9
Set
2012
Quando al cinema si piangeva :”Menzogna”Di Ubaldo Maria Del Colle(1952)i
Non vado al cinema da mesi e per motivi economici e per il
livello modestissimo dei film in circolazione. Negli Anni 50, i cinema,
anche quelli di paese, erano affollatissimi. Andare al cinema costava
poco, l’offerta era vastissima: i film americani con Gregory Peck -idolo
delle signore-e Marilyn Monroe-idolo dei signori, i capolavori del
neorealismo e soprattutto le pellicole strappalacrime di Matarazzo e C.
Ieri, ne ho visto una di queste( ma non ho pianto..):”Menzogna” di
Ubaldo Maria Del Colle(1952).
Come si sa, la coppia regina di questi melodrammi popolari era formata da Amedeo Nazzari e Yvonne Sanson. Qui, lui non c’è. C’è lei, la greca-turca-russa dalla bellezza sconvolgente. Veste i panni firmati di Luisa, una ricchissima vedova che ,per non annoiarsi troppo dà feste memorabili, e si concede, anche se con qualche rimorso, un cameriere-amante(un cattivissimo Tino Carraro). Stanca di tutto e soprattutto di questa relazione molto costosa anche in termini pecuniari, fugge. Si rifugia in un delizioso borgo sul mare vicino Napoli. Il boss del luogo(Folco Lulli, il vilain per antonomasia del tempo) le affitta una bella villa sul mare. Il paese è un povero borgo di pescatori: tra questi, la signora di città “scopre” le spalle muscolose e il viso maschio di Gianni( Alberto Farnese) e lo seduce. Ma il giovinotto è fidanzato con la pura e dolce Mariella (Irene Galter). Anche il boss del paese è innamorato della fanciulla e tenta in tutti i modi di averla per sè. Ma il cameriere-amante non si arrende: scopre dove si trova la fuggitiva e, durante un diverbio, la uccide. Del delitto viene però accusato Gianni. Per salvarlo, Mariella dice davanti a tutto il paese riunito in piazza la “menzogna”che la disonora a vita. E’ immaginabile quale sia.
Ci sarà l’happy end?
Il film, come quasi tutti quelli del genere, è incentrato su due figure femminili: la signora di città, sensuale(e la Sanson lo sa essere anche vestitissima)e seducente ma dal cuore tenero, la fanciulla di paese, povera,bella e pura. Quanto ai maschi o sono violenti e rozzi come Rocco,il boss del borgo, o avidi e spietati mantenuti come il cameriere-amante o facili a cedere al fascino della maliarda come il bel Gianni(che poi ritorna come si usava dire allora a casa, da lei, la brava ragazza).
Su tutto e tutti vigilano il buon curato e la statua della Madonnina, cui rivolgersi nei momenti di difficoltà.
Altri tempi davvero
Come si sa, la coppia regina di questi melodrammi popolari era formata da Amedeo Nazzari e Yvonne Sanson. Qui, lui non c’è. C’è lei, la greca-turca-russa dalla bellezza sconvolgente. Veste i panni firmati di Luisa, una ricchissima vedova che ,per non annoiarsi troppo dà feste memorabili, e si concede, anche se con qualche rimorso, un cameriere-amante(un cattivissimo Tino Carraro). Stanca di tutto e soprattutto di questa relazione molto costosa anche in termini pecuniari, fugge. Si rifugia in un delizioso borgo sul mare vicino Napoli. Il boss del luogo(Folco Lulli, il vilain per antonomasia del tempo) le affitta una bella villa sul mare. Il paese è un povero borgo di pescatori: tra questi, la signora di città “scopre” le spalle muscolose e il viso maschio di Gianni( Alberto Farnese) e lo seduce. Ma il giovinotto è fidanzato con la pura e dolce Mariella (Irene Galter). Anche il boss del paese è innamorato della fanciulla e tenta in tutti i modi di averla per sè. Ma il cameriere-amante non si arrende: scopre dove si trova la fuggitiva e, durante un diverbio, la uccide. Del delitto viene però accusato Gianni. Per salvarlo, Mariella dice davanti a tutto il paese riunito in piazza la “menzogna”che la disonora a vita. E’ immaginabile quale sia.
Ci sarà l’happy end?
Il film, come quasi tutti quelli del genere, è incentrato su due figure femminili: la signora di città, sensuale(e la Sanson lo sa essere anche vestitissima)e seducente ma dal cuore tenero, la fanciulla di paese, povera,bella e pura. Quanto ai maschi o sono violenti e rozzi come Rocco,il boss del borgo, o avidi e spietati mantenuti come il cameriere-amante o facili a cedere al fascino della maliarda come il bel Gianni(che poi ritorna come si usava dire allora a casa, da lei, la brava ragazza).
Su tutto e tutti vigilano il buon curato e la statua della Madonnina, cui rivolgersi nei momenti di difficoltà.
Altri tempi davvero
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