25
Mag
2012
Némirovsky in giallo:”Jezabel”(1936)-Adelphi 2012
Il romanzo inizia come un trial procedural: in tribunale. Alla
sbarra,in quell’estate afosa del 1934 ,a Parigi, una donna ricca,bella e
cosmopolita. Gladys Eysenach, questo è il suo nome, è accusata di aver
ucciso il suo amante ventenne, lo studente Bernard Martin, che si era
stancato di lei.
Se l’avvocato dell’accusa fa della donna l’emblema del vizio e della perversione( pare frequentasse anche case di appuntamento), una sorta di moderna Jezabel , il difensore la descrive come vittima della solitudine, della paura di invecchiare e della passione. I giurati credono al delitto passionale e condannano la donna ad una pena lieve.
A questo punto, il romanzo potrebbe definirsi concluso. Invece,la Nèmirovsky procede à rebours raccontando con toni tra il feuilleton ottocentesco e il mélo più strappalacrime la vicenda di questa ” eroina” che è nel contempo femme fatale, donna sola ed infelice e madre spietata. E così tra crisi di pianto, riflessioni ridicole, amanti sempre più giovani ed amplessi squallidi, si arriva al delitto con colpo di scena finale ed incredibile movente.
Se l’avvocato dell’accusa fa della donna l’emblema del vizio e della perversione( pare frequentasse anche case di appuntamento), una sorta di moderna Jezabel , il difensore la descrive come vittima della solitudine, della paura di invecchiare e della passione. I giurati credono al delitto passionale e condannano la donna ad una pena lieve.
A questo punto, il romanzo potrebbe definirsi concluso. Invece,la Nèmirovsky procede à rebours raccontando con toni tra il feuilleton ottocentesco e il mélo più strappalacrime la vicenda di questa ” eroina” che è nel contempo femme fatale, donna sola ed infelice e madre spietata. E così tra crisi di pianto, riflessioni ridicole, amanti sempre più giovani ed amplessi squallidi, si arriva al delitto con colpo di scena finale ed incredibile movente.
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