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domenica 15 aprile 2018

5 Giu 2010

Henry-Georges Clouzot e Stanislas- André Steeman: “Légitime défense” ovvero “Quai des Orfèvres”

Scritto da Giuseppina La Ciura
Il francese Henry-Georges Clouzot(1907-1977) e il belga  Stanislas-André  Steeman( 1908-1970) lavorarono insieme, l’uno come regista, l’altro come sceneggiatore nel  film che segna il debutto cinematografico del francese : “L’assassin habite au 21” del 1942.. Poi, Clouzot diresse “Le corbeau”(Il Corvo”) del 1944, film per cui fu accusato- assurdamente- di collaborazionismo con i tedeschi. Dopo la guerra e un periodo di epurazione, nel 1947 il grande regista tornò al successo con una pellicola tratta da un romanzo proprio di Steeman . Si tratta, come tutti i cinefili sanno, di “ Quai des Orfèvres” che vinse il primo premio a Venezia. Il romanzo di Steeman si intitola invece “Légitime défense” di cui ho letto la copia edita da Librarie Arthème Fayard-1947.
Anche se il nucleo centrale della storia è lo stesso,tra il romanzo di Steeman e il film di Clouzot ci sono notevoli differenze. Nel  romanzo, che è un autentico Giallo con tanti possibili assassini e moventi(la moglie della vittima, la figlia, il segretario, un pittore fallito), il protagonista si chiama Noël Martin, è un giovane pittore di modesta fama che vive in un povero atelier con la moglie Belle nata Garsou, una piccola borghese molto bella e civettuola che ama farsi corteggiare da tutti gli uomini che incontra. Il marito è geloso, ma fa finta di niente. Ma quando trova un biglietto della moglie che gli annuncia che sta per partire per Pont-d’île perché la madre sta male ed invece scopre che ella ha un rendez-vous con M.Weyl, un cinquantenne “mecenate” morboso e sadico nella sua maison vicino al Bois, la sua gelosia a lungo repressa  si scatena, diventa irrefrenabile. M. Martin sale in macchina, si crea un falso alibi, si reca nella villa e, dopo aver visto Belle  nel parco, colpisce con un maglio il presunto amante. Dopo, non ha alcun rimorso :l’ha fatto per legittima difesa. Di più gli interessa provare il tradimento della moglie. Mentre la coppia vive giorni di sotterfugi e bugie, in uno stato di tensione crescente, il commissario Maria indaga da un posto- il Quai des Orfèvres- che sembra un antro remoto ed oscuro. La soluzione ,beffarda e geniale, sorprende  il lettore , perché l’assassino non è Martin,ma  il movente resta sempre lo stesso: “legittima difesa”.
Nel film, il décor è mutato totalmente. L’atelier cede il posto al music-hall. Belle è divenuta Marguerite Chauffournier Martineau, chanteuse  dall’americaneggiante nome di battaglia  di  Jenny Lamour(il ruolo è affidato alla prima moglie di Clouzot, la fascinosa Suzy Delair), il povero marito Maurice Martineau l’accompagna al piano( Bernard Blier è bravissimo), il presunto amante Brignon ha 70 annni, è gobbo, lercio e pedofilo. Infine, il commissario Antoine ha il volto sofferto ed umano del magistrale Louis Jouvet. Il ritmo del film è rapido, le scene che si svolgono al mitico 36 Quai des Orfèvres sono molte e significative, La soluzione del caso è imprevista e delude. Clouzot scelse infatti un lieto fine e il trionfo dell’ Amore. Lo fece per accontentare il pubblico e soprattutto il produttore? Il film successivo è “Manon”. Donc...

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