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lunedì 23 aprile 2018

20 Mar 2013

“L’unghia del leone”di Tito A. Spagnol- GM 1934

Scritto da Giuseppina La Ciura
Il veneto Tito A(ntonio) Spagnol è, insieme con Alessandro Varaldo, Augusto De Angelis ed Ezio D’Errico, uno dei Grandi del Poliziesco italiano degli Anni Trenta. E’ un grande(ed aggiungerei: dimenticato),sebbene ci abbia lasciato solo sei romanzi gialli( più uno di spionaggio). Ma tra questi sei ce ne sono almeno tre straordinari. Uno di questi è quello del suo debutto in giallo e nel mondo delle mitiche Palmine Mondadori(ottobre 1934). Parlo di “ L’unghia del leone”(o meglio “La griffe du lion”dato che apparve inizialmente in Francia a puntate su “La revue française”-1932). Lorenzo Montano, che della collana mondadoriana fu il vero ideatore e direttore, non voleva pubblicarlo. Montano non amava i giallisti italiani(era ferocemente anglofilo)e “L’unghia del leone” non gli piaceva affatto..* Fu Arnoldo Mondadori, con il suo fiuto di grande editore, che decise di pubblicarlo. E fu una scelta di successo..
Il romanzo è ambientato a New York. Non è la New York immaginaria di Magda Cocchia(e di altri),perché Spagnol, nella sua irrequietezza di reduce della Grande Guerra,vi aveva vissuto a lungo e la conosceva bene.** Ne fa quindi un ritratto realistico servendosi di” riferimenti alle  consuetudini, modi di dire e comportamenti tipici della società americana del tempo.”*** E’ la New York del proibizionismo, una metropoli violenta, dura, dove ci si fa largo a colpi di mitra in nome del business e del denaro, unici dei sul cui altare sacrificare ogni valore ed ogni ideale. Il ritmo narrativo e lo stile si adeguano a questa atmosfera da hard-boiled(il romanzo è uno dei primi del genere in Italia): sono rapidi, stringati, essenziali.
Il lettore ne è coinvolto fin dall’inizio. L’io narrante è un giovane avvocato raté,” una specie di rottame umano che soltanto l’alcool teneva ancora a galla”. Non prende la penna per la vanità di attirare l’attenzione sulla sua persona, ma per debito di riconoscenza verso un amico. Questo amico si chiama Ned Sterbing e di professione fa il contrabbandiere di liquori. Una sorta di Grande Gatsby, ricchissimo, popolare, circondato da belle donne e dal lusso più sfrenato.. Si  va quindi al secondo terribile capitolo. La mattina del 6 Giugno del 1927, il procuratore distrettuale William Clark riceve nei suoi uffici un voluminoso pacco-regalo: dentro vi sono la testa di una donna e il corpo mozzo di un uomo. Clark riconosce in quei miseri resti i suoi figli Maureen e Oliver. La Polizia nella persona del capitano Marshall si indirizza subito verso la pista mafiosa, verso una spietata vendetta delle gang che terrorizzano la città e di cui Clark è un acerrimo nemico. Ed arresta Ned Sterbing . Tutto sembra complottare contro di lui. Costui ha cenato la sera del 4 con i giovani Clark e non ha un alibi convincente. Inoltre gli viene trovato addosso  un misterioso biglietto di miss Maureen che di Sterbing s’era invaghita.In soccorso del boss intervengono l’avvocato Sullivan(l’io parlante di cui si è detto), miss Inez Farris, Marlow(un altro boss)e il giornalista Alfred Gusman, uno dei detective di Spagnol.(l’altro è Don Poldo, un Father Brown all’italiana). Grazie ai loro sforzi congiunti , si arriva alla spaventosa,incredibile verità che è racchiusa nella caldaia della villa dei Clark a Yellow Hill.
A conclusione di duecento e passa pagine irresistibili, Gusman, con la sua alta e figura dondolante”scompare “in mezzo alla folla”
Lo rivedremo di lì a poco in Francia in “La notte impossibile”(ma è già un’altra storia)****
* Cfr on line” Il carteggio tra Lorenzo Montano e Arnoldo Mondadori”
** Sulla vita errabonda di Spagnol nel decennio successivo al primo conflitto mondiale consultare “Il caso Spagnol”in appendice a “La busta chiusa”di Enzo Gemignani- Gem 186
*** Cfr “Maurizio Pistilli ” Un secolo in Giallo” Donzelli ed pag 188
***+ “La notte impossibile” Palmina n 153-1937 

1 commento:

  1. Grazie per la segnalazione. Preziose le note anche per riferimenti a materiali che non conoscevamo. Cordiali saluti. www.titospagnol.com

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