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domenica 29 aprile 2018

” Signori, il gioco è fatto”(“The Casino murder case”)di S.S. Van Dine- 1935

Scritto da Giuseppina La Ciura
Per poter leggere qualcosa(se S.S. Van Dine si può definire “qualcosa”) sono andata a riprendere l’ottavo romanzo del grande S.S. Van Dine,che apparirà tra i Classici del GM nel mese di Agosto.
Il Sommo Detective appare stanco dopo aver risolto casi che lo hanno reso immortale. Infatti in quella mattinata fredda e bigia del 15 Ottobre 1935 Vance si presenta a colazione( una tazza di caffé turco e una Régie) in ritardo e con indosso una preziosa vestaglia cinese e sandali analoghi. Al suo amico e segretario Van Dine confida di essere depresso e per questo ha messo quei “paramenti orientali”sperando che gli diano serenità e calma. Ma la lettera anonima che Van Dine gli passa lo deprime ancor di più . E’ melodrammatica, ambigua e preannuncia morte. Contiene infatti un invito ad andare al Casinò di Kinkaid quel sabato perchè Lynn Llewellyn,lo stesso Kinkaid e il croupier Bloodgood sono in pericolo mortale.
Dopo aver consultato le opere dei grandi psicoanalisti del tempo, si convince che l’autore della lettera anonima possiede una mente diabolica e criminale. Per questo si reca al casinò Kinkaid,uno dei più famosi della città. Il suo interesse è tutto per Lynn Llewellyn, il nipote del proprietario giovane viziato e vizioso che ha sposato tre anni prima una bellissima attrice. Lynn si comporta al tavolo da gioco in modo molto strano, direi isterico: vince e perde cifre enormi senza batter ciglio. Poi, chiede dell’acqua e del whisky. Poco dopo aver bevuto, cade a terra. Vance non ha dubbi: veneficio. Il medico subito accorso lo fa ricoverare d’urgenza.
Vance e il suo segretario si trasferiscono nella lussuosa dimora dei Llewellyn dove l’attende un’altra tragica notizia: Virginia,la moglie di Lynn,è morta avvelenata. E con i venefici non ci si ferma lì. Persino Vance rischia di morire. Alla fine,però, di una storia torbida e dissennata,potrà dire “Signori, il gioco è fatto”.
Niente applausi. Un lieve sospiro di sollievo.
PS Nel 1939 S.S. Van Dine morì cinquantenne stroncato da abuso di alcol e droghe. I suoi Gialli dopo “Signori ,il gioco è fatto” sono modesti. L’ispirazione era finita,ma gli editori che si erano arricchiti  grazie a lui non lo lasciavano in pace. 

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