21
Apr
2015
“Il Club dei Suicidi”( “The suicide Club”1878)di Robert Louis Stevenson
Nel
Luglio del 1929 grazie al “fiuto” di un grande editore e al lavoro
certosino dei suoi più stretti collaboratori- Lorenzo Montano, Luigi
Rusca ed Enrico Piceni- usciva il primo volume della più prestigiosa
collana italiana dedicata alla Letteratura Poliziesca. Come tutti i
giallofili sanno, fu S.S.Van Dine con “La strana morte del signor
Benson” a fare da apripista , subito seguito da una donna, la Anna K
.Green di “Il mistero delle due cugine”. Per alzare il livello della
collana il terzo volume fu dedicato a Robert Louis Stevenson con il
racconto “Il club dei suicidi”*
Robert L. Stevenson è uno dei massimi scrittori dell’Ottocento,ma non
si può definire un giallista tout court. Il suo celebre ” Lo strano
caso del dottor Jekyll e mister Hyde” in cui l’autore porta all’estreme
conseguenze il tema ottocentesco del “doppio” ha aperto la strada alla
grande letteratura del Novecento(oltre che ad ispirare registi e
giallisti puri). In “Il Club dei Suicidi” ,che fa parte di “The New
Arabian Nights”, Stevenson mescola con classe e maestria impareggiabili
avventura e poliziesco e precede sir Arthur Conan Doyle e Sherlock
Holmes.
In una Londra cupa e misteriosa-che ricorda molto la nativa Edimburgo- si aggira in cerca di avventure fuori dall’ordinario il principe Florizel di Boemia accompagnato dal suo fido scudiero, Colonnello Geraldine. Per seguire la sua voglia di esperienze eccentriche il Principe finisce in un lugubre Club di cui fanno parte giovani e meno giovani che per i motivi più vari(ma in particolar modo, economici)aspirano al suicidio. Essendo incapaci di togliersi la vita da sè, si sono associati al Club gestito da un Presidente che ricorda per molti tratti il professor Moriarty . Il Principe decide di fare giustizia di un tale diabolico Criminale e lo insegue in Europa,a Parigi . Dopo varie peripezie ed altri delitti, Florizel sconfigge il suo Avversario in un regolare duello all’ultimo sangue. Giustiziere, ma sempre nobiluomo.
Imperdibile.
* Nella Palmina n 3-che non ho- ci sono altri due racconti e “Lo strano caso del dottor Jekyll e mister Hyde”.
NB “L’isola del tesoro”che è considerato il capolavoro di Stevenson ha influenzato alcuni romanzi apparsi nelle Palmine.
Cito:
- “Oro sommerso” di E. Phillpotts e A. Bennett
-”Caccia all’uomo” di H.Vere de Stacpoole

In una Londra cupa e misteriosa-che ricorda molto la nativa Edimburgo- si aggira in cerca di avventure fuori dall’ordinario il principe Florizel di Boemia accompagnato dal suo fido scudiero, Colonnello Geraldine. Per seguire la sua voglia di esperienze eccentriche il Principe finisce in un lugubre Club di cui fanno parte giovani e meno giovani che per i motivi più vari(ma in particolar modo, economici)aspirano al suicidio. Essendo incapaci di togliersi la vita da sè, si sono associati al Club gestito da un Presidente che ricorda per molti tratti il professor Moriarty . Il Principe decide di fare giustizia di un tale diabolico Criminale e lo insegue in Europa,a Parigi . Dopo varie peripezie ed altri delitti, Florizel sconfigge il suo Avversario in un regolare duello all’ultimo sangue. Giustiziere, ma sempre nobiluomo.
Imperdibile.
* Nella Palmina n 3-che non ho- ci sono altri due racconti e “Lo strano caso del dottor Jekyll e mister Hyde”.
NB “L’isola del tesoro”che è considerato il capolavoro di Stevenson ha influenzato alcuni romanzi apparsi nelle Palmine.
Cito:
- “Oro sommerso” di E. Phillpotts e A. Bennett
-”Caccia all’uomo” di H.Vere de Stacpoole
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