20
Ott
2016
“Scomparsa”(“Carthage” -2014)di Joyce Carol Oates. Mondadori 2016
Il
penultimo romanzo della grande scrittrice americana Joyce Carol Oates
si intitola” Carthage” come la grande città africana rivale di Roma che
venne distrutta nel 146 ac da Scipione l’Emiliano. La Carthage della
Oates è una cittadina all’estremo Nord dello Stato Di New York, quasi al
confine con il Canada. E’ abitata da bianchi discendenti degli
anglosassoni venuti in America nel Settecento. E’ una cittadina
ordinata, ricca di associazioni e vita sociale. Tra le famiglie del
luogo primeggia quella dei Mayfield. Il padre Zeno è stato un grande
sindaco,integerrimo ed affabile. Marito fedele della dolce Arlette ha
due figlie, la bella Juliet e l’intelligente Cressida.Juliet è una brava
ragazza fidanzata con il tipico bravo ragazzo americano, Brett Kincaid,
tutto Patria e famiglia. Cressida è brutta, o meglio si sente brutta,
ha valenze autodistruttive ed odia la propria sorella rivale in un amore
impossibile.(il Kincaid,appunto). La vita tranquilla di Carthago e dei
Mayfield viene sconvolta dall’11 Settembre e poi dalla guerra in Iraq.
Brett parte volontario e torna distrutto nel fisico e nel sistema
nervoso. Ha visto e fatto cose terribili e non si sente più degno
dell’amore puro di Juliet.A questo punto si fa avanti Cressida che tenta
di sedurre il caporale “eroe di guerra”. Lui la respinge in modo
violento e ,poi, confessa allo sceriffo di averla uccisa. Comunque,
Cressida è scomparsa.
Se l’autrice fosse la Christie entrerebbe in scena Poirot con il fido Hastings. Ma la Oates ha insegnato a Princeton:non è una giallista. Ecco che nella seconda parte “L’esilio”il lettore affascinato ma non del tutto convinto, viene trascinato on the road lungo tutta la East Coast dell’America fino alla Florida. Uno strano Investigatore fa il verso a Virgilio e descrive con estrema crudezza il declino morale degli Stati Uniti,un grande Paese che ha perso i suoi valori e i suoi sogni. In questa seconda parte incontriamo afroamericani strafatti, lesbiche, poveri che muoiono di cancro perchè non hanno i soldi per curarsi,criminali incalliti e soprattutto reduci delle tante guerre al Terrore. Ma la Oates non è pessimista sul futuro dell’America. Bisogna pentirsi, redimersi, tornare(la terza parte si chiama “Il ritorno”) alle proprie radici cristiane.
Come se fosse facile……….
Se l’autrice fosse la Christie entrerebbe in scena Poirot con il fido Hastings. Ma la Oates ha insegnato a Princeton:non è una giallista. Ecco che nella seconda parte “L’esilio”il lettore affascinato ma non del tutto convinto, viene trascinato on the road lungo tutta la East Coast dell’America fino alla Florida. Uno strano Investigatore fa il verso a Virgilio e descrive con estrema crudezza il declino morale degli Stati Uniti,un grande Paese che ha perso i suoi valori e i suoi sogni. In questa seconda parte incontriamo afroamericani strafatti, lesbiche, poveri che muoiono di cancro perchè non hanno i soldi per curarsi,criminali incalliti e soprattutto reduci delle tante guerre al Terrore. Ma la Oates non è pessimista sul futuro dell’America. Bisogna pentirsi, redimersi, tornare(la terza parte si chiama “Il ritorno”) alle proprie radici cristiane.
Come se fosse facile……….
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