venerdì 20 settembre 2019

"I clienti di Avrenos"(" Les Clients d'Avrenos" 1935)di Georges Simenon- Adelphi- 2014
scritto da Giuseppina La Ciura

Allo " Chat Noir", un night di infimo ordine, ad Ankara, si incontrano Bernard de Jonsac , impiegato all'ambasciata francese, e Nouchi, giovanissima ma navigata "ballerina" ungherese. Poiché la sessione parlamentare è terminata, Jonsac sta per trasferirsi a Istanbul. Nouchi gli chiede con i suoi modi suadenti da gatta di condurla con sé. Ella ha conosciuto la miseria e la depravazione, ora sogna di divenire ricca e rispettata. Jonsac le sembra l'uomo giusto: è maturo, distinto, aristocratico(ha proprietà nel Perigord) e lavora in ambasciata. Si sbaglia! Il Francese è tutte queste cose, ma anche un semplice commesso dallo stipendio modesto. E poi è un uomo debole,inetto, incapace di vivere. Nouchi non si perde d'animo. Ad Istanbul incontra nel ristorante di Avrenos  gli amici di Jonsac. Un gruppo di sfaccendati- artisti falliti, giornalisti di mezza tacca,affaristi,nobili decaduti, viveur annoiati- che passano le notti a bere raki e a fumare hashish. Sono tutti innamorati di Nouchi che non si concede a nessuno(nemmeno a de Jonsac con cui divide la stanza al Pera Palas)ma riceve soldi e regali da tutti. Jonsac, che è come un barattino nelle sue abili manine, assiste impotente finché non entra in scena un'altra donna,Leila Pastore,una ragazza della  ricca borghesia. Ed è catastrofe.
Scritto nel 1935, "I clienti di Avranos" è un romanzo -ingiustamente-poco noto del grande Belga.Lo stile è semplice,la lingua accessibile a tutti, l'analisi del rapporto uomo-donna profonda e convincente(ma quanta violenza e desiderio di possesso!). L'atmosfera è quella tipica di Simenon,un po' sonnacchiosa ed onirica ma sempre realistica e le pagine vanno via che è un piacere.  

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