domenica 29 dicembre 2019

Un piccolo omicidio di Natale"(" Another little Christmas murder"-) di Lorna Nicholl Morgan,Lindau-2019
Giuseppina La Ciura

Nel risguardo della quarta di copertina, dell'autrice ,Lorna Nicholl Morgan,si dice solo che tra il 1944 e il 1947 scrisse quattro polizieschi stile Golden Age.
Dalla lettura di " Another little Christmas murder" si evince, seguendo il metodo binniano, che Lorna Nicholl Morgan conosceva molto bene la letteratura di genere. Infatti,l'incipit (e non solo)ricorda molto da vicino sia "Sotto la neve" di Farjeon che "Il diavolo in campagna" di Mary Fitt. Anche qui ci sono condizioni climatiche avverse e/o critiche-una tempesta di neve in Farjeon,una di pioggia nella Fitt-, una grande dimora isolata, degli ospiti involontari(o quasi) ed eccentrici,un morto e niente indagine classica. La parte centrale del romanzo sembra presa di peso da "La trappola" di Mignon G.Eberhart con miss Dylis-che nome!- Hughes,un'agente di commercio, bella ed ardimentosa nella parte di una involontaria Sarah Keate,mentre Inigo-che nome!- Brown, nipote del morto, si cala con grande difficoltà nel ruolo di un improvvisato tenente O'Leary. In casa ci sono un maggiordomo, un inserviente e un valet de chambre. Tutti e tre ambigui ed incapaci.Il malato,che non è molto malato, muore la prima notte dalle tre e trenta alle quattro e viene abbandonato  nella sua stanza riccamente addobbata e gelida.La giovane moglie in velluto rosa(!!)si dà da fare per aiutare i suoi molti ospiti-tra cui un tipo losco- a mettere insieme la colazione, il pranzo e la cena ed a riavviare le loro macchine.Il povero lettore non sa di cosa sia morto il morto,ma immagina subito il movente dell'omicidio-il titolo parla chiaro-e il(i) colpevole(i). E qui entra in scena-poteva mancare?- l'uomo dal lungo bocchino: Edgar Wallace.
Tutto questo mix(dimenticavo il finale in love) rende la lettura faticosa e stentata,con continui attacchi di noia e desideri di fuga
Chi resiste verrà premiato.

giovedì 26 dicembre 2019

"Le sorelle Field"(" They were sisters-1943") di Dorothy Whipple- Astoria 2019
Giuseppina La Ciura



Dorothy ,nata Stirupp e coniugata Whipple( 1893-1960) ,è stata una scrittrice molto popolare tra le due Guerre per poi cadere nel dimenticatoio. Recentemente,dieci suoi romanzi sono stati ripubblicati in Gran Bretagna con grande successo e la casa editrice Astoria ha pensato bene di tradurre in italiano "They were sisters" del 1943 cui ha dato il titolo di "Le sorelle Field".Io l'ho letto sotto l'Albero(metaforico a causa del gatto Alfio)e ne sono rimasta incantata, per la trama coinvolgente, l'eleganza espositiva e l'umanità dei personaggi.

 Il tema è la sorellanza.Una sorella è molto più che un'amica e con lei ci si confida meglio che con la madre. E' anche un sentimento delicato che può andare incontro a momenti di indifferenza, di confronto anche duro, di invidia e di rivalità.Ma è per sempre

"In amore non c'è buonsenso.Sembra proprio che le cose stiano così..." a parlare-come dargli torto?- è William,il marito di Lucy ,la maggiore delle sisters Field.Lucy è la saggia della famiglia. Ha sostituito la madre morta giovane, si è occupata con grande senso del dovere dei fratelli e delle sorelle minori, Charlotte e Vera. Li ha accompagnati nella crescita e nei matrimoni. Sui trent'anni, età matura per le donne del tempo, ha sposato William, un uomo buono e comprensivo con cui divide una vita semplice e tranquilla in un villaggio dello Yorkshire. Non avendo avuto figli, si dedica al giardinaggio,alle galline, alle passeggiate e ...alle sue sorelle lontane ed infelici nei loro matrimoni. Charlotte, che è stata una fanciulla adorabile, è schiava del terribile marito Geoffrey, un sadico legato in modo quasi incestuoso a Margaret,la sua primogenita. La sua crudeltà si riversa sugli altri due figli, Stephen e Judith e su sua moglie che,incapace di reagire, comincia a drogarsi e a bere. Nonostante tutti gli sforzi di Lucy, il destino di Charlotte è segnato dall'ombra della tragedia.
Vera,che è bellissima, sposa Brian Sargent, uomo debole ed innamorato. Vera è frivola: non si interessa delle due figlie ed ancor meno del marito. Vive per le feste,i balli,i ricevimenti,i corteggiatori che incoraggia fino ad un certo punto. Ma poi arriva il bellissimo e giovane irlandese Terry Crawford e Vera si innamora,ormai vicina ai fatali quaranta,di lui alla follia.La conclusione è prevedibile. 
Alle fine,Lucy riunisce a casa sua le figlie smarrite e perdute delle due sue amatissime sorelle e riprende il cammino, sempre con l'aiuto del suo compagno di vita. 

I più belli del 2019 per GLC

I libri sono collocati in ordine cronologico di lettura.

1) "Il cuore puro" di S. Townsend Warner(Adelphi)
2)" Anni Verdi" di A.Cronin( Bompiani )
3) "Com'è morto il baronetto?" di H.M. Stanners(I Bassotti)
4)"Vergogna" di H Coetzee(Einaudi)
5) " La ragazza del Kyushu" di M. Seicho(Adelphi)
6)"Sipario per l'ispettore Morse" di C. Dexter( Sellerio)
7) "Le ceneri di Angela" di F. McCourt(Adelphi)
8) "L'immaginifico" di M. Serra(Neri Pozza)
9) "La furia della marea" di W. Graham (S0nzogno)
10) "Un paese terribile" di K.Gessen(Einaudi)

mercoledì 25 dicembre 2019

martedì 17 dicembre 2019

Sotto l'Albero,un libro!
Giuseppina La Ciura

Durante questo anno che va a finire ho letto alcuni  libri che non ho poi recensito perché li ho trovati troppo "seri" per un blog che è dedicato in larga parte alla letteratura poliziesca. Adesso ve li presento e vi li consiglio come strenna natalizia.
-Luca Ricolfi " La società signorile di massa" La Nave di Teseo, E15,30
In questo saggio Ricolfi dichiara morte le due classi che hanno fatto la Storia del Novecento-la Borghesia e il Proletariato-e proclama la nascita di una nuova società che in modo paradossale definisce "signorile di massa". Secondo il grande sociologo, il popolo italiano nella sua quasi totalità non produce, non studia, non progetta ,ma vive consumando quanto i  padri e nonni hanno prodotto e tramandato. "Di diman non c'è certezza...."
-Anne Applebaum " La grande carestia" Mondadori, E 32
Si parla e si scrive in continuazione dei crimini fascisti e nazisti, ma si sorvola spesso su quelli comunisti. In questo documentatissimo saggio,l'autrice naturalizzata polacca  rivela ad un lettore attonito la spaventosa carestia, "il genocidio per fame" dei kulaki dell'Ucraiana ideato e portato a termine con determinazione ferrea da Stalin negli anni Trenta. 
-Javier Marìas " Vite scritte" Einaudi ,E 19
Dei loro libri sappiamo molto,pochissimo delle loro vite( con alcune eccezioni) Marìas colma -in parte- il vuoto. E così sappiamo attraverso la sua prosa elegante che  Conan Doyle era un signore con le donne(e ne amò una per dieci anni in modo platonico perché era sposato), che Joyce era un coprofilo,Rimbaud non si lavava mai e che Nabokov, Sterne, Turghenev......
-" Antonio Socci "Il Dio Mercato,la Chiesa e l'Anticristo" Rizzoli ed.
Fino a Pio XII l'Anticristo era descritto come un "Monstrum iniquitatis",uno che affratellava e superava per crudeltà tutti i dittatori del passato. Ed invece, dopo il Concilio Vaticano II, Egli è buono, dolce, rispettoso degli uomini e degli animali, paziente, sempre pronto al perdono, sorridente. Annunciato da Vladimir Solov'ev in "Il racconto dell'Anticristo"(1900) e Robert  Benson in "Il Padrone del mondo" (1907),eccolo dominare la terra con il Nuovo Ordine Mondiale e distruggere la Chiesa cattolica con il suo servo papa Bergoglio. Ma c' è Frodo,l'hobbit di "Il Signore degli Anelli" e alla fine "Christus Vincit". Speriamolo! 

giovedì 12 dicembre 2019

" Il mistero della vetreria"("Murder in  stained glass"-1939)- di Margaret Armstrong- Le assassine edizioni,2019
Giuseppina La Ciura


Margaret Armstrong, l'autrice misconosciuta di questo giallo edito da "Le Assassine", appartiene come quasi tutte le scrittrici americane della fine del XIX secolo, all'alta società di New York. Colta , raffinata, famosa illustratrice di copertine in stile Art Nouveau, in età non pìù giovane, si dedicò alla letteratura gialla. Scrisse solo tre polizieschi che piacquero persino ad Agatha Christie," Il mistero della vetreria" è uno di questi. Fu pubblicato nel 1939, in tempo per far parte della Golden Age.

Premessa doverosa:la traduzione è pessima.

 Miss Trumbell, una ricca e dinamica zitella, raggiunge nel villaggio di Brassett's Bridge(Connecticut) l'amica Charlotte, anche lei nubile e piuttosto eccentrica.Miss Charlotte vive con la cuginetta Phillis,che le fa anche da autista in un'antica e severa dimora. Phillis ,ragazza vivace e molto graziosa,è fidanzata con Leo Ullathorne, figlio di un famoso scultore e vetraio . L'allegra vita campagnola dura poco: vengono trovate nel forno della vetreria ossa umane che il dottor Greely,medico locale, sostiene appartengano a Frederick Ullathorne,papà di Leo. Il corpo del poveretto è stato squartato e messo nel forno. Da chi?. Interviene l'ispettore Skinner, ma soprattutto la nostra miss Trumbell,che, curiosa com'è, si improvvisa detective. I paesani non brillano certo per discrezione. Tutti(specie le dame) parlano e raccontano aneddoti piccanti sulla vittima. Sarebbe stato un vero Don Giovanni, sempre a caccia di gonnelle. Anche la fidanzata di Leo non gli sarebbe dispiaciuta....Miss Trumbell scopre però che il Nostro era sposato con un'Itagliana,una certa Marcella Calvi di Napoli,bellissima in gioventù ed ora una grassona volgare e sciatta....Finale a sorpresa. Skinner vince il duello con la privée,ma è lei che rischia la vita e toglie la maschera all'assassino.
Data la premessa, " Il mistero della vetreria" raggiunge solo la sufficienza.  

domenica 8 dicembre 2019

"Il mistero di sir John Claverton di John Rhode I Classici del GM ,2007
Giuseppina La Ciura


John Rhode,uno dei due pseudonimi usati da Cecil John Charles Street(1884-1965),è stato un romanziere molto prolifico-più di 140 romanzi-e molto letto nel mondo anglosassone,specie nei favolosi Anni Trenta.Da noi,lo è stato molto meno.Un suo solo poliziesco(e non uno dei migliori) è,infatti,tra i 266 della mitica collana delle Palmine- si tratta di "La pietra azzurra"("Death on the board", 1937)-,mente il suo capolavoro "I delitti di Praed Street"( che nel Maggio 2002 ha aperto la collana de "I Bassotti")apparve per i tipi di una modesta casa editrice di Milano.Nel 2007 Mondadori ha pubblicato,tra gli altri, per l'ottima traduzione di Mauro Boncompagni, "The Claverton Mystery"(1933)che da noi è divenuto "Il Mistero di sir John Claverton"
Se l'impianto narrativo non si discosta da quello caro all'autore che, essendo stato militare nella vita,è abile stratega nel pianificare a tavolino storie poliziesche dall'incastro perfetto,il romanzo si distingue per una significativa ed accattivante novità. Contravvenendo,infatti, alla regola non scritta del poliziesco di ascendenza holmesiana secondo cui" il gioco" si deve svolgere tra due intelligenze(non contando quella del lettore), ovvero quella del détective e quella dell'assassino,in questo romanzo,l'autore pone ai due capi dell'ipotetica scacchiera*il détective ...e la vittima(L'assassino è una figura scialba e viene liquidato con un "A tempo debito..subì la pena per il suo crimine"). Da una parte, quindi, il dottor Lancelot Priestley e ,dall'altra,il suo amico e collega sir John Claverton. La posta in gioco è assai complessa(psicologica,sociale,affettiva,persino melò),sempre tipicamente vittoriana.
A fare la prima mossa è la vittima,sir John Claverton,che,con la posta del mattino,fa pervenire al dottor Priesley un bigliettino che nasconde una pressante richiesta d'aiuto.
Il dottor Priestley, 57enne, matematico in pensione,vedovo castissimo,una vita da recluso nell'elegante dimora di Westbourne Terrace ed una passione divorante per i casi polizieschi più complessi da risolvere stando in poltrona tra gli amati libri**(in questo è insieme con il coevo dottor Thondyke il più classico dei détective della Golden Age)accorre subito
Anche sir John Claverton è stato brillante matematico nelle Midlands,è scapolo di ferro, ricco-ma molto avaro-e vive tra i suoi libri. Ma al dottor Priestley la dimora dell'amico in Beaumaris Place,in un quartiere in continua trasformazione, appare,in quel pomeriggio autunnale, lugubre e gelida; quasi offensiva l'accoglienza dei parenti,tipi strani specie la sorella,nota spiritista.
Sir John lo riceve nella biblioteca.Appare sofferente,inquieto, ambiguo. Vorrebbe confidargli qualcosa della massima importanza, ma non ne trova il coraggio.Tace. L'arrivo del dottor Oldland interrompe il difficile colloquio. I due amici si danno appuntamento per il lunedì successivo.La domenica mattina,improvvisamente, sir John muore.Il dottor Priestley sospetta che sia stato assassinato con l'arsenico-il dottor Oldland gli ha confidato che c'era stato, alcune settimane prima, un tentativo non riuscito di avvelenamento con quel tipo di veleno allora molto in voga-ma il celebre patologo Faversham non ne trova traccia,Quindi,il verdetto è di morte naturale.Il caso è archiviato. Alla lettura del testamento si scopre però che l'erede è una certa Mary Archer...C'è dunque un mistero nella vita dell'integerrimo baronetto.Il dottor Priestley si trova davanti ad una difficile scelta:la necessità di salvaguardare la privacy dell'amico e/o l'imperativo morale di assicurarne l'assassino alla Giustizia.
E così,per una volta, il dottore non si avvarrà dell'apporto dell'ispettore Hanslet e del fido segretario Harold Merefield ed indagherà da solo. Con tatto,con discrezione e sensibilità,vincerà la doppia sfida, riuscendo a tenere celata una di quelle verità che un gentleman non può rivelare(Ma è davvero così scandaloso far sapere che anche i baronetti hanno un cuore?....)

* " Per lui l'indagine poliziesca non era né più né meno di una partita a scacchi.Le pedine della scacchiera gli suscitavano un interesse passeggero" Opera citata pag 51
**Ibidem pag 59

mercoledì 4 dicembre 2019

" Un paese terribile"("A terrible Country")di Keith Gessen-Einaudi , 2019
scritto da Giuseppina La Ciura


E' l'agosto del 2008. A causa dell'alto prezzo del petrolio,il mondo,specie quello occidentale, è sull'orlo dell'abisso, mentre la Russia, proprio grazie al petrolio, va alla grande. In quell'agosto lì, Andrei Kaplan, dottorando in Letteratura russa,33 anni, disoccupato e piantato dalla fidanzata Sonia,torna da New York a Mosca. Farà qualcosa che i ragazzi occidentali non farebbero mai: occuparsi della vecchia ma adorabile Baba Seva mentre il fratello Dima,per affari poco chiari,è fuggito a Londra. Il passaggio dall'America alla Russia putiniana(anche se il presidente è Medveviev)non è affatto facile. La Russia è "un paese terribile", come afferma Baba Seva, che ha conosciuto il Comunismo staliniano di cui è stata vittima innocente. Essendo ebrea , è stata cacciata dal suo lavoro di docente universitaria, ha perso il primo marito in guerra, ha visto partire per l'America la sua unica figlia e i suoi nipotini, ha vissuto una lunga vecchiaia-dopo la morte del secondo marito Lev ,un importante geofisico- nella povertà e nella solitudine. Mosca è una città immersa, labirintica,in cui la vita ha un andamento quotidiano caotico e confuso. La Russia ha ora il Dio Mercato,ma è un Mercato ancor più selvaggio che in Occidente. Durante la presidenza El'cin un pugno di uomini molto abili e senza scrupoli ,gli oligarchi, si sono impossessati delle immense ricchezze della Santa Madre buttando nella miseria un intero popolo.Putin non è Stalin,ma ha ai suoi ordini e del Regime una nuova GPU , che stronca con modi più raffinati e senza colpi alla nuca alla Lubianka ogni moto di protesta. Andrei fa amicizia con alcuni intellettuali di Sinistra, che per aver protestato pacificamente, finiscono nel terribile carcere di Lefortovo. Sì, non ci sono più i gulag, non ci sono i Sol'cenizyn e Shalomov, ma il carcere per 3,5 anni senza veri motivi è ingiusto. 
-" Nonna, dissi..-Tu che cosa ne pensi del Comunismo?
- Il Comunismo? Lei emise uno dei suoi famosi sospiri." Penso che valesse la pena provarci".*
La novantenne Baba Seva,nonostante le sofferenze patite da lei e dalla sua generazione, ha ancora nostalgia dell'Urss e noi lettori, uscendo dalle mura del Cremlino e inoltrandoci nell'immensa campagna russa non possiamo non amare questo "paese terribile" dal fascino eterno e dalla cultura sempre viva.

* CFR  pag 188