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venerdì 20 aprile 2018

“L’amore in un clima freddo”( Love in a cold climate-1949) di Nancy Mitford- Adelphi 2012

Scritto da Giuseppina La Ciura
Negli Anni 30, mentre in Italia e Germania imperversavano due parvenu destinati ad incendiare l’Europa, in Inghilterra l’aristocrazia terriera raggiungeva il suo apogeo per poi declinare in modo irrimediabile(chi l’avrebbe detto allora che i tories avrebbero avuto come leader la figlia di un bottegaio e che  una ragazza “normale”senza un filo né di sangue blu né di classe avrebbe sposato l’erede al trono?). E’ questa mitica classe sociale  al centro dei romanzi di Nancy Mitford di cui “L’amore in un clima freddo” è uno dei migliori. L’autrice non è stata una donna qualunque, a parte il valore indiscusso della sua produzione letteraria. Nancy Mitford è stata infatti la prima dei sette figli di Lord e Lady Redesdale. Ebbe un solo fratello,Tom, che morì in Birmania nel 1944 e altre cinque sorelle, tutte belle, stravaganti e piene di talento che per le loro scelte di vita ed ideologiche fecero a lungo parlare di sé* Nancy fu senza dubbio bellissima(e tale appare nel ritratto che le fece nel 1931 –era nata nel 1904-il grande fotografo Cecil Beaton, ritratto che si trova nella copertina del libro), brillante, estroversa e piena di vitalità. A questa energia  attinse per affrontare i tanti dolori e delusioni della vita, non ultimo il tumore che la portò alla morte a 69 anni a Parigi dove aveva seguito “Le Colonel”, Gaston Palewski, l’aiutante di campo di De Gaulle., dopo il fallimento del suo matrimonio con il barone  Peter Rodd(a lei si deve la frase” Gli inglesi sono amanti senza speranza”). Dotata di un humour tipicamente britannico che a volte diventa sarcasmo ed irriverenza e di un sano cinismo,la Mitford è abilissima nel raccontare dal di dentro la classe sociale cui appartiene per nascita. In questo “L’amore in un clima freddo” lo fa nei panni di Fanny, fanciulla saggia,  figlia di una nobildonna che passa da un uomo all’altro tanto da meritarsi il soprannome di “la fuggiasca” e dello squattrinato lord Logan. Se le stramberie dello zio Matthew(per cui l’autrice si è ispirata alla figura del padre lord Redesdale, protagonista di un altro suo famoso romanzo “ Inseguendo l’amore”)e gli  idilli  delle cugine Louisa e Linda fanno da sfondo, il centro della scena è occupata dalla famiglia Montdore. Lui, il duca, quasi mummificato nel ruolo di homo britannicus, lei, la duchessa frivola ed autoritaria, la figlia Leopoldina detta Polly, perennemente annoiata. In un’epoca in cui l’unico destino di una ragazza di buona famiglia è il matrimonio, Polly è arrivata nubile a 20 anni! Nubile, ma non illibata perché, a 14 anni ,in India, in  un  clima caldo, aveva ricevuto le  prime lezioni di sesso da parte dello zio Boy, il marito della sorella del padre ed amante della madre…. Tutto il resto che è esilarante lo lascio al lettore. Se è siciliano, gli consiglio una particolare attenzione per il capitolo 5 della seconda parte.. In quelle pagine,la “ferocemente britannica” Nancy Mitford dà davvero il meglio di sé..
* Per conoscere meglio le sorelle Mitford vi consiglio  Emile Guikovaty  ” Les extravagantes soeurs Mitford” Grasset et Frasquelle 1983 

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