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domenica 29 aprile 2018

19 Feb 2017

“Il fiume della colpa”(“The guilty river” 1886) di Wilkie Collins. Fazi, 2002

Scritto da Giuseppina La Ciura
Il 22enne Gerald Roylake ritorna a Trimley Deen, proprietà che gli spetta dopo la morte del padre. Non è felice il giovane erede. Ha lasciato studi ed amici in Germania per una dimora e una vita che non gli piacciono. Si annoia. Così, si ritrova a vagabondare per i luoghi dell’infanzia, lungo il Loke, fiume fangoso e tetro. E’ notte. La matrigna è in casa di vicini. Lui ha rifiutato.  Il destino  vuole che proprio quella prima  sera incontri Cristel,la bella figlia del mugniaio Toller. E’ colpo di fulmine per entrambi. Ma il loro amore ha molti nemici. La differenza di censo e di ruolo sociale, l’opposizione della matrigna che vuole fargli sposare lady Lena e soprattutto la gelosia morbosa dell’”Inquilino” un misterioso gentiluomo che vive presso i toller dopo essere diventato sordo. Se Miserrimus di “La Legge e la Signora” è orribile, “L’inquilino” è bellissimo. Li unisce una devastante malvagità. “The lodger” tenta di avvelenare Gerard, ma viene salvato da Cristel che poco dopo scompare. E’ morta tra le acque torbide del fiume?.
“The guilty river” è  lento, noioso, enfatico. E’ un’opera minore ed una delle ultime del grande scrittore vittoriano

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