giovedì 1 novembre 2018

"La verità su Bébé Donge"( "La verité sur Bébé Donge-1940) di Georges Simenon- Adelphi, 2013
scritto da Giuseppina La Ciura

"La verité sur Bébé Donge" fu ideato e scritto nel 1940 in Vandea. Simenon lo scrisse in un momento particolare di grande angoscia: un medico gli aveva diagnosticato un'angina pectoris che gli avrebbe concesso solo due anni di vita...(si sbagliava,perché,come sapete, Simenon morì ultraottantenne).Questa sentenza di morte si intravvede tra le pagine del romanzo,perché la psicologia dei personaggi,specie dell'eroina, appare meno approfondita che in altri romanzi del Nostro. Si avverte un quid di approssimativo, di affrettato.
Il tema è quello del rapporto uomo-donna all'interno di una coppia borghese degli Anni 40(ed oltre).
François e Felix Donge,figli di un modesto conciatore, grazie al duro lavoro e al talento di François sono divenuti due imprenditori di successo ,che danno lavoro a centinaia di persone. I due fratelli sono molto legati e non a caso hanno sposato due sorelle, Eugénie detta Bébé e Jeanne Donneville. Se il matrimonio tra Felix e Jeanne procede serenamente, quello tra François e Bébé solo in apparenza è felice. In realtà,i due coniugi non hanno alcun dialogo vero e profondo. Lui,il tipico marito-padrone, è convinto che Bébé l'abbia sposato per avere un marito ricco,una bella casa, una famiglia.E questo François le dà: molto denaro, un figlio,il fragile Jacques,e una casa di campagna alla Chataigneraie. E qui, in una domenica di settembre, dopo pranzo, alla presenza della madre, della sorella e del cognato, Bèbé versa nel caffè del marito una potente dose di arsenico. François,che è chimico, si rende conto dell'accaduto e chiama subito un medico che lo fa ricoverare d'urgenza. Alla Chataigneraie arriva ,invece, l'ispettore Janvier che interroga Mme Donge ,che confessa il delitto.
Ripresosi faticosamente dall'avvelenamento, Donge si interroga sulle motivazioni che hanno spinto la moglie a tentare di ucciderlo.Per cercare il movente,torna indietro con il pensiero:al pomeriggio in cui ha incontrato per la prima volta Bébé a Royan,alla prima notte di nozze(un disastro:lei era solo un pezzo di carne insensibile alle sue carezze), alla loro vita in comune fatta di tante sue assenze per affari,di tanti tradimenti con donne dozzinali,di tanto silenzio ed indifferenza. Così comprende che Bèbé lo ha sposato per amore e che questo suo amore non è stato accettato e condiviso. Lui era solo il padrone,lei un bel ed elegante suppellettile. Ad un certo punto, stremata da tanta solitudine e disaffezione, per ritrovare la sua identità, per passare da Bébé a Donna, si è ribellata. 
Condannata a 5 anni ai lavori forzati, va incontro serena al proprio destino. Il marito l'aspetterà.


Nel 1952 Henry Decoin porterà sullo schermo "La follia di Bèbé Donge". Ne erano interpreti due giganti della cinematografia francese: Jean Gabin e Danielle Darrieux.Il film non ebbe successo. Il pubblico francese non riuscì ad identificarsi nei due personaggi principali. Jean Gabin, famoso come "eroe proletario e vagabondo degli Anni Trenta" mette in questo film il doppiopetto: è un ricco patron, energico, autoritario(e lo sarà in molti altri film degli Anni 50). La Darrieux,che è stata una raffinata commediante,è invece un'eroina tragica,una femminista ante litteram.
Un'ultima annotazione:in Simenon tutte(o quasi)le mogli sono oneste e fedeli,ma a letto sono "inerti". Giocano a favore di questa incapacità di abbandonarsi l'educazione religiosa, l'ambiente borghese severo e retrivo e spesso un trauma giovanile. Per Bèbé Donge la causa va ricercata nell'aver assistito adolescente agli amplessi lascivi di due camerieri a Costantinopoli..... 

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