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domenica 29 aprile 2018

5 Apr 2017

” La casa dei sette camini”(“The house of the seven gables)di Joe May-1940″

Scritto da Giuseppina La Ciura
Nel 1939, anno mitico per il cinema hollywoodiano, l’Universal decise di riportare sugli schermi dopo trent’anni la vicenda fosca e tragica narrata Nathaniel Hawthorne in “The house of the seven gables”.Non fu un’impresa facile. Il romanzo-anzi il romance- del grande scrittore ottocentesco è un testo molto complesso e alcune tematiche, come la stregoneria, erano troppo lontane dal pubblico americano del tempo. Allo sceneggiatore Lester Cole(di idee progressiste) e al regista Joe May(di origine ungherese) fu affidato il compito di rendere il film “appetibile” agli spettatori. Le modifiche furono molte e notevoli. Rimase però il concetto di fondo: le colpe dei padri ricadono sui figli e questo per varie generazioni.
Protagonista del film è la famiglia Pyncheon. Nel 1600,ai tempi tristemente famosi di Salem, il colonnello Jaffrey Pincheon,per impossessarsi di un terreno molto fertile e di cui si favoleggiava contenesse un tesoro, aveva accusato il proprietario,un povero carpentiere,un certo Maule, di stregoneria. Maule era stato impiccato,non prima di aver maledetto il colonnello e i suoi discendenti. Nonostante ciò, Pincheon si era impadronito del terreno e vi aveva costruito una favolosa dimora, appunto “la casa dei sette camini”.Centosessanta anni dopo, la famiglia Pincheon è composta dal vecchio padre Gerald, dai suoi due figli Jaffrey e Clifford e dalla cuginetta Lizabeth(nel romanzo Hepzibah). Clifford(un bravissimo Vincent Price) e la ragazza sono innamorati, vorrebbero sposarsi, vendere la casa e trasferirsi a New York City. Anche il capofamiglia è d’accordo perché i debiti sono troppo elevati. Jaffrey(George Sanders),che è un brillante avvocato, si oppone in quanto crede alla leggenda dell’immenso tesoro. Durante un violento litigio, il paterfamilias muore di un attacco di cuore. Jaffrey accusa il fratello di averlo assassinato. La giuria condanna Clifford al carcere a vita. Lizabeth, che ha ereditato la casa e i beni dello zio, caccia fuori di casa il cugino Jaffrey e si rinchiude nella casa dei sette camini.
Passano vent’anni. Clifford esce dal carcere………
Ps per chi voglia leggere il libro vi consiglio l’edizione di Gayrgole del 2014 con introduzione di Alessandro Gebbia. Scoprirà perché il libro piacque tanto a Lovecraft.(Io,in tutta sincerità, preferisco il film, che non è affatto angosciante.) 

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