18
Giu
2017
“Il delitto di Abbey Court”( “The Abbey Court Murder”-1923)di Annie Haynes-Elliot,2017
Piero
De Palma, uno dei massimi esperti italiani di Letteratura
Poliziesca(specie del genere della cosiddetta Camera Chiusa), mi ha
consigliato di leggere ” Il delitto di Abbey Court”(“Abbey Court
Murder”) di Annie Haynes, Elliot editore . Par Amazon, in pochissimo
tempo ho ricevuto a casa il libro che ho letto subito.
Mi ha piacevolmente sorpreso.
Innanzitutto, il romanzo è del 1923,il che fa pensare(e sperare)che la sconosciuta(almeno per me)autrice Annie Hayes sia stata una seguace di Conan Doyle e di Agatha Christie. Invece, ella(che nacque nel 1865 e morì nel 1929 dopo una terribile malattia)è un’ammiratrice di Miss Braddon e del novel sensational. L’eroina della Hayes,lady Judith Carew, assomiglia molto a Lady Audley non solo fisicamente ,ma soprattutto perché entrambe vengono da un passato non proprio onorevole (specie per quei tempi) e nascondono con grande forza d’animo un oscuro segreto. Un elemento fondamentale distingue le due donne: il lettore sente per istinto che lady Audley è colpevole e Judith Carew è innocente. Di mezzo ci sono un uomo ed un delitto.
Sul sagrato della Chiesa di ST Peter,a Londra, un uomo dagli occhi
chiari si avvicina a Lady Judith Carew e le chiede di venirlo a trovare
nel suo appartamento di 42, Abbey Court quella sera stessa alle 9,30.
Lei, sconvolta, si infila il bigliettino con l’indirizzo in un guanto e
si unisce al marito, lord Carew di Heron’s Carew. Per molto tempo, la
giovane donna ha pensato che l’uomo del passato fosse morto:ed invece,
eccolo lì,vivo e vegeto ed in grado di distruggere la sua felicità
familiare.Quella sera i Carew dovrebbero presenziare ad un ricevimento
presso i Denborough, ma Judith ricorre alla più classica delle scuse
femminili:ha una forte emicrania. Che sir Anthony la scusi. Ma il marito
trova il biglietto misterioso e segue non visto la moglie che si reca
all’appuntamento fatale. Judith ci va armata della rivoltella del
marito. Cyril Stanmore- così dice di chiamarsi l’uomo del passato- le
strappa con facilità la rivoltella che butta sul tavolo. A questo punto
si spengono le luci e si sente un colpo d’arma da fuoco.
Judith,riaccendendo le luci, scopre che Stanmore è stato
ucciso.Terrorizzata, fugge. Sulle scale,incontra però lord Chesterham,
suo conoscente ed amico di Stanmore. In strada, si aggira lord Carew.
A questo punto entra in scena l’ispettore di Scotland Yard Furnival(figura poco caratterizzata se non per la barbetta rossiccia e i continui travestimenti). Le indagini dovrebbero essere celeri e la soluzione del delitto acclarata in poco tempo. Ma non si può. I sospettati sono tutti nobili e molto noti in società. Devono essere trattati con il massimo riguardo(e se una domanda è troppo stringente, lady Carew sviene con grazia tra le braccia del marito). Furnival si serve dell’amico Stephen Crasster(corteggiatore di Peggy,la sorella di lord Carew), della cameriera Célestine(sempre pronta da francese a flirtare e tradire), di mrs Rankin, moglie del vicario e che ha aiutato Judith a divenire lady Carew e di altri personaggi minori
E’ ovvio che tutte queste indagini sono un escamotage per mantenere alta la tensione e l’interesse del lettore,non sull’assassino che è facilmente prevedibile,ma su quello che è il peccato giovanile di lady Carew. Come in un romanzo di Trollope o di Wilkie Collins(il finale,lasciamolo a loro)Il Bene trionfa e con esso l’Amore .E via con i pargoli che assicurano la discendenza.
Mi ha piacevolmente sorpreso.
Innanzitutto, il romanzo è del 1923,il che fa pensare(e sperare)che la sconosciuta(almeno per me)autrice Annie Hayes sia stata una seguace di Conan Doyle e di Agatha Christie. Invece, ella(che nacque nel 1865 e morì nel 1929 dopo una terribile malattia)è un’ammiratrice di Miss Braddon e del novel sensational. L’eroina della Hayes,lady Judith Carew, assomiglia molto a Lady Audley non solo fisicamente ,ma soprattutto perché entrambe vengono da un passato non proprio onorevole (specie per quei tempi) e nascondono con grande forza d’animo un oscuro segreto. Un elemento fondamentale distingue le due donne: il lettore sente per istinto che lady Audley è colpevole e Judith Carew è innocente. Di mezzo ci sono un uomo ed un delitto.
Sul sagrato della Chiesa di ST Peter,a Londra, un uomo dagli occhi
chiari si avvicina a Lady Judith Carew e le chiede di venirlo a trovare
nel suo appartamento di 42, Abbey Court quella sera stessa alle 9,30.
Lei, sconvolta, si infila il bigliettino con l’indirizzo in un guanto e
si unisce al marito, lord Carew di Heron’s Carew. Per molto tempo, la
giovane donna ha pensato che l’uomo del passato fosse morto:ed invece,
eccolo lì,vivo e vegeto ed in grado di distruggere la sua felicità
familiare.Quella sera i Carew dovrebbero presenziare ad un ricevimento
presso i Denborough, ma Judith ricorre alla più classica delle scuse
femminili:ha una forte emicrania. Che sir Anthony la scusi. Ma il marito
trova il biglietto misterioso e segue non visto la moglie che si reca
all’appuntamento fatale. Judith ci va armata della rivoltella del
marito. Cyril Stanmore- così dice di chiamarsi l’uomo del passato- le
strappa con facilità la rivoltella che butta sul tavolo. A questo punto
si spengono le luci e si sente un colpo d’arma da fuoco.
Judith,riaccendendo le luci, scopre che Stanmore è stato
ucciso.Terrorizzata, fugge. Sulle scale,incontra però lord Chesterham,
suo conoscente ed amico di Stanmore. In strada, si aggira lord Carew.A questo punto entra in scena l’ispettore di Scotland Yard Furnival(figura poco caratterizzata se non per la barbetta rossiccia e i continui travestimenti). Le indagini dovrebbero essere celeri e la soluzione del delitto acclarata in poco tempo. Ma non si può. I sospettati sono tutti nobili e molto noti in società. Devono essere trattati con il massimo riguardo(e se una domanda è troppo stringente, lady Carew sviene con grazia tra le braccia del marito). Furnival si serve dell’amico Stephen Crasster(corteggiatore di Peggy,la sorella di lord Carew), della cameriera Célestine(sempre pronta da francese a flirtare e tradire), di mrs Rankin, moglie del vicario e che ha aiutato Judith a divenire lady Carew e di altri personaggi minori
E’ ovvio che tutte queste indagini sono un escamotage per mantenere alta la tensione e l’interesse del lettore,non sull’assassino che è facilmente prevedibile,ma su quello che è il peccato giovanile di lady Carew. Come in un romanzo di Trollope o di Wilkie Collins(il finale,lasciamolo a loro)Il Bene trionfa e con esso l’Amore .E via con i pargoli che assicurano la discendenza.
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