martedì 7 agosto 2018

" Il fabbricante di storie" di Cecilia Scerbanenco- La  Nave di Teseo,2018
scritto da Giuseppina La Ciura

"Narratore , autentico ed instancabile, della razza di Georges Simenon" lo definì Oreste Del Buono. Giorgio Scerbanenco è uno dei nostri più grandi scrittori del Novecento.Un uomo che viveva per la scrittura,creando sempre nuovi personaggi e nuove trame. La figlia Cecilia in una recente biografia dal titolo emblematico " Il fabbricante di storie" ce lo racconta senza infingimenti, con tale semplicità e naturalezza che al lettore sembra di averlo conosciuto da sempre.
La vita di Scerbanenco fu tempestosa e ricca di colpi di scena come i suoi romanzi e racconti. Non mi ci soffermo,perché è nota a tutti i suoi estimatori che sono sempre di più. E' invece una vera sorpresa-almeno per me- scoprire la vita sentimentale dello scrittore. Sposatosi a 20 anni con la 22 enne Teresa Bandini, ebbe l'immenso dolore che lo segnò per la vita di perdere la sua prima bambina, Elena. Poi, ebbe un altro figlio dalla moglie ,Alberto. Il matrimonio era già in crisi. Scerbanenco-a detta della figlia- era irresistibile e questo ,a suo parere,lo rendeva vulnerabile con le donne.Avventure di pochi giorni, amori con signore separate, tre o quattro famiglie. Drammi come nei suoi romanzi d'amore, tentativi di suicidio, ricoveri in clinica, due figlie dall'ultima compagna Nunzia, quella che gli fu vicina mentre moriva di cancro al fegato(beveva?) e veniva stroncato da un infarto ancora giovane e al culmine del successo letterario.
Ci restano i suoi libri(sessanta o di più. Il prof Pirani che è il bibliografo dello scrittore forse farà il miracolo di scovarne di inediti) che la casa editrice "La Nave di Teseo" si accinge a ripubblicare tutti.

NB Apprendo che anche Alberto Scerbanenco, fratello di Cecilia, sta scrivendo una biografia del Padre per Feltrinelli.

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