27
Ago
2015
“23 passi dal delitto”(“23 paces to Baker Street) di H. Hataway 1956
Sulla
scia del successo mondiale dell’hitchcockiano “La finestra sul
cortile”(1954), la 20th Century Fox affidò due anni dopo a Henry
Hataway e al grande giallista inglese Philip MacDonald( affiancato da
Nigel Balchin) il compito di portare sullo schermo “23 passi dal
delitto”tratto dal famoso romanzo dello stesso MacDonald del 1938 “The
nursemaid who disappeared”* il cui protagonista è un altro disabile,
questa volta un cieco. La parte fu affidata a Van Johnson, attore
celebre per i suoi ruoli di bravo ragazzo americano dai capelli rossi e
che in quegli anni era sulla cresta dell’onda per il mélo “L’ultima
volta che vidi Parigi” con Elizabeth Taylor. L’attore se la cavò in modo
convincente,mentre Vera Miles, altra bionda algida, che recitava la
parte della fiancée, ne venne fuori in maniera scolorita e un po’
patetica.
Philip Hannon(Van Johson) è un drammaturgo americano che ,divenuto cieco, ha lasciato NY e la promessa sposa(sua fida segretaria) e si è trasferito a Londra per assistere ad un lavoro teatrale e,nel contempo, cercare di reagire al suo tragico destino. In un bar, dove cerca di annegare nel whisky la sua disperazione, ascolta per caso una conversazione tra un certo Evans e una donna che fa la governante. Da questa conversazione ,Hannon deduce che i due stiano tramando il rapimento di un bambino. La Polizia-che è poi Scotland Yard- non dà molto credito alle rivelazioni del drammaturgo. Questi non si perde d’animo e ,aiutato dal maggiordomo e dalla fidanzata che è venuta nel frattempo a Londra per riprendere la relazione, si improvvisa investigatore. Dopo aver rischiato la vita, Hannon trova nella sua cecità l’arma decisiva per risolvere il caso e smascherare il colpevole.
Una splendida fotografia in bianco e nero e una Londra nebbiosa e deprimente contribuiscono a fare di questo film un poliziesco di grande classe.
Imperdibile
* In italiano “Mandato di cattura” GM 1977
Philip Hannon(Van Johson) è un drammaturgo americano che ,divenuto cieco, ha lasciato NY e la promessa sposa(sua fida segretaria) e si è trasferito a Londra per assistere ad un lavoro teatrale e,nel contempo, cercare di reagire al suo tragico destino. In un bar, dove cerca di annegare nel whisky la sua disperazione, ascolta per caso una conversazione tra un certo Evans e una donna che fa la governante. Da questa conversazione ,Hannon deduce che i due stiano tramando il rapimento di un bambino. La Polizia-che è poi Scotland Yard- non dà molto credito alle rivelazioni del drammaturgo. Questi non si perde d’animo e ,aiutato dal maggiordomo e dalla fidanzata che è venuta nel frattempo a Londra per riprendere la relazione, si improvvisa investigatore. Dopo aver rischiato la vita, Hannon trova nella sua cecità l’arma decisiva per risolvere il caso e smascherare il colpevole.
Una splendida fotografia in bianco e nero e una Londra nebbiosa e deprimente contribuiscono a fare di questo film un poliziesco di grande classe.
Imperdibile
* In italiano “Mandato di cattura” GM 1977
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