19
Mar
2017
“L’età vittoriana nella letteratura”(“The Victorian Age in Literature”)di G.K. Chesterton -Adelphi, 2017
Gilbert Keith Chesterton(1874-1936) è famoso per aver creato uno
dei detective più affascinanti della Letteratura Poliziesca, degno di
stare accanto ad Auguste Dupin, Sherlock Holmes o Philo Vance,:
l’immortale Padre Brown. Ma Chesterton fu anche poeta, filosofo,
saggista, giornalista, biografo, romanziere, autore di novelle. In
questo libro pubblicato da Adelphi lo conosciamo nelle vesti di critico
letterario e di polemista. Inconsapevole ultimo dei Vittoriani-in quanto
scrittore eccelso- ,egli affronta senza complessi di inferiorità,anzi
con piglio autoritario ed autorevole, i grandi della Letteratura
Vittoriana di cui dà giudizi graffianti, a volte impietosi,ma
sempre originali, acuti e spesso paradossali e divertenti.Il saggio è
tutto un fuoco d’artificio e va letto e meditato. E anche non può non
strappare una sincera risata soprattutto quando Chesterton affronta le
vittoriane Emily e Charlotte Bronte che ,secondo lui, non capirono
niente degli uomini(che si chiamano Heathcliff e Rochester…..)o il
pittore Dante Gabriele Rossetti “che non spiccò in nessuna arte e
..questo che ne decretò il successo”. Profondamente religioso, egli si
commuove per i grandi malati: Elizabeth Barrett, Oscar Wilde nella
“Ballata del carcere di Reading” e Robert Stevenson-”un gigante nel
romanzesco”.
Per Chesterton L’Età Vittoriana si chiude con Kipling.
” Quanto ai fatti, non può esserci dubbio alcuno :l’imperialismo di Kipling era lontano tanto dalla cautela quanto dall’idealismo dei vittoriani….Il mondo fu pervaso dallo scalpitio di forze totalmente nuove; l’oro fu avvistato da lontano con una sorta di cinico romanticismo;i cannoni aprirono il fuoco sull’Africa;e la grande regina morì”*
* cfr pag 203. Il traduttore è il grande Paolo Dilonardo
Per Chesterton L’Età Vittoriana si chiude con Kipling.
” Quanto ai fatti, non può esserci dubbio alcuno :l’imperialismo di Kipling era lontano tanto dalla cautela quanto dall’idealismo dei vittoriani….Il mondo fu pervaso dallo scalpitio di forze totalmente nuove; l’oro fu avvistato da lontano con una sorta di cinico romanticismo;i cannoni aprirono il fuoco sull’Africa;e la grande regina morì”*
* cfr pag 203. Il traduttore è il grande Paolo Dilonardo
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