domenica 31 marzo 2019

"Animali come noi" di Monica Pais-Longanesi, 2019
scritto da Giuseppina La Ciura

Monica Pais è la più famosa veterinaria d'Italia. Di ascendenze alto-borghesi-se non nobiliari- ha coltivato fin da bambina una passione divorante per gli animali, tutti gli animali anche quelli più repellenti come i ratti.
Scrive in questo suo primo libro "Noi esseri umani siamo profondamente animali. Nasciamo animali, custodiamo istinti primordiali e siamo progettati per compiere lo stesso percorso di tutte le altre creature della Terra:venire al mondo,vivere,morire.Spesso ce ne dimentichiamo,seppellendo l'istinto sotto strati di razionalità,ma i nostri animali domestici sono così generosi da ricordarcelo.Come pazienti maestri di sostegno,...ci insegnano di nuovo ad ascoltare la natura e ci rimorchiano in porto anche attraverso il mare più tempestoso."
Laureatasi in Veterinaria con 110 e Lode all'università di Sassari, ha sposato Paolo,un collega, con cui ha aperto un ambulatorio ad Oristano. Il suo amore è sempre andato agli animali di nessuno,i randagi, i disabili,che lei chiama i suoi "rottamini". Dopo Franck,un gattone rosso che poi si è rivelato appartenere al locale convento francescano, migliaia sono ormai i cani abbandonati da lei(e la sua equipe)curati nella successiva "Clinica due mari",sempre ad Oristano. Noi abbiamo seguito l'attività della clinica e ci siamo affezionati ai suoi pazienti attraverso FB. La Pais,con l'anima di una poetessa, ripercorre la storia lieta o triste di alcuni: la volpina Rosa Fumetto, la vecchia cagnetta dell'omino in bicicletta,il ratto Top dalla coda storta, Biancaneve,il cigno nero che amava stare con i fenicotteri,la martora Snoopy,il coniglietto-coniglione Seu, Carletto dal cuore malato,. E poi casi eccezionali: Spisellino,un gatto senza "pisello", Samu I e Samu II, Mauro, il cane più amato che morì circondato d'affetto e cure dopo una vita disperata. Ed infine Freccia e Palla, cani famosi dovunque ,anche all'estero su cui la Pais ha riversato tutto il suo sapere ed amore.
"Animali come noi" è un libro meraviglioso che tutti dovrebbero leggere(io lo so quasi a memoria)specie i bambini. E mi ha dato un po' di felicità. 

martedì 26 marzo 2019

"Bianco Letale"("Letal White"-2018)di Robert Galbraith -Salani, 2019
scritto da Giuseppina la Ciura


"Bianco Letale" è il quarto capitolo della saga di Cormoran Strike  e Robin Ellecott, coppia di investigatori privati creata dalla penna di Robert Galbraith nom de plum di J. K. Rowling , la mamma del maghetto Harry Potter.
L'autrice ama molto il teatro e trae molti spunti da famosi drammi del passato. In questo quarto romanzo si rifà a "Romersholm" di Henrik Ibsen, almeno per la vicenda centrale riguardante la famiglia del potente Ministro della Cultura Jasper Chiswell dal passato tragico. 
Siamo nel 2012 e Londra si prepara ai Giochi olimpici. Cormoran Strike ha ripreso con sé Robin, che nel frattempo si è sposata-controvoglia-con il suo decennale fidanzato Matthew. I due sono piuttosto acciaccati nel fisico a causa dell'ultimo caso, quello dello Squartatore di Shacklewell che ,però ,ha dato specie a Strike grande popolarità.
Una mattina si presenta in agenzia un giovane,Billy, che racconta di aver assistito da bambino ad un omicidio . Il ragazzo appare mentalmente disturbato e quindi poco credibile. Eppure Strike lo prende sul serio ed inizia ad indagare. La vicenda di Billy si intreccia con quella del ministro Chiswell, che è ricattato da due loschi figuri. La Galbraith non ha l'essenzialità di Hammett. Per narrare la tragedia di una famiglia ricca e potente erosa dalla follia e descrivere in nero l'alta società britannica l'autrice si perde in mille episodi e personaggi marginali che affascinano il lettore, ma lo stancano.Se 800 pagine sono troppe, la love story che c'è ma non decolla mai tra Strike e Robin alla lunga stanca.Immenso resta il personaggio del privé, disabile, sofferente ma coraggioso ,anzi eroico nel fare il lavoro a cui il Fato lo ha costretto
Da leggere


venerdì 22 marzo 2019

La mia eroina :Demelza Carne con il suo Garrick
nel giorno in cui incontrò Ross Poldark

martedì 12 marzo 2019

"La borsa" di Solène Bakowski- ("Un sac-2017)- Edizioni Le Assassine ,2018
scritto da Giuseppina La Ciura


L'anno scorso è nata una nuova casa editrice "Le Assassine" dedicata alla letteratura poliziesca. Essa consta di due collane. La prima è detta "Vintage", perché presenta gialli di autrici dimenticate o mai apparse in Italia. La seconda si chiama "Oltreconfine" in quanto contiene romanzi di autrici contemporanee anch'esse poco note.
Io ho letto(e recensito) tre gialli "vintage" e debbo confessare che mi sono piaciuti molto e ne consiglio la lettura.
Ieri ho letto in ebook "Un sac"("La borsa") della giovane autrice francese Solène Bakowski.
Si tratta di un'immersione in una vasca colma di sangue,membra squartate e follia.
Una giovane donna sta di notte in faccia al Pantheon con tra le braccia una borsa dal contenuto misterioso. Si chiama Anne-Marie Caravelle e ha 24 anni.
Anne-Marie ha un passato tragico. E' nata da un padre  suicida e da una madre pazza da legare. E' la vicina di casa,Mme Monique Bonnueil a mandare la madre al manicomio e a prendersi cura della bambina. Per dieci anni la tiene prigioniera nel suo fatiscente bilocale con la sola compagnia del cane Poupoune. A dieci anni, Anne-Marie esce nel mondo ed incontra la madre in manicomio. Il trauma è terribile. Tornata a casa, in preda a tutti i suoi demoni segreti, smembra il povero cane e poi uccide la vecchia tutrice. Non si ferma . Uccide,uccide, regola i suoi conti. Finché non finisce sola nella notte al Pantheon con una borsa.....
Lo stile è elegante,la lettura scorrevole, ma bisogna avere uno stomaco di ferro. Io non ce l'ho.

domenica 3 marzo 2019

" All'una e trenta- Un caso per il detective cieco" ( At 13,30-1915)di Isabel Ostrander- Le Assassine,2018

scritto da Giuseppina La Ciura


Continuo con le gialliste della fine dell'Ottocento e i primi decenni del Novecento presentate dalla nuova casa editrice dal titolo intrigante di "Le assassine". Se della Haynes avevo letto un libro e della Wells alcuni nell'edizioni GEM(e poi Newton Compton), Isabel Ostrander era un nome che non mi diceva nulla. E,quindi, con maggiore interesse mi sono avvicinata al suo "At 1.30"(in italiano "All'una e trenta" con sottotitolo "Un caso per il detective cieco").Penso che Damon Gaunt,il privé cieco di questo Giallo, sia il primo di una non lunga serie di investigatori disabili tra cui brilla l'eroe di Bayard Kendrick, ma non ne sono sicura. Certo è molto affascinante e tocca il cuore del lettore. Gaunt è cieco dalla nascita, ma ciò non gli ha impedito di avere una vita ed un'attività degne di ammirazione e rispetto. Ha già una vasta esperienza di casi criminali risolti brillantemente,quando riceve  nella sua biblioteca Yates Appleton, un giovinotto appartenente all'alta borghesia della città. Appleton è venuto ad annunciargli che suo fratello Garret è stato assassinato la notte prima con un colpo di pistola mentre si trovava nel suo studio.L'ora della morte: l'una e trenta. La madre della vittima,un'autentica matriarca americana fine Ottocento, non avendo fiducia nella Polizia, vuole i servigi di Gaunt-molto ben remunerati- per trovare l'assassino del figlio. La donna sostiene che il figlio sia stato ucciso da un ladro perché la vittima è stata derubata dei suoi gioielli e la finestra dello studio è aperta. Gaunt accetta l'incarico e si reca nella grande dimora degli Appleton. 
A Gaunt basta poco per capire che l'uomo è stato assassinato da un membro della casa e il furto è una messinscena. Garret è un autentico mascalzone: picchia la giovane moglie che aspetta un figlio da lui, la tradisce con un'amica di famiglia, maltratta la fiera Barbara ,sorella della moglie. Poi ci sono problemi di testamento con madre e fratello, anche lui un dissoluto,sempre ubriaco. Il romanzo assume i caratteri del mélo ed anche la soluzione non si discosta dal genere. 
Dopo questo caso, Gaunt abbandonerà la sua attività di detective....per amore!
Imperdibile!