19
Lug
2012
“Sgomento” (The Reckless Moment) di Max Ophuls- 1949
Dopo l’avvento al potere dei Nazisti , Max Ophüls, che era
ebreo, lasciò la Germania e girovagò tra la Francia,la Svizzera e
l’Italia.Poi, nel 41, si trasferì negli Usa. Ad Hollywood ,dove godeva
fama di Maestro del Cinema, girò alcuni film che non ebbero successo al
botteghino tra cui “Lettera da una sconosciuta”, “Presi nella morsa” e
appunto “Sgomento”.Siamo nel 1949. Di lì ad un anno ritornò in Francia
dove regalò ai cinefili opere come “Il piacere” e “Lola Montès”.
Walter Wanger,che era sposato con Joan Bennett, gli diede per questo film una troupe di tutto rispetto, incominciando dai due sceneggiatori Henry Garson e R.W.Soderborg. Essi lavorarono sul romanzo ” The blank wall”di Elisabeth Sanxay Holding a cui apportarono significativi cambiamenti. Innanzitutto, l’ambientazione e la cronologia. Non siamo più sulla costa est degli Usa ma a Balboa, nei pressi di Los Angeles. La guerra è finita e il capofamiglia è a Berlino. La Lucia della Bennett è una gran signora ma non è nè aggraziata nè dolce. La figlia Beatrice è stata l’amante di Darby e ne è l’assassina involontaria. Mason che è il gangster pentito recita il ruolo di Donnelly da par suo ma non è inquietante e misterioso come il personaggio del romanzo. Il finale, tragico, prevede una tipica-per quei tempi-corsa di potenti macchine nella notte. Poi, torna il sereno. Come se nulla fosse.
Il film non ha la suspense del romanzo, perchè Ophüls predilige l’aspetto melodrammatico. Amore, redenzione e morte per una signora in pelliccia di visone e figlia depravata. Era prevedibile che scontentasse tutti, spettatrici per prime.
Walter Wanger,che era sposato con Joan Bennett, gli diede per questo film una troupe di tutto rispetto, incominciando dai due sceneggiatori Henry Garson e R.W.Soderborg. Essi lavorarono sul romanzo ” The blank wall”di Elisabeth Sanxay Holding a cui apportarono significativi cambiamenti. Innanzitutto, l’ambientazione e la cronologia. Non siamo più sulla costa est degli Usa ma a Balboa, nei pressi di Los Angeles. La guerra è finita e il capofamiglia è a Berlino. La Lucia della Bennett è una gran signora ma non è nè aggraziata nè dolce. La figlia Beatrice è stata l’amante di Darby e ne è l’assassina involontaria. Mason che è il gangster pentito recita il ruolo di Donnelly da par suo ma non è inquietante e misterioso come il personaggio del romanzo. Il finale, tragico, prevede una tipica-per quei tempi-corsa di potenti macchine nella notte. Poi, torna il sereno. Come se nulla fosse.
Il film non ha la suspense del romanzo, perchè Ophüls predilige l’aspetto melodrammatico. Amore, redenzione e morte per una signora in pelliccia di visone e figlia depravata. Era prevedibile che scontentasse tutti, spettatrici per prime.
Nessun commento:
Posta un commento