29
Dic
2017
” Uomo e donna” (“Man and wife”-1870)di Wilkie Collins- Fazi. 2017
Il
1870 fu un anno molto importante per Wilkie Collins. Perdette Charles
Dickens, il suo più caro amico e mentore, ebbe gravi problemi di salute
che curò con il laudano, pubblicò prima a puntate e poi in volume “Man
and wife”(in italiano “Uomo e donna”)destinato nei desideri dell’autore a
rinverdire il successo di pubblico e critica di “Una donna in
bianco”,”Armadale” e “The Moonstone”.
Nella realtà, il romanzo segnò l’inizio della fase discendente del grande scrittore vittoriano. “Uomo e donna” ha una struttura narrativa troppo complessa e troppo ambiziosa e rivela così in modo impietoso i limiti della scrittura collinsiana . L’autore vorrebbe infatti mettere insieme un’opera adatta al teatro tanto amato, un “sensational novel” e un testo di critica sociale. L’amalgama non riesce. Gli aspetti gotici e “sensazionali” sono sparsi in tutto il testo ,ma sono dominanti nella parte conclusiva quando il vilain di turno,il bellissimo ed atletico onorevole Geoffrey Delamanyn imprigiona la sua ex amante, Anne Silvester, in una casa appartata e desolata di Fulham con l’intento di ucciderla per poter sposare una ricchissima vedova. Per rendere la faccenda più fosca sceglie come carceriera Hester Dethridge ,che un marito violento ed ubriacone,ha reso muta per sempre. La scelta della vecchia e semi-folle Hester-che fa il paio con Miserrimus Dexter di “La Legge e la Signora”si rivela fatale per il nobiluomo e la storia precipita in un’inevitabile tragedia.
Quanto ai capitoli centrali(circa 15) sono definiti “scene” e hanno un andamento che vuol essere teatrale. Bisogna sgombrare il campo da ogni tipo di illusione: sono le parti peggiori del lungo romanzo dato che il lettore non sa se prendere sul serio la storia narrata o riderne. In queste “scene” Collins dipana con fare lento e sinuoso il tema principale: i tentativi arditi ed avvilenti che Anne Silvester mette in esecuzione per farsi sposare in Scozia- dove le regole matrimoniali sono molto bizzarre-dal suo seduttore, Geoffrey Delamanyn. Allontanatasi da una festa campestre a Windygates(Perthshire) dove si guadagna la vita facendo l’istitutrice dell’amica Blanche, Anne si rifugia in una locanda vicina. Lì si presenta come ” donna sposata”. Il marito la raggiungerà in serata.Basterà che lui si dichiari suo” marito” e il” matrimonio”, secondo la Legge di Scozia, sarà considerato valido.Invece di Delamanyn,arriva il giovane ed ingenuo Arnold Brinkworth,il fidanzato di Blanche. Da qui tutta una serie di equivoci, sotterfugi,ambiguità, menzogne che complicano ogni rapporto più o meno affettivo. Nel frattempo,il grand vilain ha ben altro per la testa: vincere una gara di corsa a Fulham e confermarsi il campione per eccellenza dell’Impero.Egli si sottopone per questo ad allenamenti massacranti e a sacrifici di ogni tipo(rinunciare alle dolci braccia della vedovella….).E qui la prima critica di Collins. Lo sport è un modo piacevole di vivere in armonia,ma quando,come accade, costruirsi un corpo muscoloso, apollineo e vincere gare su gare per dimostrare il proprio valore diventa un’ossessione cui sacrificare tutto, il cuore si inaridisce,i nervi cedono,il cervello impazzisce. Ci si trasforma in bruti, ci si autodistrugge.
L’altro strale è indirizzato alle strampalate regole matrimoniali vigenti in Irlanda e Scozia.Esse costringevano donne colpevoli solo di aver amato un miserabile a vivere (e a volte morire)ai margini di una società,quella vittoriana, tutt’altro che giusta nei confronti del sesso femminile. In questo romanzo, le reiette -ventenni- possono redimersi o divenendo “wife”di un vecchio di 70 anni o entrando in un convento cattolico come suore……
NB Lui,Collins, non si sposò mai ,ma si divise equamente tra due donne fino alla morte.
Nella realtà, il romanzo segnò l’inizio della fase discendente del grande scrittore vittoriano. “Uomo e donna” ha una struttura narrativa troppo complessa e troppo ambiziosa e rivela così in modo impietoso i limiti della scrittura collinsiana . L’autore vorrebbe infatti mettere insieme un’opera adatta al teatro tanto amato, un “sensational novel” e un testo di critica sociale. L’amalgama non riesce. Gli aspetti gotici e “sensazionali” sono sparsi in tutto il testo ,ma sono dominanti nella parte conclusiva quando il vilain di turno,il bellissimo ed atletico onorevole Geoffrey Delamanyn imprigiona la sua ex amante, Anne Silvester, in una casa appartata e desolata di Fulham con l’intento di ucciderla per poter sposare una ricchissima vedova. Per rendere la faccenda più fosca sceglie come carceriera Hester Dethridge ,che un marito violento ed ubriacone,ha reso muta per sempre. La scelta della vecchia e semi-folle Hester-che fa il paio con Miserrimus Dexter di “La Legge e la Signora”si rivela fatale per il nobiluomo e la storia precipita in un’inevitabile tragedia.
Quanto ai capitoli centrali(circa 15) sono definiti “scene” e hanno un andamento che vuol essere teatrale. Bisogna sgombrare il campo da ogni tipo di illusione: sono le parti peggiori del lungo romanzo dato che il lettore non sa se prendere sul serio la storia narrata o riderne. In queste “scene” Collins dipana con fare lento e sinuoso il tema principale: i tentativi arditi ed avvilenti che Anne Silvester mette in esecuzione per farsi sposare in Scozia- dove le regole matrimoniali sono molto bizzarre-dal suo seduttore, Geoffrey Delamanyn. Allontanatasi da una festa campestre a Windygates(Perthshire) dove si guadagna la vita facendo l’istitutrice dell’amica Blanche, Anne si rifugia in una locanda vicina. Lì si presenta come ” donna sposata”. Il marito la raggiungerà in serata.Basterà che lui si dichiari suo” marito” e il” matrimonio”, secondo la Legge di Scozia, sarà considerato valido.Invece di Delamanyn,arriva il giovane ed ingenuo Arnold Brinkworth,il fidanzato di Blanche. Da qui tutta una serie di equivoci, sotterfugi,ambiguità, menzogne che complicano ogni rapporto più o meno affettivo. Nel frattempo,il grand vilain ha ben altro per la testa: vincere una gara di corsa a Fulham e confermarsi il campione per eccellenza dell’Impero.Egli si sottopone per questo ad allenamenti massacranti e a sacrifici di ogni tipo(rinunciare alle dolci braccia della vedovella….).E qui la prima critica di Collins. Lo sport è un modo piacevole di vivere in armonia,ma quando,come accade, costruirsi un corpo muscoloso, apollineo e vincere gare su gare per dimostrare il proprio valore diventa un’ossessione cui sacrificare tutto, il cuore si inaridisce,i nervi cedono,il cervello impazzisce. Ci si trasforma in bruti, ci si autodistrugge.
L’altro strale è indirizzato alle strampalate regole matrimoniali vigenti in Irlanda e Scozia.Esse costringevano donne colpevoli solo di aver amato un miserabile a vivere (e a volte morire)ai margini di una società,quella vittoriana, tutt’altro che giusta nei confronti del sesso femminile. In questo romanzo, le reiette -ventenni- possono redimersi o divenendo “wife”di un vecchio di 70 anni o entrando in un convento cattolico come suore……
NB Lui,Collins, non si sposò mai ,ma si divise equamente tra due donne fino alla morte.
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