sabato 1 settembre 2018

71 ed Angela Marsons
scritto da Giuseppina La Ciura

Oggi compio 71 anni. Per dimenticare, ho letto " Una
morte perfetta" di Angela Marsons-Piemme Ve ne parlerò domani.
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2 Settembre

Si narra che la regina Vittoria "avesse l'abitudine di chiudere le tendine" della carrozza reale,quando il suo treno attraversava le lande desolate e cupe della Black Country.E' in questa regione-che è la sua- Angela Marsons ambienta il suo nuovo poliziesco "Play Dead" del 2016 che da noi ha preso il titolo di "Una morte perfetta"(titolo che ha il suo fascino ,ma non so a cosa si riferisca. La morte non è mai perfetta.).
Ritroviamo gli eroi della brillante scrittrice britannica-forse la migliore che sia in circolazione in UK- :Kim Stone, la bravissima ispettrice che non arretra davanti a nulla pur di assicurare il colpevole alle patrie galere e i suoi uomini, tutti meravigliosi. Il colpevole  questa volta è un serial killer che rapisce le sue vittime-tutte giovani donne- e le uccide infilandole terra in bocca mentre si accanisce sui loro volti, rendendoli irriconoscibili. Questo macabro rito si svolge nei terreni di Westerley, dove sorge un laboratorio dove si studiano i cadaveri in decomposizione. E' ovvio che un serial killer non si può fermare ad una sola vittima. Dopo Jemima lowe, tocca sempre con le stesse modalità ad un'ex prostituta(che sopravvive in modo miracoloso). Poi, viene scoperto il corpo di una terza ragazza uccisa molti anni prima ed interrata nello stesso campo. 
Kim si mette in contatto con Tracy Frost,una giornalista molto antipatica che le parla di Bob,un uomo il cui cadavere dalle mani mozzate giace da tempo nella cella frigorifera dell'obitorio. Ciò apre un altro interessante filone dell'inchiesta. Poco dopo è la stessa Frost ad essere rapita dal serial killer. Non prima di aver dato a Kim, senza volerlo,la chiave che condurrà alla soluzione -questa sì perfetta- del terribile caso.
La trama è macabra ,ma la Marsons non esagera in scene e particolari truculenti ed è  quindi rispettosa della sensibilità dei suoi lettori.
La tensione è sempre viva e i dialoghi brillanti. Il movente ,sorprendente, va cercato nel difficile passato dei bambini della Black Country e nelle terribili esperienze vissute in scuole ed orfanatrofi in cui i piccoli privi d'amore hanno vissuto tra bullismo e sete di vendetta. Come siamo lontani dai bambini della Christie(Joséphine a parte).
Imperdibile.   

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