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mercoledì 18 aprile 2018

17 Ott 2011

“Morte in agguato”(Death and the dancing footman-1941)di Ngaio Marsh- Elliot 2011

Scritto da Giuseppina La Ciura
Highfold Manor , Dorset, inizi del 1940.
Nonostante la numerosa servitù-  tra cui il maggiordomo Caper, la sagace  governante mrs Pouting e Thomas, il valletto ballerino del titolo-, la lussuosa residenza tipicamente british con salotto, salottino verde, fumoir,biblioteca, piscina e serra, i tanti viaggi in luoghi esotici, gli amici fidati e l’amore- sempre respinto- della cugina lady Hersey Amblington, Jonathan Royal, il padrone di casa e ricco proprietario terriero, si sente solo e si annoia. Ma soprattutto  si sente frustrato nella sua ambizione di essere un grande drammaturgo, un altro Pirandello*. Per questo, organizza un week-end speciale nella sua dimora.  Il tempo è  molto inclemente-una pioggia battente si alterna alla neve-, l’amico, lui sì famoso il  drammaturgo Aubrey Mandrake è contrario, ma Royal non recede dal suo folle proposito: riunire un gruppo di persone che sono divise da rancori e rivalità profondi e trasformarli in personaggi di un dramma di cui lui sarà il regista abile ed accorto. In una parola, stasera “si recita a soggetto”.
Royal-o meglio la Marsh- ha stilato una lista molto “promettente “di invitati-personaggi. Essa comprende: la famiglia Compline al completo(la madre e i due figli maschi e rivali William e Nicholas), miss Chloris Wynne, fidanzata (o ex)di entrambi, herr Hart, medico ebreo in fuga dalla sua Austria nazificata e la sua bellissima compatriota Mme Lisse(un’autentica femme fatale)ed infine lady Hersey. In sintesi,una miscela davvero esplosiva.
Ed infatti, nonostante le arti diplomatiche del padrone di casa,  la situazione gli sfugge di mano. Si passa dalle minacce più o meno velate alle aggressioni e poi al delitto.
A questo punto, Mandrake si ricorda che nella canonica di Highford si trova l’ispettore Alleyn con la moglie Agatha Troy. Dopo un viaggio avventuroso attraverso una tempesta di neve, Alleyn arriva al maniero, prende in mano la situazione e risolve il caso.Spetterà a lui la battuta finale ( la Marsh non dimentica mai di essere stata attrice e regista teatrale):”Un piccolo  banale omicidio commesso da un piccolo assassino meschino”.
Come non dargli ragione considerando che altrove  si combatte una guerra spaventosa?
(Se dai dettagli si vede il grande scrittore, la Marsh in questo romanzo lo è. Ottimi anche  le descrizioni, l’analisi dei personaggi, i dialoghi. Per nulla originale  invece il plot poliziesco. Peccato. In caso contrario “Death and the dancing footman” sarebbe stato un capolavoro).
* cfr pag 14 

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