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sabato 21 aprile 2018

” L’alibi perfetto”(The perfect alibi-1934)di C. St.John Sprigg- I bassotti Polillo

Scritto da Giuseppina La Ciura
“ L’alibi perfetto”, Bassotto n 115, è un giallo singolare. In esso, riprendendo Giovanni Pascoli, c’è “qualcosa di nuovo…, anzi di antico”. Di nuovo, c’è innanzitutto l’autore  Christopher St.John Sprigg. Nato a Londra nel 1907 da una famiglia  colta e di fede cattolica, si mise in luce come giornalista  ad appena quindici anni. Scrisse  poi di filosofia, di arte,  di poesia, di politica. Aderì, come molti altri intellettuali del suo tempo, al comunismo e morì ad appena trent’anni, nel1937, in Spagna combattendo contro i franchisti. Ci ha lasciato anche sette polizieschi,tutti inediti nel nostro Paese. “The perfect Alibi” è il terzo della serie e fu pubblicato nel 1934.
Non che siano mancati nella letteratura poliziesca inglese autori marxisti(per tutti ricordo i coniugi Cole), ma St.John Sprigg esprime con maggiore forza e spontaneità che gli derivano dalla sua giovane età la sua critica nei confronti dei capisaldi della società del tempo: dall’aristocrazia terriera ( lo squire Overture è un personaggio ridicolo nel suo desiderio spasmodico di fare soldi)alla borghesia imprenditoriale corrotta ed amorale( Mullins,la vittima, fabbrica e vende armi  ai governi di mezza Europa a suon di mazzette), alla intellingentsia dedita più agli affari amorosi che all’arte e alla scienza. Per non parlare dei  Polizia. L’ispettore della contea Trenton coadiuvato dal nipote sergente Sadler o l’intendente Bray del CID girano a vuoto per mesi e cedono il posto ad una miriade di detective improvvisati come il pittore Filson o miss Delfinage. La soluzione del caso va attribuita tutta ad un certo  Charles Venables,  giornalista in quel di Iconia(capitale di un fantomatico regno balcanico).
Tutte queste “novità” non sempre si armonizzano con il delitto, il movente, le modalità che sanno di “antico”, di “déjà vu”. Un giallofilo  non può non notare le somiglianze del caso-  Spriggs,che era un lettore voracissimo-  con vari classici del giallo inglese. Ne cito il più importante “ The Trent’s last case”. Al centro dell’affair c’è infatti la stessa coppia formata da un marito (mr Mullins)ricco, maturo e geloso e da una moglie molto giovane, bella e corteggiata. Come nel giallo di Bentley non manca  il terzo uomo, anche lui giovane ed affascinante. il nipote di Mullins.( Spriggs però moltiplica il  numero dei  corteggiatori di lei, peraltro alquanto scialba,  tra cui il poliziotto Sadler)ed un intrigo quanto mai ingegnoso.
Quanto all’alibi perfetto, perfetto non è. Sarebbe bastato che…….Ma allora addio  al bel rompicapo.

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