giovedì 12 dicembre 2019

" Il mistero della vetreria"("Murder in  stained glass"-1939)- di Margaret Armstrong- Le assassine edizioni,2019
Giuseppina La Ciura


Margaret Armstrong, l'autrice misconosciuta di questo giallo edito da "Le Assassine", appartiene come quasi tutte le scrittrici americane della fine del XIX secolo, all'alta società di New York. Colta , raffinata, famosa illustratrice di copertine in stile Art Nouveau, in età non pìù giovane, si dedicò alla letteratura gialla. Scrisse solo tre polizieschi che piacquero persino ad Agatha Christie," Il mistero della vetreria" è uno di questi. Fu pubblicato nel 1939, in tempo per far parte della Golden Age.

Premessa doverosa:la traduzione è pessima.

 Miss Trumbell, una ricca e dinamica zitella, raggiunge nel villaggio di Brassett's Bridge(Connecticut) l'amica Charlotte, anche lei nubile e piuttosto eccentrica.Miss Charlotte vive con la cuginetta Phillis,che le fa anche da autista in un'antica e severa dimora. Phillis ,ragazza vivace e molto graziosa,è fidanzata con Leo Ullathorne, figlio di un famoso scultore e vetraio . L'allegra vita campagnola dura poco: vengono trovate nel forno della vetreria ossa umane che il dottor Greely,medico locale, sostiene appartengano a Frederick Ullathorne,papà di Leo. Il corpo del poveretto è stato squartato e messo nel forno. Da chi?. Interviene l'ispettore Skinner, ma soprattutto la nostra miss Trumbell,che, curiosa com'è, si improvvisa detective. I paesani non brillano certo per discrezione. Tutti(specie le dame) parlano e raccontano aneddoti piccanti sulla vittima. Sarebbe stato un vero Don Giovanni, sempre a caccia di gonnelle. Anche la fidanzata di Leo non gli sarebbe dispiaciuta....Miss Trumbell scopre però che il Nostro era sposato con un'Itagliana,una certa Marcella Calvi di Napoli,bellissima in gioventù ed ora una grassona volgare e sciatta....Finale a sorpresa. Skinner vince il duello con la privée,ma è lei che rischia la vita e toglie la maschera all'assassino.
Data la premessa, " Il mistero della vetreria" raggiunge solo la sufficienza.  

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