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lunedì 16 aprile 2018

20 Nov 2010

“D’entre les morts”(“La donna che visse due volte”-1954) di Boileau-Narcejac- Sellerio 2008

Scritto da Giuseppina La Ciura
Pierre Boileau(1906-1989) e Thomas Narcejac(1908-1989) erano già due giallisti affermati quando si incontrarono nel 1948 e diedero origine ad una collaborazione quarantennale, che può ritenersi  fondamentale per l’evoluzione del Polar. Entrambi gli scrittori avevano già vinto il Grand Prix du Roman d’Aventures delle edizioni Le Masque: Boileau nel 1938 con il memorabile “Le repos de Bacchus”* e Narcejac proprio nel 1948 con ” La Mort est du voyage”. Dal loro sodalizio letterario nacquero molti libri famosi che vennero adattati per lo schermo da registi del calibro di Clouzot e di Hitchcock e, soprattutto, un nuovo tipo di romanzo poliziesco che potremmo chiamare di “suspense psychologique”. In questo contesto due sono i polar più citati e noti: “Celle qui n’était plus”(1952) che in Italia ebbe il titolo di “I diabolici” e “D’entre les morts”del 1954, che è considerato dai critici il suo capolavoro. In questi tempi di magra, ho voluto rileggerlo nella sua prima edizione italiana apparsa in “Il Romanzo per tutti”
1955 con il titolo di “Il paese dell’ombra”. (Poi è venuto un Supergiallo nel 1977 e la Sellerio).
La storia si svolge durante e poco dopo la Seconda Guerra Mondiale.  Gévigne domanda a Flavières, un amico ed ex poliziotto-ha lasciato il suo lavoro perchè soffre di vertigini- di sorvegliare sua moglie Madeleine, che si comporta in modo strano da quando si crede la reincarnazione di una vecchia parente. Flavières la segue in città dove vagabonda per ore, in un cimitero dove si raccoglie sulla tomba dell’antenata… fino al giorno in cui tenta di annegarsi. Flavières la salva e può quindi vivere a fianco di colei di cui si è fatalmente innamorato. Ma il disagio di Madeleine è troppo profondo: ella finirà con il gettarsi dall’alto di un campanile dove Flavières, a causa della sua fobia, non ha potuto  seguirla. Più tardi, l’uomo incontra una donna che stranamente assomiglia alla morta. Il dubbio si insinua in lui: è dunque davvero la reincarnazione di colei che chiama la sua Euridice? di colei per cui la Morte non esiste?
Anche in questo romanzo, quindi, tutto ruota attorno  ad un personaggio debole e suggestionabile che è la vittima ideale  di una macchinazione diabolica ed all’apparenza inverosimile che lo condurrà implacabilmente  alla follia.
* Non comprendo le motivazioni per cui questo Giallo  di Boileau, come altri di questo autore e di altri écrivains francesi degli Anni 30-40 -50, non venga ripubblicato in Italia. 

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