembra interessata: poi,scoppia l'amore. Da qui le nozze all'Aracoeli con lei che attende il primogenito Christian.Dopo,nasceranno Chanel(che brutto nome)e Isabel. E si giunge ai 40 anni e al tramonto,che per Totti è un dramma. Anche il lettore è commosso da tanta tristezza e se potesse potrebbe anche versare una lacrima. 
E' la vita. Bisogna arrendersi.Restano l'amore e il rispetto che tutti i tifosi(e non)nutrono per quest'uomo vero.
Consigliatissimo


sabato 3 novembre 2018

"In caso di disgrazia"("En cas de malheur"-1955)di Georges Simenon- Adelphi 2001
scritto da Giuseppina La Ciura.

"In caso di disgrazia" è uno dei romanzi dur più celebri di Simenon, soprattutto perché Autant-Lara ne trasse un film -che andò al festival di Venezia nel 1958,creando scandalo tanto da essere censurato-con Jean Gabin e Brigitte Bardot-
Simenon scrisse questo romanzo nella prima settimana di Novembre  del 1956 a Cannes,ma fu pubblicato l'anno successivo. Esso presenta un procedimento narrativo originale, in cui il protagonista,l'avvocato M.Lucien Gobillot, principe del Foro di Parigi, apre a suo nome un dossier, come farebbe per qualunque suo cliente. Lo spinge a ciò la sensazione che la sua tumultuosa relazione con la giovanissima prostituta Yvette Maudet non possa avere una conclusione felice. Egli,che è un uomo maturo e navigato, si rende conto che la sua maitresse,di cui è follemente innamorato e da cui attende un figlio,non potrà a lungo vivere in un equilibrio dissennato tra lui,gli amanti occasionali di una notte, i rapporti lesbici con la cameriera Janine e il "fidanzato" ,certo Mezzetti, studente di Medicina ed operaio che vuole sposarla. Yvette è la tipica ragazza sbandata che tanto spesso appare nelle pagine di Simenon: a motivarla in questa sua esistenza sregolata non è l'amoralità(come sembra nel film),ma il desiderio di essere sempre al centro dell'attenzione. Almeno così la vede Gobillot: una bambina bisognosa di tanto calore umano ed amore.L'avvocato è spinto dalla sensualità di Yvette,dal suo essere donna e bambina, dalla sua imprevedibilità, dal farlo penetrare in un mondo che non conosce. Gobillot è tutt'altro che una vittima di un amore folle. Lui sì che un amorale ed un cinico. Pur avendo l'aspetto di un rospo. con la sua energia vitale e la sua determinazione, ha strappato al marito e suo Maestro la giovane moglie Viviane con cui forma una coppia di successo e di potere. Una coppia che frequenta l'alta società e che vive nel lusso da buoni soci in affari. Viviane non è gelosa di Yvette, ascolta, segue l'affaire amoroso del compagno, anche perché lui l'ha tradita sempre( questi uomini di Simenon tradiscono tutti senza un filo di rimorso se non dopo la tragedia-CFR "La verità su Bébé Donge). L'unica vera vittima in questa storia torbida e squallida è il giovane Mezzetti,che sogna una sposina fedele e una famiglia. Gobillot lo aiuterà con il suo dossier a rendere lieve la sua pena. E' questo il compito dei grandi penalisti. 
Giustizia è fatta!

giovedì 1 novembre 2018

"La verità su Bébé Donge"( "La verité sur Bébé Donge-1940) di Georges Simenon- Adelphi, 2013
scritto da Giuseppina La Ciura

"La verité sur Bébé Donge" fu ideato e scritto nel 1940 in Vandea. Simenon lo scrisse in un momento particolare di grande angoscia: un medico gli aveva diagnosticato un'angina pectoris che gli avrebbe concesso solo due anni di vita...(si sbagliava,perché,come sapete, Simenon morì ultraottantenne).Questa sentenza di morte si intravvede tra le pagine del romanzo,perché la psicologia dei personaggi,specie dell'eroina, appare meno approfondita che in altri romanzi del Nostro. Si avverte un quid di approssimativo, di affrettato.
Il tema è quello del rapporto uomo-donna all'interno di una coppia borghese degli Anni 40(ed oltre).
François e Felix Donge,figli di un modesto conciatore, grazie al duro lavoro e al talento di François sono divenuti due imprenditori di successo ,che danno lavoro a centinaia di persone. I due fratelli sono molto legati e non a caso hanno sposato due sorelle, Eugénie detta Bébé e Jeanne Donneville. Se il matrimonio tra Felix e Jeanne procede serenamente, quello tra François e Bébé solo in apparenza è felice. In realtà,i due coniugi non hanno alcun dialogo vero e profondo. Lui,il tipico marito-padrone, è convinto che Bébé l'abbia sposato per avere un marito ricco,una bella casa, una famiglia.E questo François le dà: molto denaro, un figlio,il fragile Jacques,e una casa di campagna alla Chataigneraie. E qui, in una domenica di settembre, dopo pranzo, alla presenza della madre, della sorella e del cognato, Bèbé versa nel caffè del marito una potente dose di arsenico. François,che è chimico, si rende conto dell'accaduto e chiama subito un medico che lo fa ricoverare d'urgenza. Alla Chataigneraie arriva ,invece, l'ispettore Janvier che interroga Mme Donge ,che confessa il delitto.
Ripresosi faticosamente dall'avvelenamento, Donge si interroga sulle motivazioni che hanno spinto la moglie a tentare di ucciderlo.Per cercare il movente,torna indietro con il pensiero:al pomeriggio in cui ha incontrato per la prima volta Bébé a Royan,alla prima notte di nozze(un disastro:lei era solo un pezzo di carne insensibile alle sue carezze), alla loro vita in comune fatta di tante sue assenze per affari,di tanti tradimenti con donne dozzinali,di tanto silenzio ed indifferenza. Così comprende che Bèbé lo ha sposato per amore e che questo suo amore non è stato accettato e condiviso. Lui era solo il padrone,lei un bel ed elegante suppellettile. Ad un certo punto, stremata da tanta solitudine e disaffezione, per ritrovare la sua identità, per passare da Bébé a Donna, si è ribellata. 
Condannata a 5 anni ai lavori forzati, va incontro serena al proprio destino. Il marito l'aspetterà.


Nel 1952 Henry Decoin porterà sullo schermo "La follia di Bèbé Donge". Ne erano interpreti due giganti della cinematografia francese: Jean Gabin e Danielle Darrieux.Il film non ebbe successo. Il pubblico francese non riuscì ad identificarsi nei due personaggi principali. Jean Gabin, famoso come "eroe proletario e vagabondo degli Anni Trenta" mette in questo film il doppiopetto: è un ricco patron, energico, autoritario(e lo sarà in molti altri film degli Anni 50). La Darrieux,che è stata una raffinata commediante,è invece un'eroina tragica,una femminista ante litteram.
Un'ultima annotazione:in Simenon tutte(o quasi)le mogli sono oneste e fedeli,ma a letto sono "inerti". Giocano a favore di questa incapacità di abbandonarsi l'educazione religiosa, l'ambiente borghese severo e retrivo e spesso un trauma giovanile. Per Bèbé Donge la causa va ricercata nell'aver assistito adolescente agli amplessi lascivi di due camerieri a Costantinopoli..... 

martedì 30 ottobre 2018

" Lettera al mio giudice"("Lettre à mon judge"-1946)di Georges Simenon-Adelphi, 2003
scritto da Giuseppina La Ciura

"Lettera al mio giudice", che  è uno dei capolavori assoluti del grande Belga, fu scritto in Florida nel 1946. Sebbene lo stile sia sempre quello elegante e scorrevole tipico di Simenon, il romanzo è molto complesso. Per certi versi è un'opera tradizionale che si inscrive nella grande corrente del romanzo psicologico francese dell'Ottocento, per altri è un' opera moderna che affronta tematiche nuove e molto sentite in quegli anni come l'amour fou e l'incomunicabilità.
E' anche un romanzo che attinge a piene mani nella biografia simenoniana. A mio parere,attraverso il protagonista, il medico di provincia vandeano Charles Alovoine , Simenon racconta la sua infanzia ed adolescenza dominate dalla figura materna, la monotonia della vita borghese,l'insoddisfazione di un matrimonio routinario,"classico", che viene spezzato dall'entrata in scena di una ragazza sconosciuta(Martine Enghebert nel romanzo, la fatale Denyse per Simenon, donne vere o di finzione che incarnano il sogno dell'amour fou).
Charles Alovoine ha ucciso la sua amante: dopo un processo che l'imputato considera "una commedia" è stato condannato ad una pena lieve(si sa i Francesi hanno un debole per i delitti d'amore). Ma la verità,o almeno quella che per Alovoine è la verità, non è emersa.Ci si è fermati ad aspetti superficiali, ai fatti nudi e crudi. Che un uomo ha strangolato la sua amante che adorava. Dall'infermeria del carcere dove si trova, Alovoine scrive al suo Giudice, ad Ernest Camélieu, uomo che si è sforzato di "comprendre" senza riuscirvi.(ma è proprio così?)
Alovoine vuole raccontare al suo Giudice come da una piccola città di provincia presso Nantes, erede di una famiglia modesta(un padre ubriacone e donnaiolo che si è suicidato con il suo fedele fucile di caccia),si sia trovato a laurearsi in Medicina,ad avere una buona clientela e a sposarsi due volte. Infelicemente. La prima moglie, dolce e sottomessa, è morta dopo avergli dato due figlie -di cui è un padre assente-,la seconda Armande, vedova di un artista russo, si è rivelata autoritaria e soffocante. Poi, una sera di pioggia, a Nantes, incontra par hazard Martine Englebert. E' una "fille paumée" di Liegi(!!),che un gioco erotico in casa di bambine ricche ha reso anorgasmica e viziosa.(mi pare piuttosto esagerato per i nostri tempi,mais...). Martine ha lasciato la sua famiglia a Liegi e si è trasferita a Parigi dove ha vissuto di espedienti e di sesso( pur non essendo una prostituta). E' quella sera di pioggia a Nantes per farsi dare del denaro da un'amica: invece,incontra il dottor Alovoine. E' il coup de foudre.I due,perfetti sconosciuti, passano la notte insieme un un alberguccio: lì, l'uomo scopre la ferita sul pube di lei. Divampa la gelosia. Alovoine è ormai come impazzito. Se la porta con sé,la impone alla madre,alla moglie, alle figlie, ne fa la sua aiutante di studio. Quando Armande scopre la tresca, contraria com'é ai ménage à trois, i due fuggono insieme a Parigi e si rifugiano in un quartiere operaio della Capitale dove Avoloine riprende a lavorare. Sembra felice,ma è torturato dai fantasmi del passato di lei. Incomincia a picchiarla. Martine subisce perché si sente colpevole e lo ama. Una sera di Settembre,dopo aver fatto l'amore, il medico la strangola, E' la sbandata,la viziosa che intende uccidere nella sua follia,non sapendo di avere ucciso anche se stesso. Il suo Giudice(e il lettore che ha seguito il racconto con il cuore in gola)lo comprenderà? 

Questo dell'incontro tra due sconosciuti è un tema ricorrente in Simenon. Basti pensare a "Tre camere a Manhattan"

domenica 28 ottobre 2018

"Morte di un fantasma"("death of a ghost"-1934)di Margery Allingham-Palmina n 125-1935
scritto da Giuseppina La Ciura

" Morte di un fantasma" è secondo poliziesco "verace" della grande Margery Allingham. Il primo è il già recensito " Polizia in casa":tra questi due capolavori si colloca "Dolce pericolo" in cui Albert Campion incontra la donna della sua vita,la dolce Amanda. 
"Morte di un fantasma"fu presentato come "originalissimo e affascinante".  E' lo è . 

John  Sebastian Lafcadio è stato il più grande pittore del periodo edoardiano,ma anche uomo crudele e beffardo. Per umiliare un rivale, ha disposto nel suo testamento che, dopo un decennio dalla sua morte, vengano esposti, l'uno ogni anno, i dodici quadri che egli ha lasciato in casse sigillate. Per sette anni, si è ripetuto "il miracolo" per pubblico e critica di scoprire un Lafcadio inedito, ma all'ottavo anno , nel pieno del party presieduto da Belle,la vedova di Lafcadio e a cui partecipa l'onnipresente Campion,, saltano le luci. Quando si riaccendono, si scopre che è stato commesso un delitto. La vittima è Thomas Dacre,un giovane artista protégé di Lafcadio,nonché fidanzato di sua nipote Linda. Dacre,che è stato pugnalato al cuore con delle forbici "artistiche", è appena tornato dall'estero conducendo con sé Rosa-Rosa,una bruna bellezza, che gli fa da modella, musa e forse altro.* I sospetti cadono subito su Linda. Il movente è tipico della Allingham dal grande sense of humour: Linda non avrebbe ucciso perché gelosa ,ma perché avevo scoperto che Dacre si era rivelato un pittore modesto, non all'altezza del suo cognome.
Campion," investigatore ufficioso e confidente universale", si trova coinvolto così in un mondo squallido e viscido fatto di domestiche ex amanti del pittore, ex modelle in miseria, familiari con aspirazioni artistiche e tutti falliti. Ci vuole molto savoir-faire per acciuffare l'assassino(che nel frattempo ha ucciso ancora). E anche molto coraggio specie nel finale convulso e memorabile in cui Campion rischia la vita per consegnare il colpevole all'amico Oates. 

** Rosa-Rosa è italiana,ma per le ferree regole del duce diviene Provenzale.....   

giovedì 25 ottobre 2018

" Royal Baby. Vite magnifiche e viziate degli eredi al trono"di Antonio Caprarica- Sperling &Kupfer, 2018
scritto da Giuseppina La Ciura
Nel secolo scorso le Dive erano le attrici: Marilyn Monroe, Sophia Loren, Ava Gardner, tanto per fare dei nomi. Adesso, tutti gli occhi sono puntati sulle mise e i "pancini" delle principesse, specie inglesi. Poi, è ovvio ci sono i royal baby dai nomi raffinati di Charlotte, Louis, Leonor etc. Antonio Caprarica, famoso giornalista della Rai,che è stato per molti anni corrispondente della tv pubblica da Londra, in questo ultimo libro affronta con la sua magistrale ironia le vite, specie l'infanzia e l'adolescenza, dei bambini destinati a divenire Re o Regine.Sono vite "magnifiche e viziate",ma infelici perché prive di amore. L'esempio più eclatante, quello su cui l'autore si sofferma di  più, è dato da Carlo d'Inghilterra. L'uomo che attende da decenni di sostituire la Madre sul trono più ambito è superviziato(pensate,si fa portare la seggetta di pelle dietro quando viaggia!),ma è stato un bambino solo, solitario e poco amato, anche se è sempre pronto a trasformare la sua infelicità in arroganza. E lo sarà non per merito o talento, ma per un affare di spermatozoi e di Fato.Ma considerati molti Presidenti della Repubblica(non faccio nomi,ma non certo quello di Mattarella, che ci rappresenta al meglio), W la Monarchia. Che come ha detto lo stesso Carlo "è un'avvincente soap-opera".   

martedì 23 ottobre 2018

"La Polizia in casa"( "Police at the Funeral"-1931)di Margery Allingham- Palmina n 151(1936)
scritto da Giuseppina La Ciura
" Police at Funeral" del 1931 è il primo vero poliziesco di Margery Allingham. I primi tre libri della grande scrittrice inglese sono da considerarsi infatti più come dei romanzi d'avventura* in cui Campion, che viene presentato dall'autrice come un appartenente alla famiglia reale  in incognito, viene coinvolto in tutta una serie di fatti misteriosi ed audaci tra miliardari americani, ladri internazionali e gioielli favolosi.
L'incipit di "La Polizia in casa" è molto originale: In un giorno piovoso presso una vecchia tomba, si incontrano per caso Campion,  Grazia Blount, fidanzata di un amico di costui, l'ispettore Oates e un miserabile vagabondo, stalker del poliziotto. Grazia( che nel testo originale è Joyce)chiede aiuto: lo zio Andrea è scomparso, lasciando nell'angoscia e nello stupore gli abitanti di "Casa di Socrate". In questa venerabile dimora regna la gran dama Cristina Faraday con i suoi figli,tutti piuttosto (?)eccentrici, nipoti e camerieri tutti legati e divisi da antichi odi. Campion e Oates si trovano a procedere con prudenza,mentre le morti misteriose si susseguono. La soluzione, molto imitata e di stampo holmesiano, coglie il lettore di sorpresa.
*
1) "La lunga notte di Black Dudley"(The Crime at Black Dudley)1929
2)"L'isola"(Mystery Mile", 1930
3)"Il segreto della torre"(Look to the lady)1931
Tutti editi da Mondadori 

venerdì 19 ottobre 2018

"Lo zoo di vetro"( The Glass Menagerie")di Irving Rapper- 1950
scritto da Giuseppina la Ciura

Tennessee Williams è stato il drammaturgo più famoso degli Anni 40 e 50 in America. Molti suoi drammi sono stati trasferiti sullo schermo facendo vincere Oscar alle  eroine come Vivien Leigh in "Un tram chiamato desiderio" e Anna Magnani in "La rosa tatuata". Nel 1950 Irving Rapper trasse un film dal racconto e poi dramma del 1944 di Williams dal titolo "The glass menagerie"-da noi "Lo zoo di vetro".
Siamo in uno squallido sobborgo di una città de Sud degli States(con esattezza Saint-Louis). In un piccolo appartamento vive la madre Amanda Wingfield (Gertrude Lawrence) con i figli Tom e Laura. E' una donna delusa dalla vita in quanto sa di avere sprecato la sua bellezza e la sua vita per un uomo che l'ha abbandonata con due figli da crescere. E' divenuta dura ed autoritaria in perenne conflitto con il figlio Tom (Arthur Kennedy) che le ricorda il marito. Tutto il suo affetto è riversato  su Laura(Jane Wyman), una fanciulla fragile, dolce, timida affetta da una leggera zoppia. Laura non riesce a comunicare, ad avere amici. Ha solo una grande passione:una collezione di animaletti di cristallo. Una sera Tom conduce con sé un collega della fabbrica ,Jim O'Connor(Kirk Douglas). Lo fa per accontentare la madre che sogna per la figlia un marito, dei figli,un'esistenza serena. Jim è però fidanzato e sta per sposarsi, ma riesce lo stesso a spezzare il senso di solitudine di Laura proprio facendo cadere in modo involontario un animaletto di vetro,il preferito:un unicorno. Poi, se ne va non prima che Laura gli regali l'oggetto di vetro ormai rovinato. Anche Tom lascia la casa, dove però fa la sua comparsa un nuovo amico di Laura,ormai guarita dalle sue nevrosi.
Musiche di Max Steiner, attori bravissimi. 
Da vedere o rivedere.  

sabato 13 ottobre 2018

"La morte invisibile"("Murder from the Grave"-1929)di Will Levinrew- I Bassotti,2018
Scritto da Giuseppina La Ciura

Anche quest'ultimo Bassotto di Levinrew-autore americano di cui si sa pochissimo- si allinea a quelli precedenti per difficoltà di lettura e complicanze varie.Io nella mia modestia non riesco a capire perché la Collana si sia tanto allontanata dalle origini pubblicando tutta una serie di romanzi cervellotici e dal punto di vista letterario modesti. Ma tant'è.
In questo poi si notano evidenti riferimenti ad autori e romanzi polizieschi troppo famosi. Il libro si apre e si chiude con l'esimio professor Herman Brierly che intrattiene il giovane John Mattews,suo figlio adottivo, nel suo studio di sera sul tema per lui sempre più intrigante della criminologia.Ad interrompere le sue dotte dissertazioni interviene ,prima per telefono,poi dal vivo(nel senso che si precipita in casa di Brierly), Rodney Borger,uno dei dieci uomini più ricchi del mondo. Il miliardario è un malato terminale , figura spettrale e morbosa, che nutre un odio feroce nei confronti di tutti i suoi parenti. La causa scatenante è stato un matrimonio andato a monte a pochi giorni dal suo realizzarsi tra Borger e la sua governante Mary Hastings.. La giovane donna si era
invaghita di Henry Borger,un cugino del plutocrate,ed era fuggita con lui portando con sé una forte somma. L'unione si era rivelata infelice nonostante la nascita di un bambino,Carlin. Il magnate aveva ripreso con sé la donna e il ragazzo-non uno stinco di santo-di cui aveva fatto il suo maggiordomo. Un altro avvenimento aveva turbato profondamente Borger: durante una cena a casa sua cui partecipavano otto suoi parenti c'era stato un tentativo di avvelenamento e sette invitati più lo stesso l'anfitrione erano finiti in ospedale. Prima di stilare il testamento, Borger vorrebbe sapere da Brierly se è stato quello un tentativo di ucciderlo o un avvelenamento legato al cibo. Brierly non sa cosa rispondere ed il vecchio miliardario stila un testamento quanto mai complesso e malefico. Una vera e propria maledizione dalla tomba che ha i suoi effetti tragici. Tutti i suoi eredi vengono avvelenati poco dopo il suo interramento ed alcuni muoiono a causa di un veleno sconosciuto....Mi fermo qua. Premetto che ,avendo letto la Allingham, Austin Freeman, Rhode e il grande S.S.Van Dine, mi è stato facile scoprire l'assassino abilissimo nei suoi giochi "avvelenati"(cui lo stesso morto non si sottrae).
Buona lettura ai coraggiosi.

domenica 7 ottobre 2018

"Schiavo del passato"("The late George Apley")di Joseph L.Mankiewicz-1947
scritto da Giuseppina La Ciura

Nel 1947 Joseph L. Mankiewicz portò sullo schermo un romanzo di John P. Marquard(che lavorò con Philippe Dunne e George Kaufman alla sceneggiatura). Il film è una commedia godibile ma niente di più. 
Siamo a Boston nel 1912. George Apley( interpretato da Ronald Colman) è un Bostoniano purosangue, legatissimo alla sua città che considera la vera capitale d'America. E' altrettanto legato alle sue tradizioni e al passato. Vorrebbe per questo che nulla mutasse e che i suoi figli (un maschio e una femmina) si sposassero con Bostoniani dell'élite cui appartiene. Se il figlio alla fine cede e convola a giuste nozze con la cuginetta, la bella figlia non recede dal suo proposito di sposare un laureato di Yale( l'università dei Bostoniani è Havard,of course). Alla fine, "the late George Apley" comprende che i tempi sono cambiati e si apre al futuro.

giovedì 4 ottobre 2018

"The Four Swans" di Winston Graham-1976
scritto da Giuseppina La Ciura

I quattro cigni cui si riferisce il titolo del sesto libro della Saga dei Poldark sono le quattro protagoniste femminili della storia. Il primo per importanza è Demelza Carne,moglie di Ross Poldark. La sua entrata in scena è memorabile: sporca, con abiti maschili stracciati,i piedi nudi, tenta di sottrarre il suo amato Garrick a dei giovinastri che vogliono farlo combattere(o meglio massacrare)con un cane enorme e violento. Tutti assistono divertiti o indifferenti, meno Ross che a colpi di scudiscio libera Demelza e Garrick.Dopo averli rifocillati al "Red Lion", se li porta a Nampara,la sua casa,.Demelza sarà una servetta bravissima. Crescendo, diventerà bellissima ed insostituibile. E così Ross la sposa,con grande scandalo dei notabili del luogo. Demelza, moglie perfetta ma mai noiosa e prevedibile, potrebbe essere felice, ma ha una rivale: il primo amore di Ross, Elizabeth. Il secondo cigno incarna il fascino femminile. Dolce, elegante,aggraziata,molto bella, civetta. E' innamorata di Ross, ma lo sa povero e quindi sposa prima il cugino Francis e poi il banchiere arcinemico di Ross,George Warleggan. Le sue indecisioni e i suoi giochi amorosi le saranno fatali. 
Il terzo cigno è quello ritratto in copertina del romanzo:Caroline Penvenen. Londinese, ricca,elegante, snob, si innamora del dott Enys,il medico dei poveri delle miniere.Sarà un matrimonio difficile,tra rotture e riappacificazioni. Non mi è affatto simpatica,come d'altronde Elizabeth. Infine, Morwenna. Cuginetta povera di Elizabeth è innamorata di Drake Carne,fratello di Demelza,ma sposerà un vicario violento e feticista. Ha atteggiamenti da martire cristiana,una vera lagna. Per fortuna,.......e l'amore trionfa.
La Effe sta presentando la terza serie,mentre si sta girando in Cornovaglia la quinta ed ultima. Così vanne le cose in Italia.

mercoledì 26 settembre 2018

"And then there were none" tratto da Agatha Christie-2015 BBC
scritto da Giuseppina La Ciura

I film e le fiction tratti da questo capolavoro di Agatha Christie del 1939 non si contano. Nel 2015 la BBC ha voluto trasferire sul piccolo schermo il famoso romanzo avvalendosi di un cast stellare(come è solita fare)tra cui l'astro nascente Aidan Turner nella parte del cinico avventuriero Philip Lombard. La trama è nota e la versione televisiva in tre parti è  sostanzialmente fedele al testo christiano. Con qualche aggiunta per far felici gli spettatori più giovani. Per esempio, l'attrazione appena accennata nella Christie tra Vera e  Lombard in quella atmosfera tragica si concretizza in una scena di sesso torrido e poi di morte violenta. Il tono levigato e sommesso, british, tipico dell'autrice cede il posto spesso all'horror e l'angoscia è palpabile. E poi  sangue a volontà,ad eccezione della sequenza finale. Il giudice resta un gentleman.
Bellissimo.

Nel 1943 Agatha Christie scrisse una commedia tratta da questo romanzo. Da grande romantica qual era, salvò con un escamotage due dei "dieci piccoli indiani"(o negri):Vera e Lombard(che non era Lombard,ma...) concedendo agli spettatori il lieto fine. A questa versione si rifece Clair nel suo celebre film del 1945 ed altri registi successivi. La BBC è voluta tornare al romanzo. Morti tutti nell'isola disabitata. Bien!

domenica 16 settembre 2018

"Il mistero del vecchio granaio"("The Rumble Murders"-1932)di Henry W Eliot Jr-Polillo ed ,2018
scritto da Giuseppina La Ciura
E' dal mese di Gennaio che attendo la pubblicazione di questo romanzo del misterioso Henry W. Eliot Jr(fratello?figlio?nipote?de grande autore di "Terra Desolata".) E finalmente è arrivato a Settembre.L'autore è il fratello del Poeta e "The Rumble Murders"è il suo unico poliziesco. Gli amici volevano che ne scrivesse un altro,ma Eliot fu intelligente e si fermò al primo ed unico. Ambientato nella splendida campagna del Massachussets, con al centro un granaio riattato, vede una folla di personaggi che  per passare il tempo si danno alla scoperta di un delitto(o di due?). Confesso: nonostante gli incoraggiamenti di Igor Longo, non ce l'ho fatta a finirlo.
Per appassionati di gialli complicati.
(Mi è venuta la nausea del Giallo....)

martedì 11 settembre 2018

"Sotto il sole di mezzanotte" di Geigo Higashino-Giunti, 2018
scritto da Giuseppina La Ciura

Osaka, anni 60. Un giorno di Ottobre dall'aria calda ed umida. Era il giorno di riposo per l'ispettore Sasagaki Junzo. Si era ripromesso di restare a casa a leggere il nuovo giallo di Matsumoto Seicho: invece, se ne era andato a zonzo e si era imbattuto nel delitto." In un edificio di sette piani dall'apparenza anonima ed abbandonato" viene trovato il corpo di Yosuke Kirihara, il proprietario di un banco dei pegni. Il cadavere giace su un divano in una posa composta, con una grande macchia di sangue sul cuore. La cintura dei pantaloni è allentata. Sasagaki pensa subito che l'uomo abbia incontrato in quel posto squallido una fanciulla a cui ha dato un milione di yen,ritirato quel pomeriggio in banca.. Yosuke è sposato con una donna molto appariscente e ha un figlio Ryo, ragazzino dagli occhi inquietanti. Ha anche un'amante che vive in un appartamento squallido con Yukiho, una bambina bellissima. Sasagaki con il fedele Koba inizia le indagini. I possibili assassini sono Matsuura Isamu,assistente di Kirihara ed amante della moglie dell'assassinato e la madre di Yukiho. Troppo pochi e con alibi di ferro. Non solo:destinati a morire presto in modo poco chiaro.
Il caso rimane irrisolto. Ryo ed Yukiho si rifanno una vita: quella di Yukiho è brillante, quella di Ryo legata ai traffici illeciti della Yakuza.Ma Sasagaki continua le sue indagini e,dopo vent'anni,arriverà a chiudere il caso. Che non sorprende il lettore. Siamo ad Osaka,Giappone.
Romanzo troppo lungo(700 pagine per un poliziesco), con tanti nomi difficili da ricordare. In sintesi:noioso    

venerdì 7 settembre 2018

"La luna nera"("The black moon"-1973)di Winston Graham-Sonzogno 2018
scritto da Giuseppina La Ciura

Dal 1953,l'anno di "Warleggan", Winston Graham si dedicò ad altri romanzi tra cui "Marnie"da cui Hitckcock trasse il famoso film. Nel 1973 lo scrittore, forse a corto di ispirazione,tornò alla saga dei Poldark con " The Black Moon" che il 16 prossimo la casa Sonzogno pubblicherà con il titolo "La luna nera".
Siamo nella Cornovaglia del 1794. Il romanzo si apre con i nostri eroi Ross e Demelza che, complice il Natale, hanno fatto pace dopo il tradimento di lui con la bella Elizabeth,l'amore di sempre, ed aspettano il bambino della riconciliazione(una bambina cui sarà dato il nome di Clawrence). Anche Elizabeth Warleggan avrà un bambino-prematuro- nella notte tra il 13 e 14 Febbraio del 1794, una notte particolare a causa di un'eclisse lunare di cattivo auspicio per quei tempi. Il bambino cui sarà dato il nome di Valentine soffrirà di rachitismo e,cosa grave, è "l'immagine sputata dello zio Ross" come dichiara ingenuamente il fratellastro Geoffrey Charles. Questo sospetto si insinua nella mente di George Warleggan e lo rende sempre più freddo e geloso. 
I veri protagonisti del romanzo sono però ,  Sam e Drake Carne,due dei fratelli di Demelza. Sam è un metodista tutta casa e chiesa, Drake fa il fabbro e corteggia con successo Morwenna,la cuginetta di Elizabeth. Dopo di loro,ecco il dottor Enys e l'aristocratica Caroline la cui love story è molto complicata specie quando lui si arruola in Marina e va a combattere in Europa contro la Francia rivoluzionaria. Enys viene fatto prigioniero insieme con il baronetto Hugh Armitage. Poldark senza paura li va a riprendere a Quimper,ma gliene verrà......
Lo stile è molto scorrevole e il testo si legge con facilità. Non manca un vicario feticista e stupratore seriale. 

  

sabato 1 settembre 2018

71 ed Angela Marsons
scritto da Giuseppina La Ciura

Oggi compio 71 anni. Per dimenticare, ho letto " Una
morte perfetta" di Angela Marsons-Piemme Ve ne parlerò domani.
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2 Settembre

Si narra che la regina Vittoria "avesse l'abitudine di chiudere le tendine" della carrozza reale,quando il suo treno attraversava le lande desolate e cupe della Black Country.E' in questa regione-che è la sua- Angela Marsons ambienta il suo nuovo poliziesco "Play Dead" del 2016 che da noi ha preso il titolo di "Una morte perfetta"(titolo che ha il suo fascino ,ma non so a cosa si riferisca. La morte non è mai perfetta.).
Ritroviamo gli eroi della brillante scrittrice britannica-forse la migliore che sia in circolazione in UK- :Kim Stone, la bravissima ispettrice che non arretra davanti a nulla pur di assicurare il colpevole alle patrie galere e i suoi uomini, tutti meravigliosi. Il colpevole  questa volta è un serial killer che rapisce le sue vittime-tutte giovani donne- e le uccide infilandole terra in bocca mentre si accanisce sui loro volti, rendendoli irriconoscibili. Questo macabro rito si svolge nei terreni di Westerley, dove sorge un laboratorio dove si studiano i cadaveri in decomposizione. E' ovvio che un serial killer non si può fermare ad una sola vittima. Dopo Jemima lowe, tocca sempre con le stesse modalità ad un'ex prostituta(che sopravvive in modo miracoloso). Poi, viene scoperto il corpo di una terza ragazza uccisa molti anni prima ed interrata nello stesso campo. 
Kim si mette in contatto con Tracy Frost,una giornalista molto antipatica che le parla di Bob,un uomo il cui cadavere dalle mani mozzate giace da tempo nella cella frigorifera dell'obitorio. Ciò apre un altro interessante filone dell'inchiesta. Poco dopo è la stessa Frost ad essere rapita dal serial killer. Non prima di aver dato a Kim, senza volerlo,la chiave che condurrà alla soluzione -questa sì perfetta- del terribile caso.
La trama è macabra ,ma la Marsons non esagera in scene e particolari truculenti ed è  quindi rispettosa della sensibilità dei suoi lettori.
La tensione è sempre viva e i dialoghi brillanti. Il movente ,sorprendente, va cercato nel difficile passato dei bambini della Black Country e nelle terribili esperienze vissute in scuole ed orfanatrofi in cui i piccoli privi d'amore hanno vissuto tra bullismo e sete di vendetta. Come siamo lontani dai bambini della Christie(Joséphine a parte).
Imperdibile.   

sabato 25 agosto 2018

" Una coppia quasi perfetta"("The semi-attached Couple"-1860)di Emily Eden-Elliot, 2018
scritto da Giuseppina La Ciura

Emily Eden nacque nel 1797, settima figlia del primo barone di Auckland e morì dopo una vita serena nel 1869. Fu poetessa e scrittrice . Di lei restano due romanzi " The semi-Detached House" e " The semi-attached Couple",entrambi influenzati da Jane Austen.
Elliot ,sempre alla ricerca di inediti che possano piacere alle signore, ha pubblicato nello scorso Luglio " The semi-attached Couple" che la Eden scrisse nel 1829 ,ma diede alle stampe trent'anni dopo-
In Italia le è stato dato il titolo di " Una Coppia quasi perfetta".
Sorvolerò sulla trama che è del tutto irrilevante. La Eden descrive l'alta società londinese e agreste del suo tempo con sense of humour ed intelligenza, ma la noia è assicurata. Si sposano tutte le belle fanciulle in fiore con  giovanotti titolati e ricchi. Tutti sono innamorati,ma dell'amore non sanno nulla perché l'amore presuppone difficoltà  anche economiche,tradimenti, incomprensioni e dolori. Ma qui la coppia quasi perfetta vive  tra visite di amici, gelosie di breve durata, dialoghi inesistenti, battute di caccia, pettegolezzi e passeggiate in carrozza. La verità è che i due giovani non si conoscono affatto. Si sono incontrati ad un ballo: lei ere bella,lui ricco. Sposati. E forse hanno ragione loro. Meglio non conoscersi affatto per sopravvivere alla vita coniugale
  

domenica 19 agosto 2018

MoranteMoravia" di Anna Folli- Neri Pozza 2015
scritto da Giuseppina La Ciura


Elsa Morante ed Alberto Moravia sono stati la coppia letteraria più famosa del Novecento. Erano molto diversi per carattere e per origine sociale, ma uniti da un legame indissolubile. Moravia (Pincherle era il suo vero cognome) apparteneva ad una famiglia della media borghesia romana: Elsa proveniva da una famiglia disastrata e povera. Li unì un'infanzia ed un'adolescenza di sofferenza. Moravia passò anni immobilizzato per una tubercolosi ossea che gli diede dolori insopportabili e lo costrinse all'immobilità e alla solitudine. Elsa era figlia di una maestra elementare che per non rimanere zitella sposò un istitutore in un riformatorio che,essendo impotente, cedette il talamo coniugale ad un amico siciliano. E' facile immaginare le immense sofferenze di Elsa , figlia di due padri. Giovanissima fuggì di casa e si mantenne scrivendo tesi di laurea e raccontini.Nel 1934 divenne l'amante di un diplomatico inglese da cui aspettò un bambino cui dovette rinunciare. Nel Novembre del 1936 nel bar Dreher grazie al pittore
Giuseppe Capogrossi incontrò l'autore di "Gli Indifferenti".Parla poco durante la cena,ma alla fine  fa scivolare tra le mani di Moravia le sue chiavi di casa. Nasce così la loro relazione turbolenta e drammatica: Elsa è possessiva e gelosa, "estremista",Moravia ama viaggiare,essere libero,infedele. Poi scoppia la guerra. Il 14 Aprile 1941 Morante e Moravia si sposano in chiesa a Roma. Poi,poiché lo scrittore è ricercato come antifascista,fuggono in Ciociaria ,A Fondi. Dopo la Guerra, la Morante vince il Viareggio("Menzogna e sortilegio" e lo Strega (L'isola di Arturo"). Lui  con la "Ciociara"diviene famoso anche all'estero. Il matrimonio si sfascia. Moravia si innamora di Dacia Moraini, Elsa di un americano Bill Morrow che si suiciderà. Il legame resta vivo. Moravia è sempre presente,mentre le condizioni fisiche e mentali della Morante peggiorano.Fino alla morte avvenuta in una clinica romana nel 1985. Moravia la seguirà nel 90
Tutto ciò è raccontato con sensibilità e partecipazione emotiva, senza  mai cedere al gossip e al pruriginoso.. Anna Folli si conferma bravissima.

mercoledì 15 agosto 2018

Le principesse d'Acapulco" di Giorgio Scerbanenco Garzanti 2017
scritto da Giuseppina La Ciura

Alcuni casi delittuosi coinvolsero l'opinione pubblica italiana nei primi decenni del secondo Dopoguerra,facendo la felicità di giornalisti ed opinionisti. Cito "Il caso Montesi" che aprì le porte al centrosinistra,"il caso Martirano","il caso Bebawi","il caso Lavorini"-morboso e tragico-e alla fine degli Anni 60 "Il caso D'Acquarone". Era il 4 Gennaio 1968 quando il quarantaduenne duca Cesare D'Acquarone venne ucciso con cinque colpi di pistola nella piscina della splendida villa Bassi Celorio ad Acapulco. Il Duca era sposato con la bellissima e giovanissima Claire Dierick Patin de Languemark, figlia della signora Sofia Bassi Celorio. Dal matrimonio era nata nel 1965 una bambina,Chantal. La signora Bassi Celorio fu arrestata per omicidio involontario,ma non convinse molti. Secondo i più ella si autoaccusava al posto della figlia Claire o era motivata da un amore impossibile per il genero. Finì in una cella munita di tutti i conforts dove poté dedicarsi all'amata pittura.
Giorgio Scerbanenco trasse spunto da questa tragedia familiare per scrivere un lungo racconto dal titolo "Le principesse di Acapulco".
Le principesse  sono tre: Sofia(la nonna), Nicoletta(la figlia),Alessandra(la nipote) Rudescenko. Russe,è ovvio. La vecchia dama è nata tra i fasti della corte degli zar,ma ha saputo cogliere il momento giusto per fuggire con le sue ricchezze in Messico. Mentre lei si dedica agli affari di famiglia, molto cospicui, la figlia e la nipote si dedicano ad una vita fatta di uomini, alcol, feste. Finché Alessandra viene uccisa con due colpi di pistola nella splendida piscina della villa Rudescenko. La madre si autoaccusa del delitto,che è stato involontario. Il capo della Polizia di Acapulco non ci crede. Sono numerosi i moventi e i possibili assassini. Arresta Nicoletta, ma lo fa per pura finzione. Da Città del Messico, arriva un giovane diplomatico italiano,Ariberto Sartoris, che in una notte di pioggia ha ricevuto le confidenze intime e gravi di Alessandra. "C'è un uomo sepolto nel giardino" di casa Rudescenko. Su questa confessione di una ragazza ubriaca Sartoris inizia a suon di pugni-è  stato un boxer-la sua indagine e scopre la verità su un mondo marcio e morente. Assicurato alla giustizia l'assassino(/a?), ritorna dalla sua Mantovana.....
Scerbanenco sarà stato un uomo infedele, ma non lo è con i suoi lettori. Non li delude mai

domenica 12 agosto 2018

Estate 2018.
scritto da giuseppina la Ciura

Un'estate infernale. Per il caldo,per la solitudine,per le malattie sempre più strane, per gli incidenti stradali, le buche,l'immondizia, un governo al mare. E poi ci sono le donne calve che vanno girando per le strade.
A tutte queste amiche dedico il bel libro di Carolyn Smith. Lo "sconosciuto" ,io lo chiamo con il suo nome "Cancro".



giovedì 9 agosto 2018

"Poldark" Seconda serie- 2016
Scritto da Giuseppina La Ciura

Ho trascorso l'estate con la saga di Winston Graham. Quindi con Poldark e il bellissimo Aidan Turner. Per seguire la seconda serie ho dovuto "leggere" i sottotitoli in inglese, non potendomi sottrarre al fascino di questo sceneggiato della BBC ambientato nella Cornovaglia del 1790.La serie si rifà ai due romanzi " Jeremy Poldark"(piuttosto mediocre)e " George Warleggan" dove avviene di tutto.

martedì 7 agosto 2018

" Il fabbricante di storie" di Cecilia Scerbanenco- La  Nave di Teseo,2018
scritto da Giuseppina La Ciura

"Narratore , autentico ed instancabile, della razza di Georges Simenon" lo definì Oreste Del Buono. Giorgio Scerbanenco è uno dei nostri più grandi scrittori del Novecento.Un uomo che viveva per la scrittura,creando sempre nuovi personaggi e nuove trame. La figlia Cecilia in una recente biografia dal titolo emblematico " Il fabbricante di storie" ce lo racconta senza infingimenti, con tale semplicità e naturalezza che al lettore sembra di averlo conosciuto da sempre.
La vita di Scerbanenco fu tempestosa e ricca di colpi di scena come i suoi romanzi e racconti. Non mi ci soffermo,perché è nota a tutti i suoi estimatori che sono sempre di più. E' invece una vera sorpresa-almeno per me- scoprire la vita sentimentale dello scrittore. Sposatosi a 20 anni con la 22 enne Teresa Bandini, ebbe l'immenso dolore che lo segnò per la vita di perdere la sua prima bambina, Elena. Poi, ebbe un altro figlio dalla moglie ,Alberto. Il matrimonio era già in crisi. Scerbanenco-a detta della figlia- era irresistibile e questo ,a suo parere,lo rendeva vulnerabile con le donne.Avventure di pochi giorni, amori con signore separate, tre o quattro famiglie. Drammi come nei suoi romanzi d'amore, tentativi di suicidio, ricoveri in clinica, due figlie dall'ultima compagna Nunzia, quella che gli fu vicina mentre moriva di cancro al fegato(beveva?) e veniva stroncato da un infarto ancora giovane e al culmine del successo letterario.
Ci restano i suoi libri(sessanta o di più. Il prof Pirani che è il bibliografo dello scrittore forse farà il miracolo di scovarne di inediti) che la casa editrice "La Nave di Teseo" si accinge a ripubblicare tutti.

NB Apprendo che anche Alberto Scerbanenco, fratello di Cecilia, sta scrivendo una biografia del Padre per Feltrinelli.

domenica 5 agosto 2018

"Il villaggio del silenzio"(Death in the stocks"-1935) di Georgette Heyer. GM, 1996
scritto da Giuseppina La Ciura

Arnold Veneker è un industriale minerario ricchissimo, uno dei re della City londinese. E' scapolo ,ma si accompagna con bellissime fanciulle di costumi non proprio casti. Con loro passa il fine settimana nel suo cottage  che si trova nel villaggio di Asleigh Green.Nel parco di questo tranquillo villaggio inglese si trova una gogna," retaggio di un passato brutale,"E' proprio lì viene trovato un venerdì notte in abito da sera da un poliziotto che sta facendo il suo consueto giro. Vereker ha i piedi inseriti nella gogna e un coltello conficcato nelle spalle. E' morto,è ovvio. Nel suo cottage si trova la sorellastra Antonia detta Tony con uno dei suoi bull-terrier. La ragazza sostiene di essere andata dal fratellastro per convincerlo a dare il suo assenso alle sue nozze con un certo Rudolph Mesurier. La Polizia le crede poco e così Antonia chiama in suo aiuto il cugino ed amico Giles Carrington.Con lui arriva il sovrintendente del cid Hannasyde (visti già in "Veleno in famiglia"). Le indagini si limitano ai fratelli e fratellastri(con rispettivi fidanzati)della vittima dato che  il movente è il più classico e sordido:l'eredità. 
Soluzione logica,prevedibile. Noioso.

venerdì 3 agosto 2018

"L'occhio di gatto"(" The cat's eye"-1923)di R. Austin Freeman
GM 2018
scritto da Giuseppina La Ciura


"Era una serata nuvolosa e buia, ricordo,- a ricordare è l'io narrante, Robert Anstey ,patrocinante della Corona-perché erano già passate le otto e le giornate si stavano accorciando molto rapidamente. Tornavo da Hampstead Heath ,diretto verso i miei alloggi,e stavo attraversando [una]zona boscosa..,quando sentii correre,e correre veloce. ..Mi fermai per ascoltare,notando che il ritmo dei passi era leggermente irregolare,...Non potei vedere bene che aspetto aveva l'uomo ""All'improvviso,il silenzio fu squarciato da un urlo penetrante,il grido di una donna che chiedeva aiuto"Salendo una collinetta Anstey vide un uomo e una donna che lottavano. Poi l'uomo assestò un colpo alla donna e svani nell'oscurità. Lei emise un urlo e cadde. Si teneva una mano premuta sul fianco da cui usciva sangue. "
Anstey la solleva e la conduce verso una casa un po' all'antica. Dalla porta d'ingresso aperta una voce femminile, stridula e terrorizzata, chiama al telefono la Polizia " Il signor Drayton è stato derubato ed assassinato". Lasciata la donna sul divano del salotto, la governante conduce Anstey nello studio del suo padrone. Drayton giace a terra trapassato da una pallottola. Tutto attorno degli armadietti di vetro di cui uno fracassato. Anstey riconosce nel morto il fratello del suo illustre collega sir Lawrence Drayton. Bisogna chiamare il famoso dottor John Thorndyke, massima autorità nel campo medico legale.
Così inizia l'inedito per l'Italia " L'occhio del gatto" scritto da Austin Freeman nel 1923. Chi ha letto altri casi con il Dottore(e il suo aiutante Polton) sa che egli usa risolvere i casi con metodi scientifici: studiando impronte, decifrando vecchi documenti, analizzando armi del delitto. Qui si trova davanti al misterioso monile dell'occhio di gatto che risale al 1700.Colui che lo possedette morì a Culleden, la battaglia del 1746  che decise il destino degli Stuart. Il puzzle è complicatissimo, ma Thorndyke vince la partita e può ridare l'eredità ai legittimi proprietari. Che poi sono la fanciulla ferita(Winifred Blake) e il fratello Percy. Ma fa di più: unisce-involontariamente- per la vita il suo allievo Anstey e la bella e coraggiosa Winifred(suscitando le ire dei seguaci dei vandiniani- niente storie d'amore in un poliziesco).
Romanzo eccellente ma lettura inadatta in questo Agosto di fuoco. 
La redazione del GM ci vuole sofferenti.