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giovedì 19 aprile 2018

18 Gen 2012

“La nave degli agguati” di Gastone Tanzi-GEM 1935

Scritto da Giuseppina La Ciura
Il mare ha sempre affascinato gli scrittori e i giallisti non fanno certo eccezione.. L’elenco dei gialli “marini” è  infatti lunghissimo.*
I giallisti italiani degli Anni Trenta poi, hanno trovato nel mare, specie lontano e dai nomi esotici,l’ambiente ideale per le loro opere. Le ragioni sono molteplici. I lettori nella quasi totalità al massimo si erano spinti fino a Roma; i mari dell’Estremo Oriente  erano per loro dei luoghi remoti ma fascinosi, altamente evocativi, in cui anche le stranezze più incredibili sembravano, se non reali, possibili… Quegli stessi lettori vivevano in un’Italia provinciale e povera su cui regnava la censura: per evadere da una quotidianità frustrante  non c’era niente di meglio che sedersi in poltrona e sognare avventure straordinarie in terre lontane e selvagge..
Per i giallisti i mari esotici erano una vera manna anche per un altro motivo.  Potevano sottrarsi alle maglie del Minculpop e riempire le loro pagine di vittime e soprattutto assassini stranieri, come esigeva il Duce.
E così, tra i tanti:
-“La crociera del Colorado”(il migliore)di De Stefani (di cui ho già parlato su questo blog)
-“La morte sul Timor” di Cesare Jenco
-“La nave stregata” di Ulderico Tegani-  Salani
-“Navi sommerse”e “Battaglia a bordo” di Gastone Simoni.
“Il mistero del Sirio”di D’Agostino
“Il pilota del Martin Tromp”di Magda Cocchia(tutti usciti  nei GEM)
Il più rappresentativo  è,però, a mio modesto parere, “La nave degli agguati” di Gastone Tanzi. Il lombardo(era nato a Saronno 1899) aveva dalla sua il vantaggio di aver viaggiato per il mondo-era stato anche nell’Afghanistan di cui ci ha lasciato un réportage di un certo interesse.-, quindi i suoi romanzi e racconti hanno dalla loro  una certa veridicità. Tanzi amava il thriller e questo suo GEM del 1935 appartiene a questo filone con una spruzzata di spy-story. Del thriller ha il ritmo indiavolato e il senso di sospensione che spinge il lettore ad andare avanti anche se l’intrigo internazionale che vi si è sotteso è  fuori da ogni logica(pensate l’isola di Giava che la regina Guglielmina d’Olanda dovrebbe vendere all’Italia fascista….). Il luogo in cui avvengono gli accadimenti è dapprima la città di Semarang, nell’arcipelago malese, poi il piroscafo “Glasgow” ed infine l’incrociatore “Rotterdam”.I protagonisti dell’affaire sono il conte  Roberto d’Alméa che rappresenta gli interessi di un governo fatto di uomini superiori “che non sbagliano mai **, l’imprenditore genovese Stefano Oneto che incarna nel fisico di “maschia bellezza” e nello spirito indomabile  l’uomo nuovo, l’homo fascisticus, e il commissario olandese Johann Maanden. Intorno a loro una folla di personaggi di ogni razza e nazionalità visti sotto l’ottica del pregiudizio: i  cinesi perfidi ed ambigui,  gli indigeni del Borneo selvaggi e crudeli,  gli  inglesi dediti all’alcol e alla deboscia, i francesi affettati  al limite della macchietta,  gli americani presi solo dal business, i tedeschi già über alles e così via. Gli attentati, i morti ammazzati, gli intrighi  più complicati ed assurdi, i doppi giochi si sprecano. Alla fine l’assassino viene arrestato con un palmarès di  sette omicidi  e di cinque tentati omicidi…..
Se vi pare poco…….
* I più belli sono per me “Il dramma del Florida”di Rufus King, “In alto mare “Di C.Daly King e ” Assassinio sul Leviathan” di Boris Akunin.
** cfr pag 2
Per saperne di più su Gastone Tanzi vi consiglio ” L’almanacco del delitto” a cura di Gisella Padovani e Rita Verdirame-Sellerio editore (1996). 

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