16
Mag
2012
Perry Mason super Avvocato del Diavolo per “il gatto grigio”
“Perry Mason e il cane molesto” (Palmina n 190) si chiude con
l’Avvocato del Diavolo che chiede alla sua segretaria se ci siano
novità. Della Street dice di sì ed aggiunge” Un uomo con una stampella..
un certo tipo bizzoso, irascibile..- Non so neppure se sia il caso di
parlarvene..una cosa tanto buffa..Soprattutto in quanto che è appena
finito il caso del “cane molesto”..Il fatto che si tratta.. di un
gatto!Un gatto grigio, al quale quell’uomo- un custode-pare molto
affezionato. I suoi padroni attuali non vogliono che lo tenga e
minacciano di avvelenare la bestia…”
L’interesse di Perry Mason si è svegliato. Afferma,perentorio:” Quando tornerà,gli parlerò volentieri. Un gatto, un gatto grigio minacciato di morte..Chissa? Non è cosa di tutti i giorni”*
Così nel Luglio del 1938 si preparava il lettore a “The case of
caretaker’s cat”(letteralmente “Il caso del gatto del custode”), romanzo
del 1935 che apparve poco dopo con il n 195, sempre tra le Palmine,
con il titolo di “Perry Mason e il gatto grigio” . Io lo lessi in quella
edizione a vent’anni e mi piacque molto. Rileggendolo ora, in un’età
non più verde(eufemismo!) nell’edizione integrale dal titolo “Perry Mason
e il caso del gatto persiano” Hobby &Work 1997 per la traduzione
di Giancarlo Carlotti. devo confessare che il libro mi ha convinto
poco. Parte da un assunto del tutto condivisibile: un animale può
significare molto se non tutto per un essere umano specie se solo al
mondo, vecchio e malato. E poiché un “legale non è un bottegaio che può
vendere o meno la sua merce..,, deve riservare la sua competenza ai meno
fortunati”**Però dopo che Perry Mason ha incontrato Charles Ashton, il
padrone del gatto, che lo ha edotto sulla morte del suo datore di lavoro
in un incendio a Carmencita e dei suoi tre nipoti, il romanzo acquista
un ritmo esagerato,da thriller di Grangé, e affastella eventi poco
verosimili se non assurdi, anche se tipici di molti gialli della Golden
Age. Faccio un esempio per tutti. Si dissotterra il cadavere dell’ uomo
morto nell’ incendio. E’ notte inoltrata, piove a dirotto. Hic et
nunc,l l’anatomopatologo apre il petto del morto e decreta che si tratta
di omicidio con il monossido di carbonio…(poi si scoprirà che il
poveretto è morto di morte naturale!)…Lungo duecento pagine succede di
tutto tra cui tre omicidi di uno considerato “perfetto” Perry Mason in
gran forma dà il meglio di sé: gioca e vince a poker con dei perfetti
sconosciuti, entra ed esce da abitazioni private con passepartout, si
precipita di notte nella casa della segretaria,(cosa scandalosa per quei
tempi morigerati), progetta una crociera in giro per il mondo da solo e
alla fine pensa ..alla luna di miele. Solo Scoria,il gatto, resta
imperturbabile. Presenzierà al processo, vincerà la causa e continuerà a
passeggiare tra le lenzuola con le zampine bagnate e a fare beatamente
le fusa tra braccia accoglienti.
Consigliato ai gattofili più convinti.
* ” Perry Mason e il cane molesto” Palmina n 190 pag 240
** Perry Mason e il caso del gatto persiano” Hobby&Work 1997 pag 5
L’interesse di Perry Mason si è svegliato. Afferma,perentorio:” Quando tornerà,gli parlerò volentieri. Un gatto, un gatto grigio minacciato di morte..Chissa? Non è cosa di tutti i giorni”*
Così nel Luglio del 1938 si preparava il lettore a “The case of
caretaker’s cat”(letteralmente “Il caso del gatto del custode”), romanzo
del 1935 che apparve poco dopo con il n 195, sempre tra le Palmine,
con il titolo di “Perry Mason e il gatto grigio” . Io lo lessi in quella
edizione a vent’anni e mi piacque molto. Rileggendolo ora, in un’età
non più verde(eufemismo!) nell’edizione integrale dal titolo “Perry Mason
e il caso del gatto persiano” Hobby &Work 1997 per la traduzione
di Giancarlo Carlotti. devo confessare che il libro mi ha convinto
poco. Parte da un assunto del tutto condivisibile: un animale può
significare molto se non tutto per un essere umano specie se solo al
mondo, vecchio e malato. E poiché un “legale non è un bottegaio che può
vendere o meno la sua merce..,, deve riservare la sua competenza ai meno
fortunati”**Però dopo che Perry Mason ha incontrato Charles Ashton, il
padrone del gatto, che lo ha edotto sulla morte del suo datore di lavoro
in un incendio a Carmencita e dei suoi tre nipoti, il romanzo acquista
un ritmo esagerato,da thriller di Grangé, e affastella eventi poco
verosimili se non assurdi, anche se tipici di molti gialli della Golden
Age. Faccio un esempio per tutti. Si dissotterra il cadavere dell’ uomo
morto nell’ incendio. E’ notte inoltrata, piove a dirotto. Hic et
nunc,l l’anatomopatologo apre il petto del morto e decreta che si tratta
di omicidio con il monossido di carbonio…(poi si scoprirà che il
poveretto è morto di morte naturale!)…Lungo duecento pagine succede di
tutto tra cui tre omicidi di uno considerato “perfetto” Perry Mason in
gran forma dà il meglio di sé: gioca e vince a poker con dei perfetti
sconosciuti, entra ed esce da abitazioni private con passepartout, si
precipita di notte nella casa della segretaria,(cosa scandalosa per quei
tempi morigerati), progetta una crociera in giro per il mondo da solo e
alla fine pensa ..alla luna di miele. Solo Scoria,il gatto, resta
imperturbabile. Presenzierà al processo, vincerà la causa e continuerà a
passeggiare tra le lenzuola con le zampine bagnate e a fare beatamente
le fusa tra braccia accoglienti.Consigliato ai gattofili più convinti.
* ” Perry Mason e il cane molesto” Palmina n 190 pag 240
** Perry Mason e il caso del gatto persiano” Hobby&Work 1997 pag 5
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