18
Gen
2012
“La grand-mère du roman policier”:Anna Katherine Green
Avevo
annunciato urbi et orbi(si fa per dire)che avrei parlato di quella che
gli amati cugini d’Oltralpe chiamano “la grand-mère du roman policier”,
ovvero dell’americana Anna Katherine Green(1846-1935). Nell’abbozzare
l’articolo mi sono però resa conto che parlare su un blog di una
scrittrice che è un’immensa icona del genere sarebbe stata impresa
folle. Così ho scelto di scrivere di un solo suo libro che, a mio
parere,li rappresenta tutti e trenta. Questo libro è “One of my
sons”(1901) che io ho letto, in gioventù, in due edizioni piuttosto
dissimili: la prima è quella apparsa nel 1914 nel “Il Romanzo mensile”
con il titolo “Uno dei miei figli”, l’altra si intitola “L’assassinio di
mr Hardy” Aurora edizioni del 1934. La trama è apparentemente semplice.
Un giovane della New York bene di fine secolo(l’altro) , “mentre in una
rigida sera d’autunno” sta camminando verso la Cinquantesima Strada
viene fermato da una bambinetta che gli chiede di entrare nella lussuosa
casa che sta alle sue spalle perché suo nonno si sente male e ha
bisogno di lui. Il giovanotto -ed io narrante- molto sorpreso, segue la
piccola fino ad un elegante studio dove un vecchio signore sta
agonizzando. L’uomo che è il grande finanziere Archibald Gillespie(
questo il protagonista lo saprà dopo) gli dà un foglio di carta da
consegnare a “nessuno dei suoi figli ma a…”e il suo sguardo si alza
verso i piani alti della dimora. Poi stramazza… Il medico, subito
accorso, non ha dubbi: il finanziere è stato avvelenato con l’acido
prussico. Ebenezer Gryce, il più famoso dei detective della
Green,*,intervenuto a sua volta, sospetta del crimine i tre figli della
vittima: Leighton vedovo e con figlia(la piccola Clara apparsa
all’inizio) tutto dedito alle opere di bene, Alfred, un gaudente
inveterato e George. Questi due ultimi sono follemente innamorati della
cugina miss Speranza Meredith che vive con loro nella grande casa
perché, essendo orfana, fa da segretaria allo zio. L’inchiesta condotta
dal giovane protagonista e da Gryce tra colpi di scena altamente
melodrammatici si conclude con una soluzione che avrebbe inorridito
S.S.Van Dine perché in aperto contrasto con una delle sue 20 regole per
scrivere un giallo ed influenzato la più celebre delle figlie della
Green,Mary R.Rinahart nel suo capolavoro( che non cito perché vorrei
proprio che qualcuno leggesse questo “One of my sons”.Lo merita)
Per “L’assassinio di mr Hardy” il traduttore Alberto Tedeschi si rifece invece alla traduzione francese. In questa intitolata “Lequel des trois?(Tallandier 1909), la vicenda è trasportata a Parigi.La Cinquantesima Strada diventa gli Champs Elisées, Gillespie assume il cognome di mr Hardy, miss Speranza è Geneviève(quindi Genoveffa )Saugey e Gryce non viene citato che come “le commissaire”.L’assassino è sempre lo stesso anche se con cognome diverso……
A questo punto mi potreste chiedere cosa ci sia di emblematico in questo giallo. Vi risponderei:tutto. La dimora lussuosa tipicamente anglosassone con tanto di soffitta e seminterrato che tornerà in tanti altri gialli della Green e delle sue eredi, il dramma di una famiglia infelice e dilaniata da passioni amorose e dall’avidità, il gusto tutto vittoriano per le scene melò,la condivisione dell’indagine da parte di un giovane io narrante e di un detective, in questo ed altri casi Gryce, la soluzione sempre di una logica stringente e di una imprevedibilità che affascina, la conoscenza e l’utilizzo dei procedimenti legali che vengono alla Green dal padre facoltoso avvocato di NY.
Nonostante quanto detto, non credo che “One of my sons” sarà ritradotto per la gioia degli appassionati. Spero invece che venga ripubblicato quello che è il suo capolavoro , quel “The Leavenworth Case”(“Il mistero delle due cugine”Palmina n 4), che ebbe a suo tempo un enorme successo tanto da entrare a far parte del programma della Facoltà di Diritto di Yale.Correva l’anno 1878, quasi dieci anni prima di “Uno studio in rosso”…….
*La Green creò altri due investigatori, entrambe in gonnella. L’una è Amelia Butterworth che è l’antesignana di miss Marple e miss Silver( la sua indagine migliore è in “La casa maledetta”)e Violet Strange,la prima “girl detective” della detection.
Per “L’assassinio di mr Hardy” il traduttore Alberto Tedeschi si rifece invece alla traduzione francese. In questa intitolata “Lequel des trois?(Tallandier 1909), la vicenda è trasportata a Parigi.La Cinquantesima Strada diventa gli Champs Elisées, Gillespie assume il cognome di mr Hardy, miss Speranza è Geneviève(quindi Genoveffa )Saugey e Gryce non viene citato che come “le commissaire”.L’assassino è sempre lo stesso anche se con cognome diverso……
A questo punto mi potreste chiedere cosa ci sia di emblematico in questo giallo. Vi risponderei:tutto. La dimora lussuosa tipicamente anglosassone con tanto di soffitta e seminterrato che tornerà in tanti altri gialli della Green e delle sue eredi, il dramma di una famiglia infelice e dilaniata da passioni amorose e dall’avidità, il gusto tutto vittoriano per le scene melò,la condivisione dell’indagine da parte di un giovane io narrante e di un detective, in questo ed altri casi Gryce, la soluzione sempre di una logica stringente e di una imprevedibilità che affascina, la conoscenza e l’utilizzo dei procedimenti legali che vengono alla Green dal padre facoltoso avvocato di NY.
Nonostante quanto detto, non credo che “One of my sons” sarà ritradotto per la gioia degli appassionati. Spero invece che venga ripubblicato quello che è il suo capolavoro , quel “The Leavenworth Case”(“Il mistero delle due cugine”Palmina n 4), che ebbe a suo tempo un enorme successo tanto da entrare a far parte del programma della Facoltà di Diritto di Yale.Correva l’anno 1878, quasi dieci anni prima di “Uno studio in rosso”…….
*La Green creò altri due investigatori, entrambe in gonnella. L’una è Amelia Butterworth che è l’antesignana di miss Marple e miss Silver( la sua indagine migliore è in “La casa maledetta”)e Violet Strange,la prima “girl detective” della detection.
Nessun commento:
Posta un commento