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domenica 29 aprile 2018

18 Giu 2017

“Il delitto di Abbey Court”( “The Abbey Court Murder”-1923)di Annie Haynes-Elliot,2017

Scritto da Giuseppina La Ciura
Piero De Palma, uno dei massimi esperti italiani di Letteratura Poliziesca(specie del genere della cosiddetta Camera Chiusa), mi ha consigliato di leggere ” Il delitto di Abbey Court”(“Abbey Court Murder”) di Annie Haynes, Elliot editore . Par Amazon, in pochissimo tempo  ho ricevuto a casa il libro che ho letto subito.
Mi ha piacevolmente sorpreso.
Innanzitutto, il romanzo è del 1923,il che fa pensare(e sperare)che la sconosciuta(almeno per me)autrice Annie Hayes sia stata una seguace di Conan Doyle e di Agatha Christie. Invece, ella(che nacque nel 1865 e morì nel 1929 dopo una terribile malattia)è un’ammiratrice di Miss Braddon e del novel sensational. L’eroina della Hayes,lady Judith Carew, assomiglia molto a Lady Audley non solo fisicamente ,ma soprattutto perché entrambe vengono da un passato non proprio onorevole (specie per quei tempi) e nascondono con grande forza d’animo un oscuro segreto. Un elemento fondamentale distingue le due donne: il lettore sente per istinto che lady Audley è colpevole e Judith Carew è innocente. Di mezzo ci sono un uomo ed un delitto.
Sul sagrato della Chiesa di ST Peter,a Londra, un uomo dagli occhi chiari si avvicina a Lady Judith Carew e le chiede di venirlo a trovare nel suo appartamento di 42, Abbey Court quella sera stessa alle 9,30. Lei, sconvolta, si infila il bigliettino con l’indirizzo in un guanto e si unisce al marito, lord Carew di Heron’s Carew. Per molto tempo, la giovane donna ha pensato che l’uomo del passato fosse morto:ed invece, eccolo lì,vivo e vegeto ed in grado di distruggere la sua felicità familiare.Quella sera i Carew dovrebbero presenziare ad un ricevimento presso i Denborough, ma Judith ricorre alla più classica delle scuse femminili:ha una forte emicrania. Che sir Anthony la scusi. Ma il marito trova il biglietto misterioso e segue non visto la moglie che si reca all’appuntamento fatale. Judith ci va armata della rivoltella del marito. Cyril Stanmore- così dice di chiamarsi l’uomo del passato- le strappa con facilità la rivoltella che butta sul tavolo. A questo punto si spengono le luci e si sente un colpo d’arma da fuoco. Judith,riaccendendo le luci, scopre che Stanmore è stato ucciso.Terrorizzata, fugge. Sulle scale,incontra però lord Chesterham, suo conoscente ed amico di Stanmore. In strada, si aggira lord Carew.
A questo punto entra in scena l’ispettore di Scotland Yard Furnival(figura poco caratterizzata se non per la barbetta rossiccia e i continui travestimenti). Le indagini dovrebbero essere celeri e la soluzione del delitto acclarata in poco tempo. Ma non si può. I sospettati sono tutti nobili e molto noti in società. Devono essere trattati con il massimo riguardo(e se una domanda è troppo stringente, lady Carew sviene con grazia tra le braccia del marito). Furnival si serve dell’amico Stephen Crasster(corteggiatore di Peggy,la sorella di lord Carew), della cameriera Célestine(sempre pronta da francese a flirtare e tradire), di mrs Rankin, moglie del vicario e che ha aiutato Judith a divenire lady Carew e di altri personaggi minori
E’ ovvio che tutte queste indagini sono un escamotage per mantenere alta la tensione e l’interesse del lettore,non sull’assassino che è facilmente prevedibile,ma su quello che è il peccato giovanile  di lady Carew. Come in un romanzo di Trollope o di Wilkie Collins(il finale,lasciamolo a loro)Il Bene trionfa e con esso l’Amore .E via con i pargoli che assicurano la discendenza.

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