5
Gen
2011
“L’ultimo dei Weynfeldt”(Der letzte Weynfeldt) di Martin Suter-Sellerio 2010
Adrian S( per Sebastian come il nome del padre)Weynfeldt,
“l’ultimo dei Weynfeldt”, è un signore cinquantenne molto ricco e molto
solo. Vive in un prestigioso appartamento al centro di Zurigo, arredato
con gusto e senza badare a spese da un suo amico architetto. Possiede
inoltre vari immobili, una villa all’Engandina dove soleva trascorrere i
mesi estivi con gli amati genitori e consistenti rendite. Per passione,
si occupa di expertise nel campo dell’arte svizzera per un’importante
casa d‘aste.
Le sue giornate e la sua vita sono regolate in modo perfetto, come un
orologio per cui il suo Paese è famoso nel mondo. La governante frau
Hauser a casa e fraulein Veronique nell’ufficio vegliano sulla sua
tranquillità.
Weynfeldt è un solitario. Non ha una moglie nè un’amante. Frequenta solo persone o più grandi, che sono stati amici del padre,o più giovani, perlopiù artisti falliti di cui è un mecenate munifico ma,in fondo, indifferente. Una sera, in un bar, incontra Lorena Steiner, una ex modella dai capelli rossi come quelli del suo grande amore,l’inglesina Daphne, e dalla vita disordinata. Poco dopo scopre che due suoi amici appartenenti l’uno all’alta borghesia zurighese e l’altro alla cerchia dei suoi “clienti”, stanno tentando di truffarlo. Adrian non fa una piega. Messa da parte la sua “buona educazione” ,decide di rimediare, per quanto è possibile, ai “danni educativi irrimediabili” e ,da semplice pedina del gioco, si trasforma in divertito e beffardo regista della vicenda.
“L’ultimo dei Weynfeltd”è stato a lungo primo in classifica in Germania. La cosa non meraviglia. Si tratta di un romanzo elegante, dalla scrittura nitida ed asciutta, dal ritmo gradevole(niente copia ed incolla,per intenderci), dalla trama convincente. Suter è molto abile nel tratteggiare a piccoli tocchi la personalità tipicamente elvetica del suo eroe e nel ritrarre con stile e garbo la società solo in apparenza ordinata della Confederazione.
Il maestro Dürrematt è però ancora molto lontano.
In copertina il quadro di Félix Vallotton “Femme nue devant une salamandre”. Ha un ruolo importante nel romanzo di Suter.
Weynfeldt è un solitario. Non ha una moglie nè un’amante. Frequenta solo persone o più grandi, che sono stati amici del padre,o più giovani, perlopiù artisti falliti di cui è un mecenate munifico ma,in fondo, indifferente. Una sera, in un bar, incontra Lorena Steiner, una ex modella dai capelli rossi come quelli del suo grande amore,l’inglesina Daphne, e dalla vita disordinata. Poco dopo scopre che due suoi amici appartenenti l’uno all’alta borghesia zurighese e l’altro alla cerchia dei suoi “clienti”, stanno tentando di truffarlo. Adrian non fa una piega. Messa da parte la sua “buona educazione” ,decide di rimediare, per quanto è possibile, ai “danni educativi irrimediabili” e ,da semplice pedina del gioco, si trasforma in divertito e beffardo regista della vicenda.
“L’ultimo dei Weynfeltd”è stato a lungo primo in classifica in Germania. La cosa non meraviglia. Si tratta di un romanzo elegante, dalla scrittura nitida ed asciutta, dal ritmo gradevole(niente copia ed incolla,per intenderci), dalla trama convincente. Suter è molto abile nel tratteggiare a piccoli tocchi la personalità tipicamente elvetica del suo eroe e nel ritrarre con stile e garbo la società solo in apparenza ordinata della Confederazione.
Il maestro Dürrematt è però ancora molto lontano.
In copertina il quadro di Félix Vallotton “Femme nue devant une salamandre”. Ha un ruolo importante nel romanzo di Suter.
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