Archivio blog

giovedì 28 giugno 2018

"Le persiane verdi"( " Les volets verts-1950)di Georges Simenon-Adelphi,2018

scritto da da Giuseppina LA Ciura

La genesi di questo roman dur del 1950 è molto complessa. Nell'Ottobre del 1945 Simenon e la sua famiglia sono costretti per motivi assurdi a lasciare la Francia. Un mese dopo, a NY, lo scrittore incontra Denise,la futura seconda moglie e grande passione distruttiva della sua vita. Nel 1946 muore Raimu, grandissimo attore francese cui Simenon era legato da ammirazione e stima. Il grande Belga sente in modo acuto la nostalgia della sua Parigi,ma è costretto a vivere un ménage à quatre e a girare per quell'immenso continente che è l'America del Nord. Non trova pace, quella casetta dalle persiane verdi che sogna anche l'eroe letterario E'mile Maugin I due,il personaggio nato dalla fantasia di Simenon e lo scrittore sono in perenne fuga da se stessi e dal mondo. Maugin è al culmine del successo,ma il suo cuore di quasi sessantenne è malato,è vecchio come quello di un settantacinquenne. Il luminare Biguet vorrebbe che si si riposasse nel Midi,ma Maugin ne è incapace. E così eccede ancor più in alcool e donne(pur amando la dolce terza moglie Alice). I ricordi del passato lo assalgono e non gli danno pace: il padre alcolizzato trovato annegato nelle paludi della Vandea,la madre prostituta per piacere e necessità. A 14 anni eccolo a Parigi dove si arrabatta in ogni modo .Viene notato.Iniziano le piccole particine fino al successo. Teatro,cinema, amanti,mogli, figli illegittimi. E vino rosso fino a dare spettacolo nei bistrot e a vomitare nei cessi di casa. Ad un certo punto,pianta tutto e parte per il Midi dove resta poco inseguito dall'idea della Morte e dalla casa dalle persiane verdi. Finché entra in stato comatoso. Le sue ultime parole rivolte all'infermiera sono" Mi scusi..ho fatto la cacca".
Libro dur,durissimo,crudele, spietato.disperato. Il grande Belga dalla cifra stilistica sempre elegante si perde in descrizioni violente e sembra più in fuga del suo Eroe. Un andirivieni spasmodico,lacerante, folle. Sono gli odori che trionfano: le acque marce delle paludi vandeane, l'aspro odore del vino di botteghe di quart'ordine, il vomito acre, lo sperma gettato su letti disfatti con cameriere e segretarie ed infine la merda. Tutto è merda, in questa vita fatta di eccessi e di successi effimeri.Le persiane verdi sono chiuse per sempre.

Alfio si arrende a Simenon(a seguire)

martedì 26 giugno 2018

"Segni particolari:nessuno" di Ezio D'Errico- il Nono Supergiallo 1941 ebook ,2018

scritto da Giuseppina La Ciura

E' l'alba di un nuovo giorno a Parigi(ma potrebbe essere Roma). E' un umile scopino quello  a cui tocca di annunciare la nascita del nuovo giorno. Il nostro uomo si chiama Jean Poulot e ha il compito di pulire dinanzi alla pensione di St Cloud, quartiere signorile.Ci si sveglia tardi nella tranquilla pensione,ma non quella mattina. Il telefono squilla più volte,arriva un tassista che entra ed esce subito dichiarando lapidario ."Un cadavere non lo trasporto..Chiamate la Polizia." E la Polizia non tarda a venire. Prima giunge dalla sua stanzuccia misera l'ispettore Harpe,poi due uomini che per età,aspetto fisico e modo di vestire sono molto diversi. L'uno, "alto,massiccio,con il cranio calvo e un faccione rugoso sbarrato da enormi sopracciglia "è il leggendario commissario Richard,l'altro "piccolino,elegantissimo, viso minuto e qualche impercettibile ruga". è il suo anatomopatologo,dottor  Georges Milton. Senza molti preamboli Richard si rivolge alla padrona di casa Mme Bordin,vedova, cinquantenne e con lei,Harpe e Milton si reca nella stanza del cadavere. "Si tratta di un certo Jean Bouvard di 56 anni, vedovo, inquilino da tre anni di quella pensione". Dopo averci pensato su, Milton fa una diagnosi di avvelenamento per curaro, veleno tipico del Sudamerica. Il caso si rivela da subito molto complesso. anche perché l'ago con il veleno sarebbe penetrato attraverso il polpastrello del dito indice della mano. Il movente appare oscuro, anche se il più caro amico del morto il capitano Lamarre,ex aviatore, uno dei "Gueules cassés"- grandi mutilati di guerra- descrive Bouvard come un uomo ricchissimo.Le frequentazioni del morto sono limitate: i camerati del "Circolo delle Ardenne" e gli altri inquilini della pensione-tutti appartenenti all'età critica: vecchi scapoli, vedovi e vedove, zitelle*- Mentre Richard vaga nel buio, un altro inquilino viene ucciso sempre con il curaro. Il commissario si affida persino alle doti di medium della professoressa Marescot, che in una seduta all'apparenza inconcludente scrive "Segni particolari:nessuno". E' poi Milton  che ,con la sua cultura, ci mette di suo e di decisivo.
Come non dare ragione a Camilleri quando afferma che "l'immaginazione di D'Errico" è rinascimentale?


* Quel che non sopporto in D'Errico è l'uso del sostantivo "zitellona" ad indicare le nubili di una certa età.  A mio parere,non tutte le donne che non si sono sposate sono brutte,grasse ed acide.


lunedì 25 giugno 2018

" So dark the night"( "Così scura la notte")di Joseph H.Lewis- 1946
scritto da Giuseppina La Ciura

Joseph H.Lewis ci ha lasciato film originali come "Mi chiamo Giulia Ross" e "La sanguinaria" e molto rari come "So dark the night"(in italiano "Così scura la notte" in lingua con sottotitoli in italiano)
Il regista è americano, la casa di produzione ,la Columbia Pictures,è americana, gli attori sono americani ,ma il film è ambientato in Francia tra Parigi e l'oscura campagna St. Margot.

Henry Cassin (Steven Geray) è uno degli migliori détective di Francia. Essendo stanco di undici anni di assiduo lavorio mentale, viene mandato dal Commissario Capo della Sureté a St Margot,in campagna per riposare tra galline e capre. Egli è allocato in un piccolo albergo molto caratteristico dove gli sono prestate tutte le cure del caso(riposo e buon cibo). Henry Cassin è un uomo tarchiato, maturo,per nulla affascinante,ma è celebre e celibe. Le donne si mettono subito in azione. La vedova Bridelle vede in lui il secondo marito ideale che possa riscaldare il suo talamo freddo e vuoto,Mamma Michaud,proprietaria della locanda, lo trova perfetto per la figlia Nanette sebbene la ragazza sia promessa fin dalla più tenera età al prestante fattore Leon Achard, Nanette,infine, sogna attraverso il maturo Cassin, Parigi,i begli abiti,le serate mondane. Il povero commissario si innamora follemente Nanette al punto di volerla sposare. E' molto geloso. Avendo visto i due promessi su un ponte di notte(quasi tutto si svolge di notte),mentre amoreggiano, strangola prima Nanette e poi Leon. Non soddisfatto,uccide  Mamma Michaud. Poi, va a Parigi a ragguagliare il suo Capo con l'unica prova dell'assassino:l'orma di una scarpa. Davanti a lui,scopre che è lui, il grande Cassin, l'assassino. Messo sotto sorveglianza,mentre il Commissario Capo ed un luminare della Psichiatria dissertano di schizofrenia, Cassin sale su un treno in una notte di pioggia e in preda all'odio raggiunge ST.Margot. Vuole uccidere anche il padre di Nanette,reo di essersi opposto alle nozze in quanto troppo vecchio, troppo vecchio,troppo vecchio......

Su una storia fragile e degli attori di secondo livello, Lewis riesce a realizzare un noir  di grande impatto emotivo e di un'eleganza raffinata  
Imperdibile



domenica 24 giugno 2018

" Viaggio nel passato"di Stefan Zweig - Ibis 2012
scritto da Giuseppina La Ciura

Stepan Zweig è stato uno dei massimi scrittori europei
 del secolo scorso. Famoso per le sue biografie(ricordiamo quella di "Maria Antonietta-una vita involontariamente eroica") e per i suoi bellissimi racconti-romanzi brevi( " come "Lettera da una sconosciuta" e "La Novella degli scacchi") voglio ricordarlo per  "Il Viaggio nel passato"(1929). 


Francoforte, poco prima del primo conflitto mondiale. Ludwig, giovane molto povero ma molto determinato, viene notato giovanissimo dal Cancelliere G, direttore della più grande fabbrica della città. Ne fa il suo segretario personale. Ludwig lascia così la sua stanzetta piena di spifferi e si trasferisce nel lussuoso palazzo del suo datore di lavoro. L'uomo è vecchio e malato,ma la moglie-come si usava-è giovane e bellissima. L'incontro è fatale per entrambi. Nasce d'incanto un Amore assoluto, totale, unico che abolisce distanze sociali ed economiche. I due amanti si baciano appassionatamente in ogni angolo oscuro della enorme dimora,di sfiorano in segreto, si dicono cose dolcissime,si desiderano ma la passione non conosce l'inevitabile conclusione. Lei è disponibile all'amplesso sul letto di lui,Ludwig vuole mantenere il ricordo di Amore Puro. Con questa certezza di appartenersi il giovane parte per affari in Messico dove ,però ,si sposa con una giovane tedesca e ha due figli(mentre l'amante ideale ed idealizzata resta vedova). Dopo nove anni(e la grande Guerra di mezzo) i due si rincontrano. Nulla è ormai come prima. "Né lui né lei erano più quelli di un tempo eppure si cercavano ancora invano e si sfuggivano aggrappandosi l'uno all'altro con sforzi inconsistenti e privi di energia come quei deux spectres, dans le vieux parc solitaire et glacé /... cherchent le passé"*

 cfr pagg83-84

Zweig insieme con la sua seconda moglie si uccise  in Brasile con il veronal . Aveva compreso che non ci sarebbe stato  più un futuro né per sé né per l'Europa-

venerdì 22 giugno 2018

" Ero con Hitler" di Gehrard Boldt- Longanesi ,1948
Scritto da Giuseppina La Ciura


In uno stile stringato,da militare, il giovane ufficiale della Wermacht narra dell'ultimo periodo della Seconda Guerra mondiale del Reich tedesco. Dopo aver combattuto su i due fronti e in special modo a Leningrado, alla fine del'44 Boldt viene assegnato quale ufficiale d'ordinanza presso il Capo di Stato Maggiore dell'Esercito Heinz Guderian.Così gli accadde di vedere da vicino i gerarchi nazisti, Goring, Goebbels,Bormann,Keitel, Jodl, Krubs oltre a Hitler, un Fuher disfatto,pazzo di dolore e vinto.Il libro parla dei tentativi fatti da Guderian per evitare l'ultimo assalto russo su Berlino,iniziando delle trattative di pace con gli Alleati,che Hitler rifiutò in blocco tanto da esonerare il famoso Generale e sostituirlo con Krubs. Ma la fine era segnata,nonostante l'eroica difesa dei ragazzi di Berlino. Il 2 Maggio la Città cadde nelle mani dei sovietici.Hitler non c'era più:due giorni prima con Eva Braun ed alcuni gerarchi si era ucciso. Boldt riuscì a salvarsi facendosi mandare in spedizione alla IX Armata. 

mercoledì 20 giugno 2018

"Il delitto del giudice"("An act  of murder")di Michael Gordon -1948
scritto da Giuseppina La Ciura

Fredric March è lo straordinario protagonista di questo noir del 1948. Veste i panni austeri dell'intransigente giudice Calvin Cooke,che considera gli uomini che deve giudicare solo dal punto di vista legale,nulla concedendo alle ragioni del cuore. In questo è il suo dissidio con l'avvocato David Douglas(Edmund O'Brien) che invece analizza i casi che gli presentano sotto tutti i punti di vista. Per questa sua visione aperta ed umana ha colpito il cuore di Ellie,la giovanissima figlia del giudice Cooke(la bella Geraldine Brooks). Cooke,è ovvio,è contrario alle nozze.
Ma un evento imprevisto(tutto è imprevisto nella vita) cambia il destino del Giudice e della sua bella ed armoniosa famiglia. Cathy, la sua amata moglie, si ammala di cancro al cervello. Vengono consultati molti luminari in gran segretezza(Cathy non deve sapere nulla),i quali si dichiarano concordi:la donna è inoperabile. Si possono limitare le sofferenze prendendo un prodotto altamente tossico: il demarine. 
Cathy esprime il desiderio di tornare a Willoby, nei luoghi dove ha trascorso la luna di miele. Ma è tutto cambiato .Cathy sta sempre peggio. Vuole tornare a casa. Nel viaggio di ritorno,sotto la pioggia battente , il giudice affronta male una curva. Cathy muore,mentre l'uomo resta ferito. Da uomo severo ed onesto confessa di essere un assassino,di aver ucciso per eutanasia. Al processo-siamo in USA- colpo di scena finale. Cooke viene dichiarato "legalmente innocente,moralmente colpevole". Ma anche un giudice umano.
Imperdibile


NB March ha vinto due volte l'Oscar: nel 1931 per "Il dottor Jekyll e mr Hide" e nel 1946 per "I migliori anni della nostra vita". E per questo film l'avrebbe meritato ampiamente



martedì 19 giugno 2018

"I fratellastri"("The Half-Brothers"-1858)di Elizabeth Gaskell-Edizione Croci-2016
scritto da Giuseppina La Ciura


Elizabeth Gaskell pubblicò questo racconto su "Round the Sofa" nel 1858. Siamo nel Cumberland-oggi Cumbria- una delle regione più povere e desolate dell'Inghilterra del tempo. Un luogo quasi fiabesco dove la Natura ha il suo trionfo. Helen ha solo 17 anni quando sposa un fattore  ventunenne. Hanno subito una bambina,che muore di scarlattina e poi un maschietto Gregory. Le condizioni economiche della famigliola sono molto modeste e il povero fattore muore di stenti. Helen,rimasta sola e semi-cieca, chiama in suo aiuto la sorella Fanny. Le due giovani donne vanno avanti alla meno peggio quando un ricco scapolone ,William Preston, chiede ad Helen di sposarlo. Helen acconsente non per amore ma per assicurare un futuro al suo Gregory. Dalle nozze nasce un fratellastro Adam, che Preston adora mentre non sopporta Gregory di cui era geloso. Helen muore anche lei di stenti. Restano i due fratellastri. Il loro legame è quello tipico tra il fratello maggiore e il minore. Il più grande è protettivo fino all'estremo sacrificio di sé,il piccolo accetta tanto amore come dovuto.
Il corpo di Gregory,il figlio grande non amato, viene posto accanto a quello della madre.
Ed allora,solo allora, il lettore si scioglie in lacrime.

Il volume è preceduto da un'interessante introduzione di Michela Marroni e concluso da un'altrettanto interessante postfazione di Mara Barbuni. Ottima la traduzione di Salvatore Asaro

lunedì 18 giugno 2018

" Tempo d'amore"( "The Weather in the Streets"- 1936)di Rosamond Lehmann -Garzanti 1980
scritto da Giuseppina La Ciura

E dopo i Genocidi si ritorna all'Amore,al grande Amore. Lei è Olivia Curtis, una giovane donna, bella, dolce, divorziata, di famiglia modesta che affronta ogni giorno pioggia e vento "in the streets"per guadagnarsi da vivere. Lui è il baronetto Rollo Spencer, ricco, affascinante, sposato con un'aristocratica sua pari, dedito ai piaceri della caccia e della vita mondana. Si sono incontrati per la prima volta in " Invito al valzer",si sono piaciuti ,ma per le differenze di casta non sono andati oltre.
Ora, all'inizio di questo nuovo (e più famoso)romanzo , si rincontrano dopo tanti anni in un treno che da Londra  li porta a Tulverton,in campagna. Si riconoscono e riannodano le fila del loro "tempo d'amore". Olivia va a casa perché il padre sta morendo di polmonite, Rollo è diretto ad una battuta di caccia.  
Come si sa ,gli opposti si attraggono. Olivia,dinanzi alle gentilezze del nobiluomo , dimentica che lui l'ha lasciata dopo quel magico rendez-vous al chiaro di luna nella splendida dimora Spencer e si rigetta tra le braccia di lui. Ne seguono incontri segreti, dissimulazione, bugie.. Per Rollo l'amore è una dolce caramella alla menta da sciogliere in bocca,per Olivia è un sentimento totalizzante e a tratti tragico. Specie quando dovrà tutta sola abortire un figlio tanto desiderato. Rollo ha ben altro figlio per la testa: quello che la moglie lady gli darà come erede di un'antica dinastia.
Si lasceranno dopo un simile tradimento? Lascio il finale alle lettrici che avranno la pazienza di sciropparsi questo romanzone di quattrocento pagine, lento, sfibrante e che per una femminista è un vero insulto al suo genere.
Ma la Lehmann è una donna degli Anni Trenta e scrive in "Climi freddi".

sabato 16 giugno 2018

"Il secolo dei Genocidi"( "Le siècle des génocides"-2004) di Bernard Bruneteau-Il Mulino- 2005
scritto da Giuseppina La Ciura

Da molti giorni soffro del "blocco del lettore". I libri,li apro,ne leggo mezza pagina e passo ad un altro. E così via. La causa è evidente.
I Gialli Mondadori sono roba da mercatino rionale.
I Gialli inediti degli Anni Trenta pubblicati da Polillo sono rimasugli del passato,routinari e tediosi(il delitto del baronetto nella sua tenuta di campagna, indagine, soluzione ed impiccagione del colpevole). I Gialli moderni,con poche eccezioni, sono un ammasso di corpi squartati che nemmeno Oseghale potrebbe fare di meglio. I romanzi blancs sono illeggibili perché stereotipati e computerizzati. Quelli antichi,li ho letti quasi tutti. I romanzi non mi insegnano più niente della vita. Andiamo ai saggi. Eccone uno interessante "Il secolo dei genocidi" Leggetelo: ve lo consiglio caldamente. Apprenderete che tutti i popoli(non solo i Tedeschi sotto Hitler) si sono dati alle stragi senza pensarci due volte e senza pentirsene. I perdenti hanno torto e non c'è più un poeta cieco che possa cantarne le tragedie segrete.
Non ci resta che il Gay Pride......

mercoledì 13 giugno 2018

"L'enigma della rosa"( "Amos Petrie's Puzzle"1933)di John V.Turner-I bassotti,2018
scritto da Giuseppina La Ciura

A Giugno 2018 Polillo e Pratesi(come traduttore) ci presentano "L'enigma della rosa" di John V.Turner. 
 Ockley Masters viene dai bassifondi di Manchester. Grazie alla sua intelligenza e determinazione è diventato un finanziere molto ricco a Londra tanto da poter impalmare Olivia Garston, figlia unica di Lord Mayers ed una delle ragazze più belle della Capitale. Un giorno riceve un biglietto minaccioso ("I milionari devono morire" sul disegno di un cottage). Masters non dà peso alla cosa, si reca nella sua casa di casa di campagna con amici dove nell'incantevole décor dello "Stagno dei gigli"viene ucciso. Ha un'orchidea nell'occhiello della giacca ed una rosa in mano. Una donna,quindi. La moglie,una possibile amante,un vecchio amore,un'attrice? Amos Petrie e l'ispettore Ripple indagano.
Solita routine e movente che ricorda un famoso giallo della Christie
Pratesi ,il traduttore,pontifica. A volte i tagli sono necessari. 
Noiosissimo  

martedì 12 giugno 2018


"L'orchestra del Titanic" di Alessandro Perissinotto,Rizzoli,2008
scritto da Giuseppina La Ciura

Après trois splendides romans situés à des époques plus ou moins lointaines * et le captivant « A mon juge », l’écrivain de Turin a voulu créer un personnage fixe, une héroïne, Anna Pavesi. Elle a 40 ans, est en crise avec son mari, fait la psy de profession mais elle  s’improvise souvent détective pour aider les autres. Cette femme forte et courageuse est au centre d’ une trilogie très agréable dont “L’orchestra del Titanic” représente le dernier chapitre. Si les  deux premiers romans sont situés sur l’axe Turin- Milan, pour ce dernier, l’auteur a choisi l’ambiance exotique  de Djerba, en Tunisie, un lieu très prisé par les vacanciers italiens. Anna Pavesi  se rend jusque là pour Mme Melzi, une pauvre femme qui a une situation familiale précaire . Son mari est infirme et la fille, Aurora, souffre de troubles mentaux.. En vacances avec son nouveau fiancé dans un village touristique tunisien « Calipso » - la jeune fille dans un état confusionnel et les veines ouvertes a été retrouvée  seule dans sa chambre avec Jonathan, l’animateur américain du village, égorgé.  La police locale n’a aucun doute : délit passionnel et subséquente tentative de suicide. Anna aussi semble ne pas en avoir , surtout après son entrevue avec Aurora à l’hôpital. En effet, la jeune fille ne se souvient de rien. La directrice et les collaborateurs italiens du « Calipso » ne veulent pas collaborer avec Anna pour sauvegarder la réputation du village. Ce sera un serveur tunisien qui brisera le mur du silence et  donnera à Anna la solution de l’affaire au centre de laquelle se dévoilera  la personnalité de la victime.
Qualifier ce roman de « policier classique » est restrictif. L’auteur, en effet, procède à une confrontation continue entre les deux mondes qui coexistent dans le village. Celui des occidentaux pourris, superficiels et vulgaires et celui des serveurs tunisiens qui travaillent comme des esclavesaucune protection syndicale ou politique. Au-delà  du seuil du village, il y a la vie pauvre, simple presque archaïque des Tunisiens  parmi les cabanes blanches, les routes poussiéreuses, les hôpitaux misérables, les flics livrés à eux -mêmes. Le lecteur éprouve donc un sens d’extranéité et de douleur et il est d’accord avec l’auteur quand il écrit «  Je ne sais pas pourquoi, mais l’orchestre du Titanic me vint à l’esprit. Elle avait sonné, disait-on, jusqu’au bout dans une ambiance de sérénité irréelle,… le monde tombait en morceaux, mais l’orchestre sonnait encore les chansons des superbes années soixante »

*«  La Chanson de Colombano »
« Train 8017”
« L’anno che uccisero Rosetta »     
   
       

venerdì 8 giugno 2018

" Il villaggio dei dannati"(" Village of the Damned")di Wolf Rilla, 1960
scritto da Giuseppina La Ciura


Dopo "The day of the triffids", John Wyndham scrisse nel 1957 "The Midwich Cuckoos " che in Italia apparve con il titolo "I figli dell'invasione"Nel 1960, Wolf Rilla e lo sceneggiatore Stirling Silliphant lo portarono sul grande schermo come "Il villaggio dei dannati"
Tre anni dopo, il film ebbe un seguito,poco riuscito, "La stirpe dei dannati" e nel 1995 un infelice remake( questo d'altronde è quasi sempre il destino dei remake)firmato da uno dei re dell'horror: John Carpenter.
Non v'è dubbio che la pellicola del 60 sia la migliore trasposizione del romanzo di Wyndham. Ed è quella che vi invito caldamente a vedere in dvd . Non vi dirò quasi nulla della trama,perché non sarebbe giusto: un bel film deve essere visto sapendone poco(se è possibile con Wikipedia). Vi anticipo solo che il villaggio dove si svolgono gli strani eventi si chiama Midwich  ed è in Scozia e che i "dannati" sono bambini bianchi,biondissimi, molto dotati intellettualmente e dagli occhi diabolici. Alieni? Figli degli esperimenti di Adolf Hitler? Frutto di mutamenti genetici?
A voi....

giovedì 7 giugno 2018

"Il giorno dei Trifidi"( "Day of the Triffids")di Steve Sekely-1963
scritto da Giuseppina La Ciura

Nel 1951, in piena Guerra Fredda, lo scrittore inglese John Wyndham scrisse "  The Day of the Triffids" che è uno dei capolavori insuperati  della Fantascienza apocalittica e post apocalittica. Molte sono le tematiche  che saranno riprese da altri autori: la tecnologia che stravolge l'ecosistema e apre le porte alla fine del mondo,la pericolosa manipolazione genetica come l'origine dei trifidi capaci di sterminare l'umanità, la violenza provocata dalla lotta per la sopravvivenza che vede affrontarsi senza alcuna pietas vedenti e non vedenti, l'eutanasia come ultima via di salvezza per una società senza più ordine né leggi.
Se il libro letto negli anni 70 mi incantò,il film omonimo visto in Dvd  mi ha lasciato l'amaro in bocca. Lo sceneggiatore Bernard Gordon era nella blacklist in quanto considerato comunista,per cui fece da prestanome il produttore esecutivo Yordan. Tutti gli aspetti che potevano far pensare il pubblico a quel che stava succedendo nei laboratori  scientifici e nei centri di ricerca militari segreti furono eliminati. Il film diventa per questo  un B-movie  per palati senza pretese.
  La pellicola si apre con una pioggia di meteoriti che,oltre che a rendere la terra arida, sparge a piene mani i semi dei trifidi, piante carnivore e molto velenose. Inoltre tutti quelli che hanno assistito alla caduta dei meteoriti sono divenuti ciechi.
Uno dei pochi vedenti è Bill Masen,un ufficiale della Marina mercantile britannica, che al momento dell'evento prodigioso, era in ospedale,bendato. Liberatosi dai bendaggi, fugge dall'ospedale e vaga per una Londra deserta e silenziosa. In una station salva Susan,una ragazzina anche lei vedente,che un pedofilo cerca di trascinare da qualche parte per i suoi loschi intenti(e qui nel 1963,anno in cui uscì il film,scattò la censura). I due partono in barca per la Francia dove incontrano in un bellissimo castello Mlle Christine Durrant che si prende cura di una quarantina di ciechi.Masen vorrebbe trasferirsi in Spagna a Cadice dove c'è una base di sottomarini. Christine è contraria perché non vuole lasciare i suoi protégés,ma l'arrivo di un gruppo di ex galeotti che si abbandonano ad orge invereconde -e un po' ridicole(sono tutti vestiti)-  spinge la nobildonna a fuggire. D'altronde di lì a poco irrompono i trifidi e il ballo satanico diviene mortale. La soluzione viene da due scienziati che vivono in un faro su un isolotto sperduto. Essi,per caso, scoprono cosa uccide i trifidi. La Terra rinasce e i sopravvissuti vanno in chiesa a rendere grazie a Dio.   

lunedì 4 giugno 2018

" L'eredità" (" The Inheritance" 1849)di Louisa May Alcott- Jo March 2015
scritto da Giuseppina La Ciura


Louisa May Alcott(1832-1888) è famosa per la saga delle "Piccole donne".Non so se le vicende delle quattro sorelle March siano ancora lette dalle bambine di quest' ultima generazione: per noi e per quelle delle generazioni passate sono state tra le più formative nel passaggio dall'infanzia-adolescenza alla giovinezza.Chi non ha pianto quando Beth è volata via dolcemente o ha mal sopportato i capricci di Amy ,la gatta morta che strappa Laurie all'amatissima Jo? Chi non ha sognato di essere  Jo, la ragazza intelligente,volitiva,forte, sicura di sè, femminista ante litteram, che, dopo tanti dolori, incontra l'anima gemella nel professore tedesco Bahaer?
Il successo delle "Piccole donne" ha messo in un cono d'ombra i numerosi  altri romanzi e racconti scritti da miss Alcott.  Ricordiamo " Un lungo fatale inseguimento d'amore"(firmato con lo pseudonimo di Barnard e che scandalizzò i lettori abituati a storie tenere,non a libri d'amore hot)e " Fiabe floreali", considerato la sua prima opera. Ma consultando lo schedario della Houghton Library-Università di Harvard- alla fine del secolo scorso- i ricercatori Joel Myerson e Daniel Shealy si sono imbattuti in un" taccuino rosso, dalle dimensioni di un diario, dalla scrittura inconfondibile"*:quella di Miss Louisa May Alcott.
Nella parte interna è scritto "Il mio primo romanzo/scritto a diciassette anni/ High St Boston".
Ed ecco "L'Inheritance", "L'Eredità" che  la casa editrice Jo March ha pubblicato nel 2015 con un'introduzione molto interessante di Cesare Catà e una traduzione curatissima di Valeria Mastroianni e Lorenza Ricci."L'eredità" è un romanzo gotico, un genere che ha dominato tutto il secolo vittoriano con i suoi intrighi, i suoi cattivi(in questo romanzo è una donna acida perché respinta nelle sue aspirazioni amorose), i suoi crimini, i suoi segreti. Edith Adelon è la nostra eroina,una Jo ancora in nuce. La sua nascita avvenuta in Italia racchiude un mistero. Lord Hamilton l'ha trovata bambina in uno orfanatrofio e l'aveva condotta con sé nella sua magica magione in Inghilterra. Edith,l'orfanella sola al mondo, è cresciuta con la vedova Hamilton, arrogante ed algida, i due ragazzi Arthur e Amy che le vogliono bene e di cui è stata l'istitutrice e con miss Ida,una parente degli Hamilton crudele con lei che diveniva,crescendo, sempre più bella e dolce. Edith si occupa dei poveri, salva Amy dall'abisso della falesia, canta come un usignolo,è modesta e buona con tutti. Quando arriva sir Walter Percy, affascinante ed animo nobile, la vita di Edith si fa più difficile per la netta opposizione di lady Ida ,che vuole il baronetto per sé. Edith soffre in silenzio. Ma,inatteso, arriva un vecchio contadino dall'Italia* e con lui una lettera che racchiude straordinarie novità. Edith non è più un'orfanella e l'Amore bussa alla sua porta, concedendole la più dolce delle eredità.
*Cfr la quarta del libro.

**- I grandi misteri dei romanzi gotici sono legati all'Italia. Basta citare Walpole, la Radcliffe,Collins (e il suo conte Fosco). A quanto pare per gli Inglesi da noi succedeva di tutto.

sabato 2 giugno 2018

"Il Colpevole"( "The case of the Costant God") di Rufus King Palmina n 201
scritto da Giuseppina La Ciura

L'onesto cittadino Chester Blodgett ne è sicuro. Nella Chandler grigia, che ha incrociato sul ponte della 59 Avenue,c'era, stretto, tra due uomini,un cadavere. Parlando al telefono dal roof-garden dell'Adler è perentorio: che intervenga la Polizia. Così,inizia un altro caso del tenente Valcour. E che continua,come sempre in King,tra lussuose dimore e prestigiosi yachts appartenenti all'high society di N.Y. Fino alla soluzione sorprendente  ma un po' scontata.
Mediocre

venerdì 1 giugno 2018

" Mrs Palfrey all'Hotel Claremont"(" Mrs Palfrey at the Claremont"-1971) di Elizabeth Taylor-Astoria 2017
scritto da Giuseppina La Ciura

In una piovosa e triste  domenica di Gennaio Mrs Palfrey arriva all'hotel Claremont. Quella che scende dal taxi è" una donna alta, con ossatura massiccia e lineamenti nobili, sopracciglia scure e un doppio mento importante."* Sa che il modesto hotel Claremont è, prevedibilmente, la penultima tappa del suo viaggio terreno. In un attimo,mentre paga il tassista, ritorna indietro nel tempo. Sposa devota di un ufficiale inglese di stanza in Birmania quando l'Inghilterra dominava il mondo, madre e nonna affettuosa, ormai vecchia, perduto il fidato compagno di una vita,si ritrova sola. La figlia è sposata in Scozia e non la vuole con sé e l'unico nipote Desmond che lavora al British Museum è poco interessato a farle compagnia. A Londra però ci sono tanti luoghi ed eventi interessanti. Varcata la soglia del Claremont, Mrs Palfrey perde ogni speranza di una vecchiaia piacevole. Gli altri ospiti sono vecchie vedove nostalgiche e molto malandate che  combattono come possono la noia di giornate sempre uguali. Ognuna(in realtà c'è anche un uomo,mr Osmond che è il più solo di tutti) fa qualcosa tra il pranzo e la cena: sferruzza, legge libri della vicina biblioteca, beve. Niente serate mondane, teatro, ristoranti di lusso. Mrs Palfrey non dimentica mai che è "un'inglese".Quindi,niente lamentele,ricordi tristi, pensieri tetri. Anche se ha l'artrite alle gambe fa delle passeggiate. In una di queste cade. Dal seminterrato dove vive, un giovane "bello e malandrino" dal romantico nome di Ludo la vede e la soccorre. Ne nasce una bella amicizia ed una piccola-grande bugia: mrs Palfrey lo presenta  a tutti i suoi amici del Claremont come suo nipote, quello che si è dimenticato di lei. L'inevitabile conclusione arriva mentre Ludo-che anche lui molto solo- legge alla vecchia signora poesie di Wordsworth
Bel romanzo british di una scrittrice di cui in Italia ci si ricorda ogni tanto ,capace di descriverci due nemici mortali dell'uomo-la vecchiaia e la solitudine- con leggerezza e un sorriso sulle labbra.
Chapeau!

Nel 2005 Dan Ireland ne ha fatto un film " Mrs Palfrey at Claremont" inedito in Italia con Joan Plowright e Rupert Friend.
Tenterò di comprarlo in sterline.