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venerdì 20 aprile 2018

18 Apr 2012

ABC Murders: “La serie infernale”(1935) di Agatha Christie

Scritto da Giuseppina La Ciura
Non so perchè(o forse lo so benissimo)ma in questi giorni mi è tornato in mente con prepotenza il poliziesco che la grande Agatha scrisse nel 1935 dal titolo “ABC Murders” che uscì in Italia nella collana delle Palmine con il numero 173 alla fine del 1937.
Poichè non si trovava tra i gialli di mio nonno a Noto, l’ho scoperto tardi, nel marzo del 1977 , a quasi trent’anni ma ,da allora, l’ho letto più volte. Perchè lo considero una delle migliori opere della Christie.
Le motivazioni sono molteplici. Innanzitutto, vede di nuovo insieme la straordinaria coppia formata dal geniale Hercule Poirot e dall’ingenuo(o fintamente tale?)capitano Arthur Hastings, che per questa avventura è tornato dalla sua fazenda argentina. Poi, c’è, com’è giusto in un giallo classico, lo sfidante, l’altro, l’assassino ,che  è astuto e molto ben motivato ma si nasconde abilmente dietro i panni di un folle serial killer,un povero diavolo dall’altisonante nome di Alexander Bonaparte Cust.
Anche “la serie infernale” dei tre omicidi e del quarto tentato e riuscito a metà-viene pugnalato l’uomo sbagliato- ha un suo fascino irresistibile. In tre casi su quattro, a morire, non sono facoltosi signorotti di campagna o nobiluomini nelle loro ricche biblioteche( come in  “Se morisse mio marito”),ma gente comune, anonima, semplice, che abita in “ambienti tranquilli, familiari, senza passioni turbinose, senza odii, senza vendette”*La prima vittima è infatti Alice Ascher, una vecchia tabaccaia di Andover, un paesino vicino Londra, che viene trovata con la testa sfondata nel suo modesto negozio. Alcune settimane dopo, viene scoperto sulla spiaggia di Bexill, sempre nei sobborghi londinesi, il corpo di una ragazza, certa Elisabeth Barnard, cameriera in un caffè. E’ stata strangolata con la sua stessa cintura. Il 30 Agosto ,però, a Churston, ridente località sulla costa orientale del Devon, muore di morte violenta sir Clement Clarke, “un uomo, un uomo importante”. Dinanzi all’assassinio di un uomo facoltoso,  le cellule grigie di un Poirot  fino ad allora un pò in affanno   ricevono una sferzata d’energia e di entusiasmo. Il piccolo-grande Belga non può purtroppo evitare che “la serie infernale” continui l’II Settembre a Doncaster, ma è il canto del cigno del Nemico. Un uomo abominevole che ha ucciso senza pietà quattro innocenti per un movente abietto.
NB- La Christie doveva essere giustamente molto soddisfatta di questo suo romanzo se riprese altre volte certi personaggi(come in “Fermate il boia”) e certe giochi intellettualistici e filastrocche molto note nel mondo anglosassone.
*”La serie infernale” in “L’importanza di chiamarsi Poirot” Mondadori editore 1978 pag 139

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