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mercoledì 18 aprile 2018

18 Set 2011

Marjorie Bowen(1885-1952) tra Gotico, Horror e Romanzo Storico.

Scritto da Giuseppina La Ciura
Nello scorso Agosto  la casa editrice Gargoyle ha pubblicato “Black Magic: a Tale of the Rise and Fall of the Antichrist” romanzo del 1909 dell’anglosassone Marjorie Bowen. L’ho subito comprato(l’edizione italiana ha il titolo di “Magia Nera”). L’ho fatto in questi tempi di magra perchè da ragazza ho letto due romanzi storici di questa scrittrice che mi erano piaciuti molto. Il primo è “Il Biscione”(The Viper of Milan: A Romance of Lombardy”)del 1906, un romanzo  ambientato nella Lombardia di Ludovico il Moro in cui trionfano i colpi di teatro e le tinte fosche. Il libro, che è il primo della Bowen, piacque molto ad Albertini e al suo entourage tanto che fu subito tradotto e pubblicato in 63 puntate sul Corriere della Sera nell’autunno del 1906. Io ,però, l’ho letto nella sua seconda edizione in “Romanzo Mensile” del 1921. Il secondo romanzo della Bowen che ho letto in gioventù è sempre di ambientazione italiana: questa volta la Venezia del 700. Il titolo dice molto : “Rococò”(RM 1923).
In entrambi i libri un lettore accorto noterà “sfasature ed invenzioni storiche grossolane”*, ma basterà conoscere la biografia della Bowen per molto perdonarle. Gabrielle Margaret Vere Campbell Long, nata il 1 Novembre del 1885 a Hayling Island nel New Hampshire, è stata un’autodidatta che, frequentando biblioteche pubbliche, arrivò ad imparare il francese,l’italiano e il latino. La sua vita ricorda quella di Emilio Salgari. Dotata di una fervida fantasia, di grande coraggio e forza d’animo, ella scrive  a ritmo serrato romanzi di ogni genere(racconti per bambini, novelle, sceneggiature, biografie, romanzi storici e gotici, persino gialli) per mantenere la madre, la sorella e la cameriera. Come Salgari, ella non si sente apprezzata dai critici e letta solo da lettori “popolari”, privi di cultura.
Come per Salgari, non è vero. Molti scrittori ne sono stati influenzati, primo tra tutti Graham Greene.
NB. La Bowen scrisse anche sotto diversi pseudonimi.Usò quello di Joseph Shearing per i suoi romanzi gotici pieni di mistero e di terrore.
*Cfr la splendida- e dotta- prefazione di Fabrizio Foni

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