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domenica 29 aprile 2018

10 Mar 2017

” La città nera”(“Dark city”)di William Dieterle- 1950

Scritto da Giuseppina La Ciura
Nel 1950, due anni dopo il debutto nel ruolo di protagonista di Burt Lancaster(cfr recensione precedente), arriva la prima volta di un altro bellissimo : Charlston Heston. Accade sempre in un noir, genere allora popolarissimo. Il titolo è “Dark City”(“La città nera”) ed il regista è William Dieterle. Anche Heston nei panni-per nulla succinti- di Danny Haley è un reduce di guerra, ma la città è New York, che non è nè oscura, umida e triste ma sempre se stessa:pericolosa . Haley non è disperato e violento come Saunders,ma cinico ed amorale. Pur essendo discendente di una famiglia di ufficiali ed avendo alle spalle seri studi universitari, il matrimonio finito male con un’inglese l’ha reso hobbesiano. Il suo motto è “cane mangia cane”. Nel suo caso,i cani da divorare sono i bravi provinciali che vengono a NY per affari. Lui li aggancia in un locale notturno malfamato dove canta la sua amante Fran Garland(Lizabeth Scott) e li conduce in un appartamento sporco e desolato dove con altri due compari li spenna vivi a poker.Una sera il poveraccio di turno è un giovane ufficiale losangelino che ,dopo aver perso tutto, torna in albergo e si impicca.Haley e compagni non sentono alcun rimorso,ma mal gliene viene lo stesso. L’ufficiale ha infatti un fratello psicopatico(di cui si vede solo una mano con un grosso opale)che decide di vendicarsi uccidendo ad uno ad uno i criminali che hanno portato al suicidio il fratello. Si salverà l’apollineo Charlton? Due donne(più le spettatrici)trepidano per lui. Una è la vedova del morto(!!!!),l’altra è l’amante canterina.Io non anticiperò il finale, ma confesso che ,se fossi stato lo psicopatico, avrei indirizzato i miei sforzi verso la cantante. Lizabeth Scott canta male, canta troppo, parla con la voce strascicata di Tina Lattanzi ed appare in abito da sera  goffa come una gallina spennacchiata.Heston,invece, recita bene e bacia beni

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