Il Padre del Legal Thriller: Erle Stanley Gardner(e il cane molesto)
Ho
già scritto su questo blog che non faccio pazzie per Erle Stanley
Gardner( e ancor meno per A.A. Fair), ma il romanzo che apparirà tra i
Classici del GM nel prossimo mese di Giugno ” Perry Mason e il cane
molesto” è davvero un capolavoro di inventiva e di abilità giuridica.
Nel contempo, la notizia mi ha fatto venire dei rimorsi. Erle Stanley Gardner e Perry Mason sono due grandi della Detection. Quindi, per farmi perdonare, non solo ho deciso di recensire”The case of the howling dog”-divenuto da noi ” cane molesto”- ma di analizzare anche quella che è la struttura narrativa sempre uguale a se stessa e sempre capace di incantare, che è alla base del successo di E.S.Gardner e del suo eroe.
I legal thriller di Gardner si compongono nella loro quasi totalità di due parti. La prima, di scuola americana, inizia con l’entrata nello studio di Mason del cliente( quasi sempre una donna giovane e bella, “Un’ereditiera bizzarra”, “la nipote del sonnambulo” etc) che non dice quasi mai la verità al suo avvocato tanto da provacare in lui il bisogno di rivolgersi al fido Paul Drake affinchè svolga indagini preliminari. Questa parte si chiude con l’arresto del cliente ad opera della Polizia.
La seconda parte, di scuola inglese,si svolge in Corte d’Assise. Qui Perry Mason, che parte sempre in posizione di svantaggio, si scontra con la Polizia e soprattutto con l’arcigno Procuratore Distrettuale Burger(o Drumm). Nel frattempo Drake e i suoi uomini indagano in modo serrato, la segretaria(nonchè eterna fidanzata) Della Street lavora con dedizione assoluta nello studio-trincea e Perry Mason indirizza tutte le sue conoscenze giuridiche ed energie intellettuali ed umane verso la ricerca del punto debole dell’Accusa. Trovatolo, ecco il colpo di scena finale. Il cliente viene assolto e Mason è pronto per un nuovo “case”(quello del gatto grigio, per esempio)
“Perry Mason e il cane molesto” fa parte delle eccezioni. Qui il primo cliente, Paul Cartright, viene a consultare l’avvocato Mason per due motivi: un testamento e un cane lupo( negli Anni Trenta “poliziotto”)che ulula di notte nella casa accanto.Cartright non dice tutta la verità, Mason teme di avere a che fare con un pazzo. Ancora di più diffida, quando il giorno dopo scompare misteriosamente. Senza volerlo, Mason si trova con un nuovo cliente, una donna, tale Bessie Forbes. La donna finisce in Corte d’Assise dove Mason dà il meglio di sè riuscendo a farla assolvere. A processo finito, la donna nello studio dell’avvocato, trova il cane Prince e….Doppio colpo di scena.
Assolutamente geniale!
NB Cfr ” Perry Mason e il trial procedural” di Sergio Agostinis FG n 24/ter pagg 20-25
Nel contempo, la notizia mi ha fatto venire dei rimorsi. Erle Stanley Gardner e Perry Mason sono due grandi della Detection. Quindi, per farmi perdonare, non solo ho deciso di recensire”The case of the howling dog”-divenuto da noi ” cane molesto”- ma di analizzare anche quella che è la struttura narrativa sempre uguale a se stessa e sempre capace di incantare, che è alla base del successo di E.S.Gardner e del suo eroe.
I legal thriller di Gardner si compongono nella loro quasi totalità di due parti. La prima, di scuola americana, inizia con l’entrata nello studio di Mason del cliente( quasi sempre una donna giovane e bella, “Un’ereditiera bizzarra”, “la nipote del sonnambulo” etc) che non dice quasi mai la verità al suo avvocato tanto da provacare in lui il bisogno di rivolgersi al fido Paul Drake affinchè svolga indagini preliminari. Questa parte si chiude con l’arresto del cliente ad opera della Polizia.
La seconda parte, di scuola inglese,si svolge in Corte d’Assise. Qui Perry Mason, che parte sempre in posizione di svantaggio, si scontra con la Polizia e soprattutto con l’arcigno Procuratore Distrettuale Burger(o Drumm). Nel frattempo Drake e i suoi uomini indagano in modo serrato, la segretaria(nonchè eterna fidanzata) Della Street lavora con dedizione assoluta nello studio-trincea e Perry Mason indirizza tutte le sue conoscenze giuridiche ed energie intellettuali ed umane verso la ricerca del punto debole dell’Accusa. Trovatolo, ecco il colpo di scena finale. Il cliente viene assolto e Mason è pronto per un nuovo “case”(quello del gatto grigio, per esempio)
“Perry Mason e il cane molesto” fa parte delle eccezioni. Qui il primo cliente, Paul Cartright, viene a consultare l’avvocato Mason per due motivi: un testamento e un cane lupo( negli Anni Trenta “poliziotto”)che ulula di notte nella casa accanto.Cartright non dice tutta la verità, Mason teme di avere a che fare con un pazzo. Ancora di più diffida, quando il giorno dopo scompare misteriosamente. Senza volerlo, Mason si trova con un nuovo cliente, una donna, tale Bessie Forbes. La donna finisce in Corte d’Assise dove Mason dà il meglio di sè riuscendo a farla assolvere. A processo finito, la donna nello studio dell’avvocato, trova il cane Prince e….Doppio colpo di scena.
Assolutamente geniale!
NB Cfr ” Perry Mason e il trial procedural” di Sergio Agostinis FG n 24/ter pagg 20-25
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