domenica 29 settembre 2019

"Il bell'Antonio" di Vitaliano Brancati, Mondadori, 2003
scritto da Giuseppina La Ciura

Il capolavoro di Brancati si svolge  nel decennio che va dal 1935 al 1945. E' un decennio ricco di avvenimenti importanti e perlopiù tragici : si susseguono la guerra d'Etiopia, le leggi razziali, il patto d'acciaio, l'Aunschluss, la guerra mondiale, la guerra civile in Italia, la caduta del Fascismo, la morte di Mussolini. E poi i Liberatori ad Ovest e i Sovietici ad Est.
Ma a Catania il problema dei problemi è quello del maschio e del suo essere "funzionante"con le donne. I maschi catanesi di ogni età e classe non pensano che alle "fimmine" da sedurre, da montare, da possedere nei modi più brutali. Masculi semu!.Eliminate madri, sorelle, mogli e fidanzate che sono considerate tante "santuzze", tutte le altre sono fimmine e si devono trattare come le puttane dei bordelli cittadini e dei quartieri malfamati.
Il più ammirato è Antonio Magnano, non solo perché è bellissimo ma anche e soprattutto  perché è  ritenuto uno sciupafemmine di straordinaria fama. A Roma,dove è stato per alcuni anni,ha lasciato nelle dame della Capitale un ricordo indelebile. Ed ora nel 1935, è tornato a Catania. Per caso incontra la bella e ricca Barbara Puglisi,figlia del notaio più stimato della città. Se ne innamora e decide di sposarla. Barbara non si nega all'uomo più bello, all'amante più esperto di Catania. I due si sposano e vanno a vivere in una tenuta dei Magnano,nella Piana. Passano gli anni,ma di figli non si parla.
Barbara è una "bambina" che pensa che i figli si facciano abbracciandosi e baciandosi finché una servetta non le rivela la verità sul sesso e il matrimonio. Sconvolta, la "sposina" che è come quando si sposò tre anni prima ritorna da papà. La notizia scandalosa come poche si diffonde per Catania: Antonio Magnano è impotente. Intervengono subito la Chiesa nella figura dell'Arcivescovo che dichiara che per la Chiesa il matrimonio è nullo e l'orribile ma potente duca di Bronte che è deciso ad impalmare la sposa in bianco. Mentre molte donne catanesi sommergono di lettere di vario tenore il povero Antonio,in pieno bombardamento alleato il vecchio Magnano muore tra le braccia di una puttana nell'infimo quartiere di San Berillio.L'onore è salvo!
Com'è evidente,la penna di Brancati è al veleno nei confronti del gallismo, dell'ipocrisia paesana, del provincialismo siciliano. Ma a volte si ride amaro. Come quando Antonio racconta allo svanito zio Ermenegildo tutte le sue avventure-disavventure con signore e signorine italiane e straniere o come quando il cugino Edoardo, antifascista e reduce dal confino,dopo aver criticato  aspramente Antonio per la sua ossessione sull'impotenza, tornato a casa, violenta la servetta.
Piangendo lo confessa a Antonio che tace. Meglio lo stupro che l'impotenza.
(Io  ho vissuto con gli epigoni di questi masculi e........)


Ps Per saperne di più cfr il bellissimo articolo di Francesco Piccolo dal titolo " Una violenta impotenza" apparso sul numero 408 di "La lettura"

venerdì 27 settembre 2019

"La pelle"di Curzio Malaparte- Adelphi,2017
scritto da Giuseppina La Ciura.

La biografia di Serra sul Vate mi ha riportato alla mente le truci, macabre,orride "Novelle della Pescara" e poi "La Pelle "di Curzio Malaparte.
Un romanzo agghiacciante.
Recensire questo capolavoro è molto difficile. La materia è incandescente e non sai da dove cominciare. Malaparte, il nostro Céline, dopo essere stato molte cose ed aver indossato i panni di molti e contraddittori personaggi(fascista, antifascista, al confino, tra le braccia di Virginia Agnelli e potrei continuare) nell'Ottobre del '43 è ufficiale di collegamento con le truppe alleate a Napoli. La città, che si è ribellata ai Tedeschi, è stremata,disperata, agonizzante. Gli Alleati,i Liberatori con la loro bellezza, eleganza, ricchezza l'ha infettata di una malattia,la peste ,che non uccide il corpo ma l'anima.I Napoletani per salvare "la pelle",l'unica cosa che gli sia rimasta, sono pronti a tutto,non arretrano dinanzi a niente. E così l'autore può narrare fatti che sembrano usciti dalla penna di Dante o di Goya o Bosch( o tutti insieme). Le donne che durante il Fascismo sono state madri e casalinghe si trasformano in puttane fameliche, di vagine messe in mostra sui gradini di strade fetide, di baccanti nude e seminude che ballano in modo osceno per portarsi  nei loro bassi un negro. I negri che in Usa rischiano la vita se osano guardare una donna bianca sono a Napoli ambitissimi dalle bianche più bianche, che si fanno bionde anche là nel pube. Le madri cedono al migliore offerente i loro figli e figlie di pochi anni e gli omosessuali accorrono da tutte le parti d'Italia per accoppiarsi liberamente alla vista di tutti. Anche le nane trovano qualcuno con cui salire su un letto sfatto e putrido. Gli uomini,i mariti,i padri, assistono senza dire una parola: anzi, c'è chi espone la propria figlia vergine alla visita intima di un gruppo di soldati yankees(negri,è ovvio). E poi sono sono troppo occupati a rubare,manomettere, vendere al mercato nero, arricchirsi nell'illecito.I cani, tra cui quello amatissimo dell'autore, vengono sventrati per gli esperimenti. Si arriva al cannibalismo: Una bambina cotta viene offerta come pesce in una cena di ufficiali americani.
All'Italia,alla vecchia Europa non resta altro che la vergogna

Molti eventi sembrano inverosimili come quella dell'uomo spiaccicato da un carro armato a Roma, descrizione che più orrida non si può, ma bisogna crederci. Basta leggere " Napoli '44"di Norman Lewis.(Adelphi ed) Un Inglese è sempre più riservato e racconta i fatti con un certo filtro,ma non li nega.

giovedì 26 settembre 2019

" L'Imaginifico" di Maurizio Serra- Neri Pozza, 2019
scritto da Giuseppina La Ciura



La bibliografia concernente Gabriele d'Annunzio è immensa, ma questa biografia scritta in francese dal diplomatico Maurizio Serra è assolutamente imperdibile per gli estimatori (e non) del Vate.


venerdì 20 settembre 2019

"I clienti di Avrenos"(" Les Clients d'Avrenos" 1935)di Georges Simenon- Adelphi- 2014
scritto da Giuseppina La Ciura

Allo " Chat Noir", un night di infimo ordine, ad Ankara, si incontrano Bernard de Jonsac , impiegato all'ambasciata francese, e Nouchi, giovanissima ma navigata "ballerina" ungherese. Poiché la sessione parlamentare è terminata, Jonsac sta per trasferirsi a Istanbul. Nouchi gli chiede con i suoi modi suadenti da gatta di condurla con sé. Ella ha conosciuto la miseria e la depravazione, ora sogna di divenire ricca e rispettata. Jonsac le sembra l'uomo giusto: è maturo, distinto, aristocratico(ha proprietà nel Perigord) e lavora in ambasciata. Si sbaglia! Il Francese è tutte queste cose, ma anche un semplice commesso dallo stipendio modesto. E poi è un uomo debole,inetto, incapace di vivere. Nouchi non si perde d'animo. Ad Istanbul incontra nel ristorante di Avrenos  gli amici di Jonsac. Un gruppo di sfaccendati- artisti falliti, giornalisti di mezza tacca,affaristi,nobili decaduti, viveur annoiati- che passano le notti a bere raki e a fumare hashish. Sono tutti innamorati di Nouchi che non si concede a nessuno(nemmeno a de Jonsac con cui divide la stanza al Pera Palas)ma riceve soldi e regali da tutti. Jonsac, che è come un barattino nelle sue abili manine, assiste impotente finché non entra in scena un'altra donna,Leila Pastore,una ragazza della  ricca borghesia. Ed è catastrofe.
Scritto nel 1935, "I clienti di Avranos" è un romanzo -ingiustamente-poco noto del grande Belga.Lo stile è semplice,la lingua accessibile a tutti, l'analisi del rapporto uomo-donna profonda e convincente(ma quanta violenza e desiderio di possesso!). L'atmosfera è quella tipica di Simenon,un po' sonnacchiosa ed onirica ma sempre realistica e le pagine vanno via che è un piacere.  

martedì 17 settembre 2019

" Macabro quiz"("Cat among the pigeons")di Agatha Christie-GM 1959
scritto da Giuseppina La Ciura




Tutto comincia a Ramat,un picolo ma importante sultanato in Medio Oriente. Il giovane sceicco Alì Yusuf non è gradito ai suoi sudditi e soprattutto ai potenti del luogo perché troppo filo-occidentale. Per questo motivo è costretto a fuggire. Prima di partire in aereo, affida i gioielli della Corona  di incalcolabile valore al suo amico(e pilota)Bob Rawlinson. L'inglese ha la bella idea di nasconderli nell'impugnatura della racchetta di Jennifer Suttcliff, sua nipote che in quel periodo è a Ramat con la madre.Una donna nella stanza accanto-un'avventuriera ed un'abilissima spia- si accorge della geniale operazione e ne trae le conseguenze.
Lo sceicco e il suo pilota muoiono in volo. I gioielli finiscono con Jennifer a Meadowbank,la più famosa scuola privata d'Inghilterra,una sorta di Vassar College.Vi studiano solo ragazze o molto ricche o nobili come la orientale Shaista,fidanzata del giovane sceicco assassinato nella rivolta e vi insegnano professoresse molto preparate sotto la direzione di Miss Bulstrode. 
La vita nel college scorre tranquilla fin quando non arriva Jennifer e la sua racchetta. Due insegnanti vengono uccise nel Padiglione dello Sport e Shaista viene rapita. La situazione a Meadowbank si fa intollerabile tra sospetti ed eventi strani. Julia Upjohn, un'amica di Jennifer, si reca allora  da Hercule Poirot e chiede che lui ,il Grande detective, intervenga. Il Belga non si lascia pregare e risolve il caso da par suo.

Il romanzo appartiene ad un particolare genere christiano, quello del mix tra giallo d'enigma, thriller e spy story. E' molto gradevole ,smentendo ancora una volta che le opere della dame non più giovane siano noiose e mediocri.
La Christie dice con chiarezza il suo pensiero al riguardo :" Non si può restare attaccati al passato. Un po' di tradizione va bene,ma non troppa... Mantenere il buono del passato e guardare al futuro"*
E il futuro è sempre la Christie.

*cfr pag 108.
Il titolo inglese è "Cat among the pigeons".Mondadori invece scelse "macabro quiz" cfr pa 97. 

domenica 15 settembre 2019

" Le ceneri di Angela"(The ashes's Angela") di Frankie McCourt-Adelphi 1999
scritto da Giuseppina La Ciura


Angela arriva da Limerick,"la città più cattolica d'Irlanda" a New York in piena grande Depressione. Incontra ad una festa di Irlandesi Malachy McCourt, nato vicino Belfast e per questo considerato un irlandese di razza inferiore e un protestante(il che non era vero)sebbene avesse combattuto nell'Ira sotto Michael Collins.I due giovani si piacciono e fanno subito il "tremaginocchio"(farlo in punta di piedi contro un muro). Angela aspetta un bambino e i parenti la convincono a sposarsi sebbene sappiano che Malachy è un ubriacone inveterato.Tra mille difficoltà la coppia ha altri tre figli maschi(Malachy e i gemelli Eugene ed Oliver) e una bellissima bambina, Margaret. Quando la bambina muore di stenti, il padre vende il corpo all'Università affinché gli studenti facciano pratica.
A questo punto, la mamma di Angela manda alla famigliola i biglietti per il ritorno a Limerick.
Così comincia l'infanzia di Frank McCourt e dei suoi fratelli. Scrive l'autore ." Ripensando alla mia infanzia,mi chiedo come sono riuscito a sopravvivere.Naturalmente è stata un'infanzia infelice, sennò non ci sarebbe gusto.Ma un'infanzia infelice irlandese è peggio di un'infanzia infelice qualunque,e un'infanzia irlandese 
e cattolica è ancora peggio....niente regge il confronto con la versione irlandese: la povertà, il padre alcolizzato ,chiaccherone e buono a nulla,la madre pia e derelitta che geme accanto al fuoco,i preti boriosi,i maestri arroganti,gli inglesi e le cose tremende che ci hanno fatto per ottocento anni...E poi tutta quella umidità."*
L'Irlanda è una terra fredda ed umida, piove quasi sempre e dallo Shannon sale un velo di foschia gelida. I McCourt sono poverissimi, perché il padre usa i pochi soldi che guadagna in lavori saltuari o che gli vengono dati in sussidi di assistenza dallo Stato o dalla Chiesa, al pub. Vivono in case fatiscenti, con il gabinetto in cortile(si usano i vasi da notte), spesso senza un misero fuoco di torba per riscaldarsi o farsi un tè.Dormono in letti senza lenzuola e coperte, in preda ai pidocchi e alle pulci.Mangiano latte annacquato e pane fritto oppure mendicano qualche frutto o ciambella. I due gemelli muoiono di stenti e Frankie entra ed esce dall'ospedale per malattie legate alla miseria. Ma la povera Angela deve sottomettersi alle voglie e ai dettami della religione cattolica e fare altre  figli, che crescono nel freddo e nella merda. Scoppia La Grande Guerra.Il marito  se ne va in Inghilterra a lavorare nell'industria bellica inglese. Guadagna bene,ma nulla arriva a casa. Angela è sfrattata 
e finisce a fare la serva ,anche sessuale,a casa di un parente celibe.
Gli anni passano. Frankie comincia a fare piccoli lavori e mettere insieme qualche soldo. Ha un sogno: tornare in America......

Il romanzo ha vinto il Premio Pulitzer nel 1997 ,  ispirato l'omonimo film di Alan Parker ed appassionato milioni di lettori. Ciò si deve all'abilità di di McCourt di far trattare argomenti terribili come la fame e la miseria anche morale attraverso gli occhi di un bambino che tende a vedere la vita come un gioco che avrà un lieto fine. Questo inoltre impedisce a McCourt di cadere nel pietismo e nell'auto-commiserazione:tutto,anche le più grandi tragedie-e ce ne sono molte- ha una sua levità e spensieratezza . La scrittura è scorrevole e privilegia i dialoghi ,spesso ricchi di ironia.
Alla fine, Francis va in America e il lettore ha solo voglia di andare nella verde Irlanda. 
* cfr pag 11

venerdì 13 settembre 2019

" Il silenzio delle ombre"(" THe Hog's Back Mystery) di F. W.Crofts- Gli Speciali del Gm,2019
scriito da Giuseppina La Ciura


A st Kilda,un tipico villino moderno- per 1933,anno il cui il grande Freeman Wills Crofts scrisse questo romanzo-immerso nella bellissima campagna del Surrey,si ritrovano per una breve vacanza le amiche di una vita, ospiti di una di loro,Julia Lawes,che,in età ormai matura,ha sposato un ricco medico in pensione,tale James Earle. Le ospiti, tra cui la sorella della padrona di casa Majorie-che fa la scrittrice sulla Costa Azzurra-ed Ursula Stone -che si dedica ai bambini abbandonati-si accorgono che l'atmosfera tra i due coniugi è cambiata.Lei ha un amante più giovane,lui a Londra si incontra con una misteriosa donna in grigio.E' ovvio che facciano finta di niente:lo impone la ferrea legge della privacy.Ma dinanzi all'improvvisa ed incredibile scomparsa di Earle e a quella successiva di Helen Nanvikell(così si chiama l'altra donna), bisogna mettere da parte la discrezione.Ad indagare è l'ispettore Joseph French,il detective più antidivo  e meno snob della letteratura poliziesca.Il suo metodo è basato sulla tenacia,la pazienza,la meticolosità,la lentezza.French,uomo gradevole e mite oltre che marito devoto,non si getta in deduzioni che lasciano il lettore a bocca aperta come il suo coevo Hercule Poirot,ma procede con ordine accumulando dettagli su dettagli fino alla soluzioneche avviene, come in questo libro,in modo naturale.Il delitto appare quindi un fatto reale,un avvenimento quasi banale.

mercoledì 11 settembre 2019

" Il cratere del diavolo"( " Jack-in-the -box" 1944)di J.J. Connington- GM Gli Speciali, 2019
Scritto da Giuseppina La Ciura


Nel 1944, tre anni prima della morte,J.J.Connington (al secolo ,Alfred Walter Stewart,professore emerito di Chimica all'Università di Glasgow),uno dei più grandi della Golden Age, pubblicò il suo penultimo romanzo "Jack-in-th-box-,libro che nei recenti Speciali del GM ha un titolo più intrigante,"Il cratere del diavolo":
Siamo nel Giugno del 1942,ad Ambledown,"una tranquilla località di campagna" ,in Cornovaglia,luogo d'elezione del Nostro. Mentre la Lufftaffe di Goering lancia le sue micidiali bombe incendiarie nel tentativo di centrare una fabbrica di magneti, ad ovest del paesino, a Caesar?s Camp "un tratto di terra brulla" Robert Deverell,lo studioso del luogo, sta scavando insieme con una squadra di archeologi improvvisati e di curiosi alla ricerca di un tesoro dell'età romana. Vengono invece alla luce degli oggetti religiosi di gran pregio appartenenti ai Normanni. Alla scoperta assiste il Nostradamus locale,un innocuo ubriacone che si abbandona a terribili profezie di sventura e morte. 
Gli eventi successivi gli daranno ragione.
Dal momento della scoperta ,avviene di tutto:animali(conigli e pesci) che muoiono misteriosamente.furto e ritrovamento di oggetti preziosi,e soprattutto una serie inspiegabile di morti più o meno strane che fa strage di eredi( il tema non è nuovo né nella detection del tempo né nella produzione dell'Autore: basta ricordare qui "Delitto nel labirinto"). Anche i personaggi non sono da meno,pur restando sempre nell'ambito della middle class inglese tra le due guerre.
C'è infatti la fanciulla innamorata del giovane medico, la vedova eccentrica che non sa come occupare il tempo, la zitella a caccia di un marito a tutti i costi,il farmer onesto e solitario,il giovanotto dalla salute precaria che vive di rendita,l'ubriacone di buon cuore,,l'impiegato con l'hobby della chimica.Si tutti si impone Jehudi Ashmun,un misterioso sacerdote che viene dalla Liberia,un topos d ei romanzi di questo Autore. Indaga come sempre sir Clinton Driffield coadiuvato dallo squire Wendower(che sostiene il ruolo del dottor Watson in modo magistrale)e dall'ottuso commissario locale Camlet.
Sir Clinton si muove con lentezza che oggi ci appare esasperante.Come in altri indagini, dà molto valore più che agli aspetti psicologici del caso(anche se i personaggi sono molto ben tratteggiati)a questioni tecniche e scientifiche per cui il lettore è costretto a districarsi tra esperimenti chimici,spiegazioni contorte di leggi fisiche e diavolerie ormai demodé che non lo coinvolgono più di tanto e che spesso non comprende.Ma sir Clinton si fa perdonare per l'accattivante destrezza con cui porta a termine la sua indagine,offrendoci una soluzione che più classica non si può 


sabato 7 settembre 2019

"Foglie cadute" ("The fallen Leaves") di Wilkie Collins- Fazi 2019
scritto da Giuseppina La Ciura

La Comunità cristiana e socialista di Tadmor,nell'Illinois, è una sorta di Paradiso in terra. " ...amare i nostri nemici,perdonare le offese, aiutare i bisognosi( "le foglie cadute"), essere gentili e compassionevoli, cauti nel giudicare gli altri e avere ritegno nell'elogiare se stessi. Questo è l'insegnamento che non porta a torture, guerre e massacri, né a invidia,odio e cattiveria"*A Tadmor vivono felici centinaia di esseri emarginati,  poveri e soli al mondo.
Qui è divenuto adulto Amelius Goldenheart, eroe del romanzo. E' un ragazzo puro,incontaminato quando Millicent,una donna di quasi quaranta anni, si innamora di lui-che di anni ne ha ventuno-e lo bacia nel fitto del bosco.A causa della differenza d'età, non si possono sposare: anzi, vengono esiliati. Millicent andrà a New York dalla sorella, Amelius nella natia Inghilterra. Per l'esattezza a Londra, che Collins descrive come un girone infernale in cui trionfano la depravazione,l'avidità,la crudeltà.Questi valori negativi sono incarnati dalla famiglia Farnaby, in special modo dal paterfamilias. Servendosi di mezzi disonesti e spregevoli, John Farnaby è passato da povero commesso di cartoleria a  ricchissimo
commerciante e finanziere della City. E' sposato con la figlia del suo padrone da cui ha avuto una figlia prima del matrimonio ,figlia che ha fatto scomparire in modo misterioso. Per addolcire il dolore della povera madre, ha adottato Regina,la figlia della sorella della moglie. Amelius si innamora subito di lei e vorrebbe sposarla, ma Farnaby si oppone perché il giovane è povero.Anche Mrs Farnaby si oppone. La motivazione è patetica oltre che assurda: il giovane deve conoscere molte ragazze e trovare tra esse la figlia perduta....E lui la trova in strada con altre due donne che" lavorano" di notte in uno dei quartieri più miserabili di Londra. Nonostante tutto, Sally(questo è il suo nome) è una fanciulla pura come un giglio. E qui Collins comincia a non convincere lettori e critici. 
E qui mi fermo.
Collins riprende tutti i temi a lui cari,ma li tratta a volte con superficialità , a volte con enfasi eccessiva. Sense of humour, feuilleton, tesi politiche e religiose, dramma e horror  si mescolano in modo disarmonico, creando un romanzo dalla struttura narrativa (e trama) fragile e contraddittoria
Ma è sempre un Collins!.  
    
*cfr pag 47

""Rinato- Il ritorno alla vita di Lazzaro" di Eleonora Giovannini-R. A , 2019
La storia commovente di un povero cane siciliano

martedì 3 settembre 2019

"La veste nera" ("The Black Robe"-1881)di Wilkie Collins-Fazi 2018
scritto da Giuseppina La Ciura


Lewis Romayne ha trent'anni, è uno dei giovani più "belli d'Inghilterra", è ricco, colto e possiede la splendida tenuta di Vange Abbey,nell'Yorkshire. Ma è tormentato,inquieto, infelice. E lo è ancora di più ,quando in Francia ,a Boulogne sur-mer, dove è andato per stare vicino ad una ricchissima zia morente, finisce coinvolto prima in una bisca clandestina e poi in un duello che lo vede uccidere il suo avversario. Il grido disperato del piccolo fratello dell'ucciso non lo abbandonerà più.Tornato a Londra cade in depressione. Per distrarlo, i suoi amici ,lord e lady Loring, gli fanno incontrare Stella Eyrecourt, loro bellissima ospite. E' amore e matrimonio.
In casa Loring però Romayne incontra il potente padre gesuita Benwell ("La veste nera")che è determinato a restituire alla Chiesa di Roma la tenuta di Vange Abbey, che Enrico VIII donò ad un Romayne nel 1500. Non contento, vuole convertire il giovane al Cattolicesimo mediante lo scrivano-e suo uomo-padre Penrose. In breve,il povero Romayne si trova tra la protestante Stella e il cattolico Benwell. Da lì,intrighi, sospetti, segreti più o meno importanti e plausibili,dubbi, verità nascoste. 
E' prevedibile che la squadra dei Protestanti avrà la meglio, ma i Cattolici nella persona del terribile Benwell non si arrendono....

Confesso che questo romanzo non mi è piaciuto. Coinvolgere le Religioni l'una contro l'altra armata con il Bene solo da una parte e il Male tutto dall'altra è sgradevole e scorretto. Il romanzo, anche per troppa partigianeria, risulta confuso, con troppi personaggi secondari poco caratterizzati, due protagonisti che non hanno charme né personalità ed una trama che spesso sfugge di mano al lettore(se non allo scrittore).
Secondo me ,il meno riuscito dei Wilkie Collins. Comunque, grazie all'editore Fazi che lo ha pubblicato dopo più di cento anni di oblio.