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mercoledì 18 aprile 2018

28 Ago 2011

Estate queeniana: “Dopo la folgore”(Wife or Death-1963)- di Ellery Queen Il GM Gli Speciali 2011

Scritto da Giuseppina La Ciura
“Wife or Death”(1963)-in italiano “Dopo la folgore”- appartiene alla serie queeniana dei cosiddetti “apocrifi”, ovvero dei gialli scritti da altri(in questo caso Richard Deming)e pubblicati sotto la prestigiosa firma di Ellery Queen. *
Il romanzo è il tipico prodotto dei primi Anni 60. Lo è per la struttura narrativa, per l’ambientazione-il piccolo centro di Ridgemore che ricorda per i suoi scandali sessuali  Playton Place- per i suoi personaggi e soprattutto per la sua eroina -vittima.
A pagina 23 Ellery Queen(o meglio chi per lui)scrive:
“Il timbro della sua voce-di Angela Denton- bassa e un pò roca sorprendeva sempre chi non la conosceva ,perchè non era in armonia con il suo fisico tanto femminile, piuttosto bamboleggiante, simile a quello di Brigitte Bardot. Era il classico esemplare del tipo femminile alla moda, dal corpo provocante e dal viso infantile:occhioni azzurri dall’espressione innocente, bocca piccola e carnosa, dalle labbra imbronciate e sempre semiaperte, nasino perfetto, carnagione simile alla porcellana, folti capelli biondi arruffati ed una figura dalle curve procaci messa spudoratamente in mostra” Angela ha alle spalle un’infanzia povera e fa la spogliarellista quando Jim Denton, proprietario di un piccolo giornale “The Clarion”, la incontra, se ne innamora e la sposa. Ma la vita soffocante della provincia americana non fa per Angela che sfoga la sua irrequietezza ed infelicità inanellando una serie impressionante di amanti. Il marito, che è dotato di un aplomb britannico, fa finta di niente. La notte di Ognissanti, dopo un terribile temporale(da qui il titolo italiano), Angela lascia un biglietto per il marito e fugge con un nuovo, misterioso amante. Quindici giorni dopo il suo corpo devastato dagli animali viene trovato in un bosco: la donna è stata uccisa da una fucilata. E’ ovvio che il sospettato per eccellenza sia il marito e che questi sia costretto dagli eventi ad improvvisarsi detective.
L’intreccio, come si vede, è classico ma la soluzione sorprende. I tempi di “Il mistero delle croci egizie” sono lontanissimi

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