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domenica 29 aprile 2018

10 Set 2017

” Fascicolo nero”(” Le dossier noir”)di André Cayatte-1955

Scritto da Giuseppina La Ciura
André Cayatte è stato un importante-e discusso-regista francese degli Anni 50-60.Essendo laureato in Giurisprudenza ha girato alcuni film( i migliori, tra l’altro)sul tema della Giustizia nella Francia del  secondo dopoguerra. Ricordiamo “La giustizia è fatta”(1950), “Siamo tutti assassini”(1952), “Prima del diluvio”(1954) e “Occhio per occhio”(1956).  Nel 1955 Cayatte diresse ” Le dossier noir”(“fascicolo nero” in italiano), un film molto complesso, affascinante, tra il noir e il poliziesco.
La pellicola si apre con le campane della chiesa principale di Lacourt, piccolo paese di provincia che la guerra ha quasi sventrato,che suonano a morto. Nel vicino cimitero tutti i notabili del luogo stanno interrando il giudice Lambert. Alla stazione,nel frattempo, arriva Jacques Arnaud(Jean-Marc Bory)il nuovo e giovanissimo giudice istruttore. Mentre tutto attorno la cittadina rinasce,il palazzo di giustizia è un grande edificio vecchio, cadente, con un solo telefono ed un personale costituito da una portinaia e dai suoi figli tra cui spicca il dodicenne Marcel. L’unico caso “aperto” è quello dei tre cani del dottor Dutoit che sono stati avvelenati. Ma il reo confessa. Dutoit però non contento tira fuori l’esistenza di un dossier dalla copertina nera che il suo amico e compagno di prigionia Le Guen avrebbe scritto accusando i notabili del paese di malversazioni e affari sporchi. Questo dossier è introvabile e Le Guen è morto a causa di un embolo.
Il giudice istruttore si convince invece che Le Guen è stato avvelenato e fa riesumare il corpo nelle cui viscere viene trovato un potente veleno.
Dal noir-l’uomo solo e giusto che combatte contro un comitato d’affari- si passa al policier. Entrano in scena i poliziotti. Noël Roquevert interpreta il ruolo del poliziotto locale, al soldo dei potenti locali.Bernard Blier è il poliziotto parigino, dal passo felpato ed il tocco leggero. Mentre il poliziotto locale fa confessare la figlia del suo presunto colpevole con metodi “americani”, il parigino spinge alla confessione la moglie di Le Guen(Lea Padovani) puntando tutto sull’amore e l’abnegazione. E’ il momento più intrigante del film. Poi si ritorna dal giudice istruttore che chiude i giochi con un incredibile colpo di scena.
E il “fascicolo nero”? 

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