22
Feb
2012
“L’uomo in grigio”(“The Man in grey” 1943) di Leslie Arliss
Non
ho mai amato molto i drammoni sentimentali, ma,invecchiando, a volte
mi lascio trascinare e leggo o vedo un mélo. Ieri sera, perdurando
l’assenza di programmi televisivi di livello, ho scelto questo film
inglese in bianco e nero del 1943. Il titolo “L’uomo in grigio” non
farebbe pensare a passioni infuocate e a scene madri
strappalacrime:invece….Il titolo si riferisce al protagonista in total
black del film:il marchese di Rohan (interpretato da un credibile
arconchè giovane e fascinoso James Mason). Costui mi ha ricordato fin
dalla prima sequenza un mio compagno di scuola, bello, ricco,di alto
lignaggio ma burbero ed inaccessibile. E’ ovvio che quasi tutte le mie
compagne del liceo stravedevano per lui e facevano di tutto -dati i
tempi- per strappargli un sorriso,una parola,un invito. Proprio come
“L’uomo in grigio” egli si negava a tutte,pur avendo le sue love story
segrete.
Torniamo al film. Siamo in piena Reggenza, il periodo storico prediletto dalla grande Georgette Heyer. Ben cinquanta fanciulle di sangue nobile e di intemerata virtù attendono nella sontuosa dimora del marchese di Rohan che costui si presenti,le osservi e ne scelga una. Rohan vorrebbe fuggire, ma la madre lo ferma sulle scale e gli presenta l’adorabile Clarissa Richmond. Il giovanotto, stanco delle insistenze materne che lo vuole marito e soprattutto padre, cede e fa la sua brava proposta di matrimonio.
Clarissa vorrebbe rifiutare perché non è innamorata,ma sua zia sa trovare le argomentazioni convincenti. I due si sposano, ma,il giorno dopo, a colazione, lei senza battere ciglio gli annuncia che vuole il divorzio. Lui risponde picche:un Rohan non divorzia. Vivranno da separati in casa e lo saranno ancora di più quando lei avrà generato l’erede.
Portata a termine la missione, la vita della marchesa scorre serena tra balli, serate mondane e tavoli da gioco fino a quando non ritorna dal passato Hester, un’antica compagna di collegio. La giovane(la Margaret Lockwood di “ The lady vanishes”) fa l’attrice in una compagnia di girovaghi. E’ bruna(mentre Clarissa è bionda), focosa. avida ed ambiziosa.Dimentica di quanto le ha predetto in gioventù una vecchia zingara(“non frequentare mai donne”) la marchesa si intenerisce per l’ infelice sorte dell’ex compagna e ne fa la sua dama di compagnia…….
Lascio il resto della storia all’immaginazione dei lettori. Con l’auspicio che sia fervida perché gli sceneggiatori non si(ci) fanno mancare nulla: seni candidi palpitanti negli impalpabili abiti stile impero, scambio di coppie, uno Stewart Granger avventuriero e cialtrone ma irresistibile eroe romantico, baci ardenti sotto le stelle e sul Tamigi, un valletto negro che parla come un negro d’altri tempi,, maggiordomi, governanti, stallieri, castelli, biblioteche, costumi favolosi, guanti gettati in volto, morti violente. Ed Amore, Amore,Amore.
Il film fu campione d’incassi della stagione 1943-44 nell’Inghilterra in guerra contro Hitler.Mi pare perfetto per i nostri tempi grami
Torniamo al film. Siamo in piena Reggenza, il periodo storico prediletto dalla grande Georgette Heyer. Ben cinquanta fanciulle di sangue nobile e di intemerata virtù attendono nella sontuosa dimora del marchese di Rohan che costui si presenti,le osservi e ne scelga una. Rohan vorrebbe fuggire, ma la madre lo ferma sulle scale e gli presenta l’adorabile Clarissa Richmond. Il giovanotto, stanco delle insistenze materne che lo vuole marito e soprattutto padre, cede e fa la sua brava proposta di matrimonio.
Clarissa vorrebbe rifiutare perché non è innamorata,ma sua zia sa trovare le argomentazioni convincenti. I due si sposano, ma,il giorno dopo, a colazione, lei senza battere ciglio gli annuncia che vuole il divorzio. Lui risponde picche:un Rohan non divorzia. Vivranno da separati in casa e lo saranno ancora di più quando lei avrà generato l’erede.
Portata a termine la missione, la vita della marchesa scorre serena tra balli, serate mondane e tavoli da gioco fino a quando non ritorna dal passato Hester, un’antica compagna di collegio. La giovane(la Margaret Lockwood di “ The lady vanishes”) fa l’attrice in una compagnia di girovaghi. E’ bruna(mentre Clarissa è bionda), focosa. avida ed ambiziosa.Dimentica di quanto le ha predetto in gioventù una vecchia zingara(“non frequentare mai donne”) la marchesa si intenerisce per l’ infelice sorte dell’ex compagna e ne fa la sua dama di compagnia…….
Lascio il resto della storia all’immaginazione dei lettori. Con l’auspicio che sia fervida perché gli sceneggiatori non si(ci) fanno mancare nulla: seni candidi palpitanti negli impalpabili abiti stile impero, scambio di coppie, uno Stewart Granger avventuriero e cialtrone ma irresistibile eroe romantico, baci ardenti sotto le stelle e sul Tamigi, un valletto negro che parla come un negro d’altri tempi,, maggiordomi, governanti, stallieri, castelli, biblioteche, costumi favolosi, guanti gettati in volto, morti violente. Ed Amore, Amore,Amore.
Il film fu campione d’incassi della stagione 1943-44 nell’Inghilterra in guerra contro Hitler.Mi pare perfetto per i nostri tempi grami
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