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lunedì 23 aprile 2018

17 Mar 2013

“Il fiume mortale”(Dark assassin) di Anne Perry- GM 2012

Scritto da Giuseppina La Ciura
 Dopo “Il Maniero” mi ero ripromessa di non leggere più Anne Perry. Invece,in questo week-end mi sono lasciata sedurre da “Il fiume mortale” edito da Fanucci nel 2009 e ristampato nel 2012 dal Giallo Mondadori. La cosa è ancor più incomprensibile se si considera il fatto che il romanzo fa parte della serie con William Monk, personaggio che non ha il fascino di Thomas Pitt,l’altro eroe vittoriano della Perry. Ma tant’è.
William Monk per motivi economici- la sua protettrice lady Callandra Daviot si è trasferita a vivere a Vienna e lui ha sposato Hester Latterly dopo un” fidanzamento” turbolento durato otto anni-ha lasciato la sua attività di detective privato ed è divenuto ispettore della Polizia fluviale. In questa veste, mentre è in ricognizione sul Tamigi, vede una coppia precipitare nel fiume dal ponte di Waterloo. Portati i due cadaveri a riva, Monk scopre che si tratta di due giovani fidanzati di buona famiglia. Lui si chiama Toby Argyll ed è fratello di un ricco imprenditore, lei è Mary Havilland, ventenne figlia di un rispettato ingegnere. Poichè siamo nel gennaio del 1864 è molto importante sapere se la fanciulla si è uccisa o è stata spinta nel fiume dal fidanzato: in quel tempo,infatti, i suicidi venivano sepolti in luoghi sconsacrati. A parere di Monk, Mary non merita questo triste destino. Da qui le indagini che, come al solito, coinvolgono anche la moglie Hester,un’infermiera che è stata accanto alla Nightingale in Crimea. Che dietro la morte di Mary ci sia un mistero è confermata a Monk dal fatto che anche il padre della fanciulla si era  ucciso due mesi prima. L’uomo era stato trovato con una pallottola in testa nelle stalle della sua dimora. Negli ultimi tempi appariva molto preoccupato a causa dei lavori per la costruzione della rete fognaria di Londra, lavori che a lui che li dirigeva sembravano procedere troppo velocemente e al di fuori delle norme di sicurezza. Monk(e signora) a contatto con vagabondi, poveri operai resi invalidi da incidenti sul lavoro e piccoli orfani come Scuff(che ricorda Oliver Twist) si rende conto che tutte quelle morti nascondono una terribile verità. Quale?
In questo romanzo, più che in altri della serie,Anne Perry sembra voler far concorrenza a Dickens nel descrivere gli orrori della Londra vittoriana, ma la scena madre tra Hester e la moglie del presunto assassino è degna della penna di Carolina Invernizio.
Per appassionati del giallo storico(di cui non faccio parte).
Ps La traduzione della Brambilla è pessima.Mi spiace, ma a mio modesto parere è così.

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