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venerdì 20 aprile 2018

18 Lug 2012

Elisabeth Sanxay Holding ” Una barriera di vuoto” (The blank Wall)-Sellerio 2001

Scritto da Giuseppina La Ciura
Sono pochi i giallofili italiani che conoscono Elisabeth Sanxay Holding(1889-1959), Ciò è dovuto in larga misura al fatto che solo un suo romanzo, che è anche il suo capolavoro, “ The blank  wall” è stato tradotto da noi. Eppure questa scrittrice è stata molto apprezzata da maestri come Raymond Chandler, Anthony Boucher ed Alfred Hitchcock. Persino Max Ophüls, un regista assai lontano dal genere thriller, trasse proprio da “The blank wall” l’ultimo suo film in terra americana. Si tratta di “Reckless moment”(in italiano “Sgomento”)  del 1949  che fu interpretato da due attori del calibro di Joan Bennett e James Mason.
“The blank wall” cui Sellerio dà il titolo di “ Una barriera di vuoto” è il ritratto acuto e un po’ mélo dell’America degli anni del secondo conflitto mondiale. Al centro del romanzo,che ha il ritmo di una pièce teatrale, troviamo la famiglia Holloy che, priva del capofamiglia che è a combattere i Giapponesi sul Pacifico, è composta dal nonno, mr Harper, la cameriera di colore Sibyl, i due figli David e Beatrice, entrambi adolescenti, e dalla  madre, Mrs Lucia.
Lucia è una giovane donna(ha appena 38 anni!) che ha un’esperienza di vita assai limitata. A 17 anni, dopo un’infanzia ed un’adolescenza felici sotto le ali protettrici dei suoi genitori, si è fidanzata con Tom Holloy ed a 18 si è sposata inaugurando così una vita  appagata di moglie e madre. Dopo Pearl Harbour, la famigliola si è trasferita in una bella dimora sull’Atlantico. La vita scorre sempre tranquilla, per quanto lo possa essere in tempi di guerra, quando Beatrice, che “vuole conoscere il mondo e non vivere la vita noiosa “della madre si invaghisce  di un certo Darby, un losco individuo che traffica in foto pornografiche. Lucia riesce a porre fine alla relazione, ma,poco dopo, Darby muore nella rimessa di casa Holloy in un incidente causato dal vecchio Harper. E’ l’inizio di un periodo drammatico  in cui Lucia, così rispettabile  e corretta, deve confrontarsi con individui senza scrupoli che la ricattano. Per salvare i suoi cari,  trasgredirà  tutti i suoi principi morali , mentendo, trasportando cadaveri, depistando la Polizia. Ma  vi riuscirà usando quel fascino discreto caro a Hitchcock, un fascino fatto di grazia, integrità morale, fragilità, sensualità raffinata, ambiguità.
Un plot coinvolgente, tensione alle stelle,  personaggi credibili su cui spicca Donnelly,il il vilain che per amore di una signora perbene si riscatta fino a trasformarsi nel più romantico dei romantici.( Un po’ troppo inverosimile, direi.)

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