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domenica 29 aprile 2018

12 Feb 2017

“Il vecchio barone inglese”(“The old english Baron-1777) di Clara Reeve -Superbeat- 2017

Scritto da Giuseppina La Ciura
Sir Horace Walpole con il suo celebre “Il Castello di Otranto” del 1765 è considerato  universalmente il capostipite del genere gotico. Dopo di lui,cronologicamente almeno, viene miss Clara Reeve(1729-1807). A lei si deve ,infatti, il secondo romanzo gotico  che apparve  nella sua prima edizione nel 1777 con il titolo di “The Champion of Virtue” e ,dieci anni dopo, nella sua seconda e definitiva versione come ” The old english baron”.Appunto ” Il vecchio barone inglese” che Sergio Marconi ha ottimamente tradotto per Superbeat (Gennaio 2017).
Miss Reeve non è la prima scrittrice della Letteratura inglese(ed europea),ma fu una delle più colte. Conosceva il Latino e il Greco, aveva letto molti classici  e possedeva una profonda religiosità. Il merito di ciò va ascritto all’influenza del padre,un reverendo whig che considerava le donne con pari diritti e dignità dei maschi.
Sir Philip Harclay,dopo trent’anni di viaggi e di guerre-in Francia al servizio del piccolo re Enrico VI e poi dell’imperatore bizantino contro i Saraceni- carico di gloria e di onori, torna in Patria con il suo attendente un greco di nome Zadisky. Sogna di trascorrere in pace “il resto della sua vita”e prepararsi all’incontro con il suo Signore dedicandosi ad opere ” di bontà e di carità”.
Sir Philip ,in gioventù, aveva avuto un amico carissimo,l’unico figlio ed erede di Lord Lovel. Si erano scritti spesso e, così, aveva saputo che l’amico ,succeduto al padre morto, si era sposato e che la moglie attendeva un figlio. Poi, era calato il silenzio. Sir Philip l’aveva attribuito alla lontananza. Rientrato  in possesso dei suoi possedimenti, si era messo subito in viaggio per riabbracciare l’amico nella sua vasta tenuta con annesso castello.Ma un’amara sorpresa lo attendeva: lord Lovel era morto combattendo contro i Gallesi e sua moglie con il figlio ancora in grembo era stata stroncata dal dolore.Ad ereditare la proprietà era stato il cugino, che l’aveva venduta al cognato il barone Fitz-Owen, uomo di grande saggezza e virtù( è lui “The old english Baron”). Fitz-Owen è vedovo,ma vive circondato dai suoi tre figli(tra cui la dolce Emma ” bella come una rugiadosa rosa di Damasco”), due nipoti e dal suo pupillo Edmund Twiford. Costui è in realtà figlio di un fittavolo ,ma il barone l’ama come se fosse suo perché Edmund ha tutti i pregi del mondo, specie la bellezza e la rettitudine.E’ ovvio che per queste sue doti sia inviso ad uno dei figli e ai nipoti del barone che quasi ogni giorno tramano contro di lui.Per metterlo alla prova, Firz -Owen decide di rinchiudere Edmund per tre notti nell’ala est del castello, quella disabitata in quanto dicesi infestata dai fantasmi. Il giovane, aiutato da padre Oswald e  dal servo Joseph e sorretto dalla sua profonda fede nella Provvidenza, supererà la terribile prova e scoprirà un fosco mistero concernente la morte misteriosa di Lord  e Lady Lovel .
Dopo molte peripezie-che ,a mio parere, ricordano più i romanzi di Walter Scott e quelli di Stevenson che il “Frankenstein”della Shelley-il malvagio usurpatore pagherà il fio dei suoi crimini, mentre per Edmund e i tutti i buoni del romance si aprirà un lungo periodo di serenità e gioia. Essi vivranno e moriranno circondati dall’amore e le cure dei figli e dei nipoti.
Mis Reeve conclude così:”Questo manoscritto tramanda ai posteri una straordinaria lezione su come la Provvidenza governa il mondo e sulla certezza della giusta remunerazione”*
Assolutamente imperdibile.
*cfr pag 158

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