21
Ago
2017
“Le quattro casalinghe di Tokyo”(“Out”,1997)di Natsuo Kirino- Neri Pozza

Tutto cambia quando Yayoi,la più bella,stanca di un marito violento che passa il suo tempo tra case da gioco ed escort di Shangai, lo strangola con una cintura.Disperata, telefona a Masako, perché l’aiuti a liberarsi del corpo. Masako è una donna intelligente e determinata. Va a prendere il cadavere con la sua Corolla, chiama Yoshie -”la maestra” e Kuniko e le convince per denaro a squartare il morto. E’ un’operazione lunga ed agghiacciante(raccontata dalla Kirino con una freddezza sbalorditiva)che si conclude con successo.Ma Kuniko deposita i suoi pezzi nei cassonetti di un parco e i corvi fanno il resto.
La Polizia scopre con facilità l’identità del morto ed arresta Satake,il proprietario dei locali dove il marito di Yayoi dilapidava i soldi della moglie. Satake è un sadico che gode solo mentre sevizia ed uccide la donna amata. Altri uomini si affacciano nel lungo romanzo(più di seicento pagine)e sono tutti di una crudeltà ed indifferenza che mettono paura.E qui mi fermo.
“Le quattro casalinghe di Tokyo” è un noir inquietante che descrive la realtà di un Giappone considerato civile ma brutale con le donne e assetato solo di potere e denaro.Affascina, ma ti lascia sgomenta.
È stato il primo libro che ho letto di Natsuo Kirino e tuttora è il mio preferito! Ne parlo anche qui :)
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