9
Feb
2018
“La notte dimenticata dagli angeli” di Natsuo Kirino-Neri Pozza

procede per intuito ed istinto che spesso la tradiscono.
A questa donna si rivolge Watanabe Fusae, promotrice di un movimento in difesa dei diritti delle donne. Cerca una ragazza Isshiki Rina che in un film porno viene violentata brutalmente da tre uomini(attori?). Watanabe è convinta che la ragazza sia stata stuprata contro la sua volontà e che quel che appare come una finzione sia cruda e crudele realtà. Murano non è molto convinta del lavoro che ritiene molto pericoloso poiché sa bene che dietro la filmografia hard si nasconde la yakuza. Ma ha bisogni di soldi e quindi …L’indagine si dimostra da subito molto complessa . Rina è un tipo sfuggente, che ha alle spalle un passato pieno di abbandoni, umiliazioni,violenze e solitudine. Ha tendenze autolesionistiche che si esprimono in tagli sulle braccia e tentativi di suicidio. Per trovarla Murano sarà costretta a frequentare ambienti ed uomini poco raccomandabili. Sono giovani gigolò(gli host) che consolano donne sole di ogni età(i mariti giapponesi, ve li raccomando!), attori di film porno, registi e produttori di pellicole illegali destinati ad un pubblico particolare, quello degli amanti di scene in cui il sangue scorre e si torturano giovani donne fino alla morte. La nostra detective, come Sam Spade, cede al fascino di un ricco e perverso produttore, fa sesso con lui, rischia di finire travolta.Ma poi in una Tokio paralizzata dalla neve riprende il suo girovagare alla ricerca della “sua” ragazza sbandata. Non tutte le notti sono dimenticate dagli angeli.
La Kirino possiede il dono di una scrittura fluviale ma lineare e nitida che riesce a descrivere con lo stesso rigore paesaggi naturali e realtà metropolitane, ad entrare con discrezione in profondi recessi dell’anima,a raccontare con levità realtà esistenziali fin troppo dolenti.
Imperdibile
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