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mercoledì 18 aprile 2018

28 Ott 2011

“La faccia tagliata”(The Face on the Cutting-Room Floor-1937)di Cameron McCabe- Shake edizioni 2009

Scritto da Giuseppina La Ciura
Ho sentito parlare di questo romanzo alla fine degli Anni 90 insieme con altri “introvabili” e per questo ricercatissimi. Marco Polillo aveva intenzione di pubblicarlo nella collana dei Bassotti e gli aveva assegnato il n 72. Per motivi inerenti ai diritti d’autore fu però preceduto da Boncompagni-Carlotti ed Igor Longo che lo pubblicarono nella collana noir della Shake editore. Al romanzo venne dato il titolo di “La faccia tagliata”, titolo bruttissimo perchè  evoca più che  altro uno sfregio.In questo mese di Ottobre Polillo l’ha potuto  finalmente pubblicare a sua volta con il titolo di “La ragazza tagliata nel montaggio”, titolo non esaltante ma più aderente alla realtà testuale.
Mi pare ovvio che se due case editrici di notevole livello e degli esperti del calibro di quelli citati si battono per pubblicare un romanzo questo deve essere di assoluta eccellenza.
Lo è? Sì, ma….
Andiamo con ordine.
L’inizio è piuttosto convenzionale. Lascio parlare l’autore, lo scozzese Cameron McCabe*
“Abbiamo fatto un film, il titolo non conta, è una pellicola commerciale come tante. …due divi e un’esordiente per una trama su un triangolo, Maria Ray è la prima donna, Ian Jensen l’uomo del triangolo mentre l’altra donna è una nuova arrivata, la giovane Estella Lamare. Un bel giorno il film è finito ed io ho quasi completato il montaggio preliminare quando Bloom,il gran capo, piomba in sala montaggio e mi ordina di eliminare Estella, di tagliarla del tutto dalla pellicola. …ho sentito puzza di bruciato, quindi sono andato a cercare un certo Robertson, che è il miglior montatore dello studio. Non l’ho trovato.. la mattina dopo la giovane Estella è stata trovata cadavere con due piccole ferite al polso proprio nella stanza di Robertson”
Da questo momento quello che sembra essere un tipico giallo inglese si trasforma in un gioco complicatissimo di scatole cinesi con cui l’autore **si diverte ad infrangere tutte le regole del mystery. In questo, a volte confuso, procedere a base di colpi di scena il lettore si trova  in balia di sentimenti alterni che vanno dall’ammirazione per tanto ardire ed abilità letteraria all’irritazione per una soluzione che non arriva mai ed alla noia(specie quanto si deve sorbire le dissertazioni di A.B.C.Müller)
Come avete capito, “La faccia tagliata”non mi è piaciuto. Essendo stendhaliana, non amo i romanzi a tesi. Ma pur ammettendo che la Verità non esista- questo è ciò che vuole dimostrare McCabe- restano due elementi poco convincenti. Primo: il  movente. Possibile che tutti(o quasi) i maschi del romanzo e possibili colpevoli siano innamorati e vogliano sposare la stessa donna e che tra questi ci sia anche l’ispettore di Scotland Yard? Secondo:  questo movente passionale può stare alla base non di un romanzo rosa o di d’appendice ma di un testo che vuole essere colto, rivoluzionario, borgesiano?
* cfr pagg 109-110
** Cameron McCabe è lo pseudonimo del berlinese Erns Julius Bornemann(1915-1995). Si tratta di un personaggio di multiforme ingegno: cineasta, antropologo, etnomusicologo, musicista, critico jazz e soprattutto sessuologo della scuola di Wilhem Reich.  E questo aspetto è evidente nel romanzo. Maria Ray, la femme fatale che tutti si contendono fino al delitto , è una libertina in un’epoca in cui le fanciulle restavano vergini ad oltranza.

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